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  6.  <title>Pharmagoli.com | Farmacia - Il BLOG scientifico PHARMAGOLI</title>
  7.  <updated>2022-07-04T17:29:47+02:00</updated>
  8.  <author>
  9.    <name>Pharmagoli.com | Farmacia</name>
  10.  </author>
  11.  <entry>
  12.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/i-farmacia-fondamentali-da-portare-in-vacanza</id>
  13.    <published>2022-07-04T17:29:47+02:00</published>
  14.    <updated>2022-07-04T19:16:36+02:00</updated>
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  16.    <title>I farmaci fondamentali da portare in vacanza</title>
  17.    <author>
  18.      <name>Alessandro Goli</name>
  19.    </author>
  20.    <content type="html">
  21.      <![CDATA[<p>Con l'arrivo delle vacanze, è importante iniziare a pensare alla propria valigia e ai farmaci da portare con sé. Questo è particolarmente consigliato quando si viaggia con i bambini. Che siate in campeggio in riva al mare o in montagna, in città esotiche o artistiche, ovunque andiate avrete bisogno di un piccolo kit di prodotti per scottature, punture di insetti, rimedi per il raffreddore e altri fastidiosi disturbi che possono rovinare le vostre vacanze. In questo articolo vi daremo alcuni consigli per non dimenticare la vostra farmacia personale in viaggio e per essere sempre pronti ad affrontare qualsiasi imprevisto.</p>
  22. <p><span>Ci sono alcuni articoli medici essenziali con cui dovresti sempre viaggiare: cose come cerotti, antidolorifici e unguenti. Per assicurarti di essere sempre preparato, ti consigliamo di mettere in valigia questi medicinali da viaggio:</span></p>
  23. <ul>
  24. <li aria-level="1">Un <a href="https://pharmagoli.com/collections/antinfiammatori">analgesico</a> contro il dolore;</li>
  25. <li aria-level="1">Un antibiotico a largo spettro d’azione;</li>
  26. <li aria-level="1">Un <a href="https://pharmagoli.com/collections/antipiretici-febbre">antipiretico </a>per la febbre;</li>
  27. <li aria-level="1">Un antinfiammatorio, contro nevralgie e dolori mestruali;</li>
  28. <li aria-level="1">Farmaci contro il <a href="https://pharmagoli.com/collections/nausea-mal-di-mare">mal d’auto</a><span> </span>(cinetosi), <a href="https://pharmagoli.com/collections/nausea-mal-di-mare">mal di mare</a>, mal d’aria;</li>
  29. <li aria-level="1">Un <a href="https://pharmagoli.com/collections/diarrea">antidiarroico</a>;</li>
  30. <li aria-level="1">Una crema lenitiva contro punture di insetti e piccole scottature;</li>
  31. <li aria-level="1">Uno <a href="https://pharmagoli.com/collections/repellenti-zanzare-e-insetti">spray repellente per insetti</a> e zanzare;</li>
  32. <li aria-level="1">Materiale da pronto soccorso con cerotti, garze, disinfettanti;</li>
  33. <li aria-level="1">Una pomata contro ematomi e traumi.</li>
  34. </ul>
  35. <p>È molto importante fare attenzione a mettere in valigia tutti i farmaci e le prescrizioni mediche da portare in vacanza, portando con sé la quantità di medicinali adeguata a coprire l'intero periodo considerato. Infatti, se si assumono regolarmente farmaci specifici, è bene portarli con sé insieme alla prescrizione e alla scatola. In questo modo, se li perdete o li esaurite, potete acquistarli in tutta sicurezza ovunque vi troviate. Se state programmando un viaggio in Paesi esotici, dove mancano servizi igienici e acqua potabile, considerate che è più facile contrarre infezioni e malattie. La diarrea del viaggiatore può essere davvero difficile da trattare in questi luoghi.</p>
  36. <p><span>Assicurati di mettere in valigia, oltre ai normali farmaci da viaggio, articoli come:</span></p>
  37. <ul>
  38. <li aria-level="1">
  39. <a href="https://pharmagoli.com/collections/fermenti-lattici-e-prebiotici">Fermenti lattici</a>;</li>
  40. <li aria-level="1">Disinfettante per l’intestino;</li>
  41. <li aria-level="1">Disinfettante per le vie urinarie;</li>
  42. <li aria-level="1">Antidiarroico;</li>
  43. <li aria-level="1">Farmaci antimalarici, qualora il medico te li prescriva.</li>
  44. </ul>
  45. <p>Non dimenticate i farmaci da portare in barca. Troverete farmaci contro il mal di mare, creme solari e minerali per reintegrare i liquidi persi. E seguite questi consigli per seguire con attenzione il vostro bambino anche quando siete lontani da casa".</p>
  46. <p>Andare in vacanza con i propri figli implica una maggiore attenzione per prevenire tutte le spiacevoli sorprese che possono colpire i più piccoli. Infatti, può capitare di sbucciarsi un ginocchio, di avere un colpo di calore e di avere qualche mal di pancia. L'importante è essere sempre preparati. Oltre ai classici medicinali che non possono mancare in valigia, ricordate sempre di portare con voi il necessario per una medicazione veloce. Disinfettanti per uso esterno, cerotti, garze e bende non possono assolutamente mancare se si viaggia con i bambini. Ecco tutto il necessario per viaggiare in sicurezza:</p>
  47. <ul>
  48. <li aria-level="1">Un farmaco contro la febbre e i dolori, ad esempio il paracetamolo;</li>
  49. <li aria-level="1">Una pomata per i traumi, i lividi, il gonfiore;</li>
  50. <li aria-level="1">Fermenti lattici;</li>
  51. <li aria-level="1">Un repellente contro gli insetti e una crema per il<span> </span>dopo puntura<span> </span>delle zanzare;</li>
  52. <li aria-level="1">Farmaci per<span> </span>prevenire colpi di calore nei bambini.</li>
  53. </ul>
  54. <p>Ci sono alcuni farmaci che dovete avere con voi quando viaggiate. Dovete avere con voi le medicine per l'asma, se ne soffrite, e i farmaci per le intolleranze/allergie alimentari. Questi farmaci devono essere conservati e immagazzinati correttamente in modo da essere efficaci quando ne avete bisogno durante il viaggio. Nella prossima sezione vi daremo alcuni consigli su come farlo.</p>
  55. <p>Una volta scelti i farmaci essenziali da mettere in valigia per il viaggio, è altrettanto importante sapere come conservarli correttamente, soprattutto se si viaggia in estate o in luoghi particolarmente caldi. Se devono essere conservati a basse temperature, utilizzate le borse termiche. Sono facilmente reperibili in farmacia. In questo modo si preserva l'integrità dei farmaci e la loro efficacia. Ecco tutti i consigli utili allo scopo:</p>
  56. <ul>
  57. <li aria-level="1">Conserva i farmaci in un luogo asciutto e fresco a una temperatura intorno ai 25°C;</li>
  58. <li aria-level="1">Evita di lasciare i farmaci al sole o in auto per molte ore;</li>
  59. <li aria-level="1">In aereo conserva i medicinali nel bagaglio a mano, più consono al trasporto dei farmaci rispetto alla stiva;</li>
  60. <li aria-level="1">Non inserire farmaci diversi nella stessa confezione per guadagnare spazio in valigia, poiché potrebbe poi risultare difficile sapere le date di scadenza e il dosaggio;</li>
  61. <li aria-level="1">Evita l'uso di contenitori (portapillole) che, se esposti alle alte temperature, possono rilasciare sostanze nocive ed alterare le caratteristiche dei farmaci;</li>
  62. <li aria-level="1">Nel caso di medicinali disponibili in diversi formati, prediligi le forme solide, poiché sono meno termolabili rispetto a quelle liquide;</li>
  63. <li aria-level="1">Ricorda di non esagerare: porta con te solo le medicine di base per piccoli disturbi.</li>
  64. </ul>
  65. <p><span>Questi consigli possono rivelarsi importantissimi quando non sai </span><strong>cosa portare in vacanza al mare</strong><span> o in montagna, è sempre meglio trovarsi preparati per non dover cercare una farmacia a km di distanza o con orari di apertura particolari.</span></p>
  66. <p><span>Ecco qualche altro consiglio per i farmaci da portare in viaggio:</span></p>
  67. <p><span>Prima di partire per un viaggio, lungo o breve che sia, è importante portare con sé un kit di pronto soccorso con tutti i farmaci necessari per ogni evenienza. Una cosa di cui sono certa è che non bisogna dimenticare i prodotti per la protezione solare e i farmaci per i bambini, se necessari. Scorrete quindi l'elenco e verificate se avete tutto:</span></p>
  68. <ul>
  69. <li aria-level="1">Antipiretici contro la febbre e colpi di sole;</li>
  70. <li aria-level="1">Analgesici contro il dolore;</li>
  71. <li aria-level="1">Un antidiarroico;</li>
  72. <li aria-level="1">Un antibiotico;</li>
  73. <li aria-level="1">Un antinfiammatorio;</li>
  74. <li aria-level="1">Un antistaminico e del cortisone per chi soffre di allergie gravi;</li>
  75. <li aria-level="1">Farmaci o prodotti contro la chinetosi;</li>
  76. <li aria-level="1">
  77. <a href="https://pharmagoli.com/collections/colliri">Collirio</a> per la salute degli occhi;</li>
  78. <li aria-level="1">Repellente contro le zanzare ed altri insetti e un prodotto da applicare in caso di punture;</li>
  79. <li aria-level="1">Prodotti contro le scottature solari;</li>
  80. <li aria-level="1">Kit con cerotti, disinfettante e tutto ciò che serve per una prima medicazione;</li>
  81. <li aria-level="1">Un <a href="https://pharmagoli.com/collections/termometro-misurazione-temperatura-corporea">termometro</a>;</li>
  82. <li aria-level="1">Fermenti lattici;</li>
  83. <li aria-level="1">Un unguento contro ematomi e distorsioni.</li>
  84. </ul>]]>
  85.    </content>
  86.  </entry>
  87.  <entry>
  88.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/proresolvine-cosa-sono-e-qual-e-il-loro-ruolo</id>
  89.    <published>2021-09-29T16:16:02+02:00</published>
  90.    <updated>2021-09-29T16:16:02+02:00</updated>
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  92.    <title>PRORESOLVINE: Cosa sono e qual è il loro ruolo?</title>
  93.    <author>
  94.      <name>Alessandro Goli</name>
  95.    </author>
  96.    <content type="html">
  97.      <![CDATA[<div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"><span><b>PRORESOLVINE, TESSUTO ADIPOSO E COMPLICANZE DELL’OBESITA`</b></span></span></div>
  98. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"><span><b></b></span></span></div>
  99. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Il tessuto adiposo bianco svolge un ruolo endocrino molto importante nel bilancio omeostatico metabolico. L’espansione del tessuto adiposo genera infatti un ambiente infiammatorio (infiammazione di basso grado) che è deleterio per l’organismo in toto e favorisce lo sviluppo di diverse complicanze dell’obesità, quali resistenza all’insulina, dislipidemia, diabete di tipo 2 e NAFLD.</span></div>
  100. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">La<span> </span><span><b>sintesi delle proresolvine a partire da EPA e DHA favorisce la risoluzione dell’infiammazione</b></span>. Tuttavia, nel paziente obeso la sintesi delle proresolvine è fortemente ridotta e questo favorisce l’insorgenza e la persistenza del processo infiammatorio cronico.</span></div>
  101. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"><span><b>Joan Clària</b></span>, uno dei più importanti studiosi delle proresolvine nel paziente obeso, in due recenti review descrive in dettaglio il ruolo delle proresolvine nella regolazione dell’infiammazione e il loro utilizzo futuro in supporto al trattamento dell’obesità.</span></div>
  102. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Nel paziente obeso lo stato di perenne infiammazione di basso grado determina il continuo reclutamento di macrofagi nel tessuto adiposo; allo stesso tempo, l’adipocita produce molte adipochine pro-infiammatorie (IL-6, TNF-alpha, MCP-1) mentre la sintesi dell’adiponectina (adipochina anti-infiammatoria e insulino-sensibilizzante) risulta ridotta. Il livello delle adipochine pro-infiammatorie è direttamente correlato al livello di insulino-reistenza.</span></div>
  103. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">E` stato altresì osservato nel modello animale che<span> </span><span><b>la produzione di proresolvine da parte del tessuto adiposo è fortemente ridotta</b></span>. Poiché le proresolvine sono l’unico segnale naturale di risoluzione, la riduzione della loro sintesi diventa un fattore cruciale nella cronicizzazione dell’infiammazione.</span></div>
  104. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Inizialmente scoperte da Serhan nel 2000, le proresolvine sono al centro delle ricerche sull’infiammazione degli ultimi 10 anni, in modo molto intensivo. Il loro ruolo nella modulazione della risoluzione dell’infiammazione si esplica secondo diversi meccanismi d’azione:</span></div>
  105. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Riducono il reclutamento dei neutrofili e dei linfociti T;</span></div>
  106. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Stimolano il differenziamento dei Treg e lo shift Th1-Th2;</span></div>
  107. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Contrastano l’eccessivo stress ossidativo caratteristico delle prime fase dell’infiammazione;</span></div>
  108. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Modulano le vie ascendenti del dolore ed esercitano azione anti-nocicettiva;</span></div>
  109. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Agiscono direttamente contro microrganismi patogeni con azione microbicida;</span></div>
  110. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Favoriscono l’efferocitosi;</span></div>
  111. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Promuovono la rigenerazione tissutale;</span></div>
  112. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">- Favoriscono lo shift di polarizzazione del macrofago da M1 a M2.</span></div>
  113. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Nel tessuto adiposo, sia in modelli animali che in studi nell’uomo, è stato osservato che<span> </span><span><b>la produzione delle proresolvine risulta ridotta e che gli enzimi deputati alla loro degradazione sono iperespressi</b></span>. Nel paziente obeso è stato inoltre osservato che la riduzione della sintesi delle proresolvine non riguarda solo il tessuto adiposo, ma è presente anche in altri organi quali muscolo e fegato.</span></div>
  114. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Studi in vitro, nel modello animale e nell’uomo hanno dimostrato che<span> </span><span><b>la somministrazione delle proresolvine esercita importanti benefici a livello metabolico, sia nel tessuto adiposo che nel fegato</b></span>, contribuendo a ridurre la sintesi di citochine pro-infiammatorie, ripristinare la sensibilità all’insulina, favorire la polarizzazione del macrofago verso M2, ridurre l’accumulo lipidico intraepatico, modulare complessivamente l’infiammazione cronica.</span></div>
  115. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">La somministrazione esogena delle proresolvine costituisce quindi un approccio innovativo ed efficace nella risoluzione dell’infiammazione in pazienti con obesità e nelle sue complicanze, come insulino-resistenza, diabete di tipo 2 e NAFLD.</span></div>
  116. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"></span></div>
  117. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"><img src="https://scontent-fco1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.6435-9/187237060_1824612497708562_7245363366815739529_n.jpg?_nc_cat=107&amp;ccb=1-3&amp;_nc_sid=825194&amp;_nc_ohc=ubbKcXDnwjwAX_xO2bk&amp;_nc_ht=scontent-fco1-1.xx&amp;oh=f799110d579cc1c158ca0535eb0cf6a8&amp;oe=60C9E4FC" alt="Potrebbe essere un'immagine raffigurante mappa"></span></div>
  118. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"></span></div>
  119. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id"><span><b>BIBLIOGRAFIA</b></span></span></div>
  120. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Clària J, López-Vicario C, Rius B, Titos E. Pro-resolving actions of SPM in adipose tissue biology. Mol Aspects Med. 2017;58:83-92. doi:10.1016/j.mam.2017.03.004</span></div>
  121. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">López-Vicario C, Rius B, Alcaraz-Quiles J, et al. Pro-resolving mediators produced from EPA and DHA: Overview of the pathways involved and their mechanisms in metabolic syndrome and related liver diseases. Eur J Pharmacol. 2016;785:133-143. doi:10.1016/j.ejphar.2015.03.092</span></div>
  122. <div class="bi6gxh9e"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh jq4qci2q a3bd9o3v knj5qynh oo9gr5id">Serhan CN, Levy BD. Resolvins in inflammation: emergence of the pro-resolving superfamily of mediators. J Clin Invest. 2018;128(7):2657-2669. doi:10.1172/JCI97943</span></div>]]>
  123.    </content>
  124.  </entry>
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  126.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/creatina-cose-e-come-funziona</id>
  127.    <published>2021-04-24T11:14:35+02:00</published>
  128.    <updated>2021-04-24T11:14:35+02:00</updated>
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  130.    <title>Creatina? Cos&apos;è e come funziona</title>
  131.    <author>
  132.      <name>Alessandro Goli</name>
  133.    </author>
  134.    <content type="html">
  135.      <![CDATA[<div>La creatina è un amminoacido non proteico presente in molti dei nostri organi, in particolare nel muscolo scheletrico. </div>
  136. <div>Questa molecola venne scoperta nel 1832 dal chimico francese Michel Eugène Chevreul, che per primo riuscì ad estrarla dalla carne e per questo motivo la chiamò appunto creatina (dal greco “<i>kreas</i>”, carne). </div>
  137. <div>Le fonti alimentari principali della creatina sono infatti prettamente quelle di origine animale, prevalentemente nelle carni, nel pollame e nel pesce, che contengono mediamente 4-5 g di creatina per ogni Kg.  </div>
  138. <div>Oltre l’apporto alimentare, la creatina viene anche sintetizzata dall’organismo stesso a livello del fegato e dei reni andando a produrre circa 1 g al giorno di questo nutriente partendo dagli amminoacidi arginina, metionina e glicina.  Sia che venga da fonti alimentari che prodotta all’interno dell’organismo, la creatina viene quindi trasportata all’interno delle cellule del muscolo dove viene trasformata in fosfo-creatina.  </div>
  139. <div>Quest’ultima agisce da composto ad elevata energia in grado di rigenerare l’ATP (adenosina trifosfato), molecola energetica utilizzata in tutte le nostre cellule. Questa ricostituzione dell’ATP è estremamente rapida e permette quindi di mantenere un’elevata forza di contrazione delle fibre muscolari nel brevissimo tempo. In tal modo si incrementa la potenza muscolare e quindi la performance degli sforzi brevi, intensi e ripetuti.  </div>
  140. <div>Quindi il metabolismo della creatina è particolarmente utilizzato nelle attività sportive in cui è importante il metabolismo anaerobico (es: sollevamento pesi, sport di squadra, …), come ampiamente attestato da decenni di ricerca scientifica che ha testato l’effetto dell’assunzione di creatina monoidrato in atleti di vari sport.</div>
  141. <div>Uno dei primi studi ha infatti osservato che dopo 4 settimane di supplementazione con creatina monoidrato, sollevatori di pesi professionisti erano in grado di aumentare significativamente il numero di ripetizioni in panca piana rispetto al gruppo di controllo (<i>Earnest et al, Acta Physiol Scand, 1995</i>).  </div>
  142. <div>Numerosi studi si sono succeduti e hanno evidenziato gli effetti positivi sulla performance atletica della creatina anche negli sport di squadra. Ad esempio un recente studio ha valutato la potenza sviluppata dai muscoli delle gambe di calciatori professionisti dopo integrazione con creatina osservando un significativo miglioramento della performance di salto rispetto al gruppo che aveva ricevuto un placebo (<i>Claudino et al, J Int Soc Sports Nutr, 2014</i>). </div>
  143. <div>In generale il momento migliore per sfruttare l’integrazione di creatina è a ridosso dell’allenamento. Questo perché durante il riscaldamento muscolare l’irrorazione aumenta, garantendo un maggiore afflusso di sangue e quindi anche di creatina alle cellule del muscolo, che a loro volta sono maggiormente recettive nei confronti dei nutrienti. Questa ricettività delle cellule è ulteriormente potenziata dall’insulina, un ormone con effetti prettamente anabolici che induce le cellule ad assorbire nutrienti. </div>
  144. <div>La scelta ottimale del<span> </span><i>timing<span> </span></i>dell’assunzione di creatina sarà quindi sia prima dell’allenamento e sia subito dopo lo sforzo. Infatti la creatina pre-allenamento viene immediatamente spesa a scopi energetici e di performance, mentre la creatina post-allenamento è molto importante per il recupero, in particolare promuovendo la ricostituzione delle riserve muscolari di glicogeno (<i>van Loon et al, Clin Sci, 2004</i>). </div>
  145. <div>Spesse volte si è associata l’assunzione di creatina con possibili implicazioni con danni renali. Tuttavia una grandissima quantità di studi scientifici e di meta-analisi (ricapitolati e sintetizzati in<span> </span><i>Gualano et al., Amino Acids, 2012</i>) hanno ormai confermato che l’utilizzo a breve e lungo termine di dosi di 3-5 grammi giornalieri di creatina è totalmente sicuro che non altera la funzionalità renale. Gli unici effetti collaterali si sono riscontrati in individui che avevano già una malattia renale in corso. Quindi questo è un mito sulla creatina sicuramente da sfatare</div>]]>
  146.    </content>
  147.  </entry>
  148.  <entry>
  149.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/fermenti-lattici-parliamo-lactobacillus-reuteri</id>
  150.    <published>2021-02-04T16:49:37+01:00</published>
  151.    <updated>2021-02-04T16:49:37+01:00</updated>
  152.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/fermenti-lattici-parliamo-lactobacillus-reuteri"/>
  153.    <title>Fermenti lattici: Parliamo di Lactobacillus REUTERI</title>
  154.    <author>
  155.      <name>Alessandro Goli</name>
  156.    </author>
  157.    <content type="html">
  158.      <![CDATA[<p>Il Lactobacillus reuteri (L. reuteri) è un batterio probiotico ben studiato che può colonizzare un gran numero di mammiferi. Nell'uomo, L. reuteri si trova in diversi siti del corpo, tra cui il tratto gastrointestinale, il tratto urinario, la pelle e il latte materno. L'abbondanza di L. reuteri varia tra i diversi individui. Sono stati notati diversi effetti benefici di L. reuteri.</p>
  159. <p>Primo, L. reuteri può produrre molecole antimicrobiche, come acidi organici, etanolo e reuterina. Grazie alla sua attività antimicrobica, L. reuteri è in grado di inibire la colonizzazione di microbi patogeni e rimodellare la composizione microbiotica commensale nell'ospite.</p>
  160. <p>In secondo luogo, L. reuteri può giovare al sistema immunitario dell'ospite. Ad esempio, alcuni ceppi di L. reuteri possono ridurre la produzione di citochine pro-infiammatorie promuovendo lo sviluppo e la funzione delle cellule T regolatorie.</p>
  161. <p>Terzo, essendo in grado di rafforzare la barriera intestinale, la colonizzazione di L. reuteri può diminuire la traslocazione microbica dal lume intestinale ai tessuti. La traslocazione microbica attraverso l'epitelio intestinale è stata ipotizzata come un iniziatore dell'infiammazione. Pertanto, le malattie infiammatorie, comprese quelle localizzate nell'intestino e nei tessuti remoti, possono essere migliorate aumentando la colonizzazione di L. reuteri. In particolare, la diminuzione dell'abbondanza di L. reuteri negli esseri umani negli ultimi decenni è correlata con un aumento dell'incidenza di malattie infiammatorie nello stesso periodo di tempo. L'integrazione diretta o la modulazione prebiotica di L. reuteri può rappresentare un'attraente via preventiva e / o terapeutica contro le malattie infiammatorie.</p>
  162. <p>Ci sono alcuni criteri che un probiotico deve avere per essere considerato efficace. Questi includono la capacità di sopravvivere nel tratto gastrointestinale, un'elevata resistenza agli acidi gastrici, la mancanza di geni trasferibili di resistenza agli antibiotici e la capacità di esercitare chiari benefici nell'ospite (Montalban-Arques et al., 2015). I probiotici promuovono un corpo sano attraverso diversi meccanismi. Una generalizzazione diffusa che descrive i meccanismi comuni tra i generi probiotici studiati include la resistenza alla colonizzazione, la produzione di acidi e acidi grassi a catena corta (SCFA), la regolazione del transito intestinale, la normalizzazione del microbiota perturbato, l'aumento del turnover degli enterociti e l'esclusione competitiva dei patogeni (Hill et al., 2014 ). Sebbene non ampiamente osservati, ci sono molti effetti tra specifiche specie probiotiche, alcuni dei quali specifici del ceppo. Ad esempio, alcuni ceppi probiotici possono migliorare la digestione del cibo ospite metabolizzando i sali biliari o completando le funzioni degli enzimi digestivi mancanti (Amara e Shibl, 2015; Shi et al., 2016).</p>
  163. <p>L. reuteri è stato isolato per la prima volta nel 1962. È stato caratterizzato come specie eterofermentante che cresce in atmosfere limitate di ossigeno e colonizza il tratto gastrointestinale di esseri umani e animali (Kandler et al., 1980). Il fatto che colonizzi normalmente il tratto gastrointestinale può essere la ragione per cui conferisce grandi proprietà probiotiche. Questo organismo può resistere a un'ampia varietà di ambienti con pH, impiega più meccanismi che gli consentono di inibire con successo i microrganismi patogeni e ha dimostrato di secernere intermediari antimicrobici (Jacobsen et al., 1999; Valeur et al., 2004).</p>
  164. <p>L. reuteri ha dimostrato di essere uno dei batteri veramente indigeni del tratto gastrointestinale umano (Sinkiewicz, 2010). Colonizza naturalmente un'ampia gamma di vertebrati, inclusi maiali, roditori e polli. In effetti, ha subito un'evoluzione a lungo termine per diversificarsi in lignaggi adattati all'ospite (Oh et al., 2010; Walter et al., 2011). Questo organismo si trova più tipicamente nel tratto digerente prossimale dell'ospite (Frese et al., 2013). Diversi studi hanno valutato la sicurezza di questo organismo negli adulti, nei bambini, nei neonati e persino in una popolazione con infezione da HIV (Wolf et al., 1998; Valeur et al., 2004; Weizman e Alsheikh, 2006; Mangalat et al., 2012; Jones et al., 2012a, c; Hoy-Schulz et al., 2016). I risultati hanno mostrato che una dose fino a 2,9 × 109 unità formanti colonia (cfu) / giorno era ancora ben tollerata, sicura ed efficace negli esseri umani. Ci sono stati anche numerosi articoli che enumerano i benefici di L. reuteri come probiotico. Questi benefici includono la promozione della salute, la riduzione delle infezioni, il miglioramento della tolleranza al mangime, il potenziamento dell'assorbimento di nutrienti, minerali e vitamine, la modulazione delle risposte immunitarie dell'ospite, la promozione dell'integrità della mucosa intestinale e la riduzione della traslocazione batterica (Tubelius et al., 2005; McFall-Ngai, 2007; Indrio et al., 2008; Spinler et al., 2008; Hou et al., 2015). Nella revisione attuale, ci concentreremo sul particolare probiotico, L. reuteri, e discuteremo le sue funzioni benefiche nel promuovere la salute e prevenire le infezioni e diverse malattie.</p>
  165. <p>IN CONCLUSIONE:</p>
  166. <p>C'è stata una diminuzione nell'abbondanza di L. reuteri negli esseri umani negli ultimi decenni, probabilmente causata dallo stile di vita moderno (uso di antibiotici, dieta occidentale, igiene migliorata). Tale diminuzione coincide con una maggiore incidenza di malattie infiammatorie nello stesso periodo di tempo. Mentre mancano prove per stabilire la correlazione, può essere utile aumentare la colonizzazione di L. reuteri e / o facilitare le sue funzioni probiotiche come strategia nuova e relativamente sicura contro le malattie infiammatorie. Inoltre, attraverso la regolazione diretta o la modulazione indiretta attraverso il microbiota ospite, L. reuteri svolge un ruolo impressionante nell'eliminazione delle infezioni e nell'attenuazione sia delle malattie gastrointestinali che delle malattie nei tessuti remoti. La sicurezza e la tolleranza di L. reuteri è stata dimostrata da numerosi studi clinici. Esistono più ceppi di L. reuteri con origini ospiti diverse e molte delle funzioni probiotiche di L. reuteri dipendono dal ceppo. Pertanto, può essere vantaggioso combinare diversi ceppi di L. reuteri per massimizzare i loro effetti benefici.</p>
  167. <p> </p>
  168. <p>Linkedin: <a href="https://www.linkedin.com/in/alessandro-goli-b122797b/" target="_blank" title="Linkedin Dr. Alessandro Goli" rel="noopener noreferrer">Dr. Alessandro Goli</a> <a href="https://www.linkedin.com/in/alessandro-goli-b122797b/" target="_blank" rel="noopener noreferrer"><img src="https://banner2.cleanpng.com/20180320/kgq/kisspng-linkedin-logo-computer-icons-business-symbol-linkedin-icon-5ab176563be596.8497903315215796062453.jpg" alt="Risultato immagini per icona linkedin png" width="30" height="21"></a></p>]]>
  169.    </content>
  170.  </entry>
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  172.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/digrigni-i-denti-cause-e-rimedi</id>
  173.    <published>2021-01-25T16:42:27+01:00</published>
  174.    <updated>2021-01-25T16:53:59+01:00</updated>
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  176.    <title>Digrigni i denti? Cause e rimedi</title>
  177.    <author>
  178.      <name>Alessandro Goli</name>
  179.    </author>
  180.    <content type="html">
  181.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  182. <p><span id="u6022">Il bruxismo è l’atto involontario, e spesso non avvertito, di stringere e digrignare i denti durante il sonno</span>. È un disturbo molto diffuso e si può manifestare in varie forme, più o meno lievi. Per effetto della contrazione della muscolatura masticatoria, il bruxismo può causare lo sfregamento e la conseguente usura delle due arcate dentali, mettendo in pericolo la naturale fisiologia dei denti.</p>
  183. <p>Il bruxismo non solo<span id="u6022-9"><span> </span>accelera il processo di deterioramento dentale</span>, ma riflette le sue conseguenze negative anche sull’apparato muscolo-scheletrico<span id="u6022-11"><span> </span>causando cefalee e numerose patologie</span>.  Una diagnosi precoce del bruxismo può evitare la creazione di danni permanenti ai denti.</p>
  184. <p>La principale causa del bruxismo non è nota e non esiste alcuna terapia farmacologica specifica per curare questo disturbo. È importante un consulto odontoiatrico per una corretta diagnosi.</p>
  185. <meta charset="utf-8">
  186. <p>Nonostante ciò, si ritiene che questo disturbo possa essere, in parte, legato anche a <span>cause psico-fisiche quali a</span>nsia, stress, tensione emotiva, rabbia o frustrazione inespressa, personalità aggressiva, competitiva o iperattiva, ma anche difetti di occlusione dentale (malocclusione), postura errata o disturbi del sonno.</p>
  187. <div class="clearfix" id="page">
  188. <div class="clearfix grpelem" id="ppu24949">
  189. <div class="clearfix colelem" id="ppu6022-18">
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  193. </div>
  194. </div>
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  211. <div class="ContainerGroup clearfix has_updated_clip_width" id="u18684"><a class="nonblock nontext Container clearfix grpelem has_updated_clip_width wp-panel wp-panel-active" id="u18706" href="https://drbrux.com/rilax-bite-diurno-anatomico-e-invisibile.html" role="tabpanel" aria-labelledby="u18675">
  212. <div class="S001---Caption clearfix colelem" id="u18710-4"></div>
  213. </a></div>
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  218. <div class="grpelem" id="u18713" data-mu-ie-matrix="progid:DXImageTransform.Microsoft.Matrix(M11=-1,M12=0,M21=0,M22=-1,SizingMethod='auto expand')" data-mu-ie-matrix-dx="0" data-mu-ie-matrix-dy="0"></div>
  219. </div>
  220. </div>
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  223. <div class="grpelem" id="u18682"></div>
  224. </div>
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  226. </div>
  227. </div>
  228. </div>
  229. <div class="clearfix colelem" id="u6144-4">
  230. <h2>TU BRUXI? SCOPRILO CON UN FACILE TEST!</h2>
  231. </div>
  232. <div class="colelem" id="u6150"></div>
  233. <div class="clearfix colelem" id="u6147-14">
  234. <p>Se al risveglio hai l’articolazione della mandibola indolenzita, se ti svegli stanco come se non avessi dormito, se hai dolori alle spalle o al collo, forse potresti essere un bruxista.</p>
  235. <p>Per averne la conferma osserva la tua bocca e verifica se hai uno o più<span> </span><span id="u6147-5">sintomi da bruxismo.</span></p>
  236. <p>Se le arcate dentali combaciano senza lasciare spazi, se hai difficoltà o senti dolore a sbadigliare o spalancare la bocca, se la parte superiore della dentatura è appiattita, se i tuoi canini sono molto affilati, se hai secchezza della bocca o se hai ipersensibilità al caldo e/o al freddo, forse potresti essere bruxista.</p>
  237. <p> In ogni caso, per una corretta diagnosi si consiglia un consulto da un odontoiatra. </p>
  238. <h2><strong>COME RIMEDIARE A QUESTO FASTIDIOSO DISTURBO</strong></h2>
  239. <div class="clearfix colelem" id="u2627-4">
  240. <p>Dr. Brux è un pratico bite automodellante indicato per proteggere i tuoi denti dal bruxismo o dal digrignamento.</p>
  241. </div>
  242. <div class="clearfix colelem" id="u2615-13">
  243. <ul class="list0 nls-None" id="u2615-11">
  244. <li id="u2615-3">
  245. <span id="u2615">Innovativo:</span><span id="u2615-2"><span> </span>Forma anatomica per un elevato comfort</span>
  246. </li>
  247. <li id="u2615-6">
  248. <span id="u2615-4">Adattabile:</span><span id="u2615-5"><span> </span>Materiale termo-modellabile</span>
  249. </li>
  250. <li id="u2615-8">Igienico e colorato</li>
  251. <li id="u2615-10">Made in Italy</li>
  252. </ul>
  253. </div>
  254. <div class="clearfix colelem" id="u2640-4">
  255. <p>È disponibile in store e puoi personalizzarlo direttamente a casa tua.</p>
  256. <p><a href="https://pharmagoli.com/products/dr-brux-bite-dentale-modellante-da-notte-arcata-superiore-colore-trasparente" title="Dr. Brux - Bruxismo notturno"><img src="https://cdn.shopify.com/s/files/1/1220/6518/files/drbrux-img-prodotto-pack_480x480.png?v=1611589843" alt="" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;"></a></p>
  257. </div>
  258. </div>
  259. </div>
  260. </div>
  261. <div id="product-component-1611589373421"></div>
  262. <script type="text/javascript">// <![CDATA[
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  356.    <published>2020-07-17T15:37:00+02:00</published>
  357.    <updated>2020-11-19T19:42:38+01:00</updated>
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  359.    <title>Dovresti fare &quot;DETOX&quot; regolarmente!?</title>
  360.    <author>
  361.      <name>Alessandro Goli</name>
  362.    </author>
  363.    <content type="html">
  364.      <![CDATA[<p>Le "diete disintossicanti" sono l'ultima manifestazione data dall'ossessione di "cibo pulito". Tali diete indicano di alimentarsi con dei succhi di origine vegetale, spesso in associazione di un'integratori. Dopo alcuni giorni di quel regime, dovresti essere ripulito da ... Beh, le aziende di dieta detox non lo sanno davvero.</p>
  365. <p>Un'indagine del 2009 su dieci aziende ha scoperto che non potevano nominare una singola "tossina" eliminata da nessuno dei loro quindici prodotti - figuriamoci dimostrare che i loro prodotti funzionavano.</p>
  366. <p>A rigor di termini, le tossine sono sostanze a base vegetale o animale velenose per l'uomo; ma per molti guru della disintossicazione, le "tossine" includono anche metalli pesanti ... e tutto ciò che è sintetico: non solo sostanze tossiche (veleni artificiali, come inquinanti o pesticidi), ma anche conservanti, sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio (HFCS), ecc. Ahimè , anche quando una sostanza è davvero nociva, una "dieta disintossicante" non aiuta.</p>
  367. <p>La tossicità acuta costituirebbe probabilmente un'emergenza medica, mentre la tossicità cronica può essere gestita meglio da un corpo ben nutrito e non indebolito da una dieta gravemente ipocalorica. Il fegato, i reni, i polmoni e altri organi lavorano tutto il giorno per rimuovere le sostanze nocive ed espellere i rifiuti prodotti dal metabolismo. Riducendo l'assunzione dei nutrienti di cui hanno bisogno per svolgere queste funzioni, una dieta disintossicante può ostacolare il naturale processo di disintossicazione del tuo corpo! Se desideri promuovere questo processo, la soluzione migliore è quella di mangiare alimenti che possano aiutare questi organi a funzionare in modo ottimale, come crocifere e altre verdure fibrose.</p>
  368. <p>Le diete disintossicanti non sono necessariamente sicure. Di tanto in tanto emerge un caso clinico sui potenziali rischi, come danni ai reni da frullati verdi o insufficienza epatica da tè di disintossicazione. Ma se le diete disintossicanti hanno più probabilità di danneggiare che aiutare, cosa spiega la loro attuale popolarità? Una risposta è: rapida perdita di peso. Priva il tuo corpo dai carboidrati e puoi esaurire le sue riserve di glicogeno in appena 24 ore. La conseguente perdita di diversi chili può convincerti che la dieta ha avuto un effetto positivo. Quando la dieta finisce e riprendi le tue normali abitudini alimentari, il glicogeno e l'acqua associata ritornano di corsa, e con loro i chili che hai versato. Quindi, quando le persone si sentono meglio da una dieta disintossicante, è solo un effetto placebo? Non sempre. Le persone che seguono una dieta disintossicante potrebbero consumare meno calorie e più frutta e verdura, quindi più micronutrienti. Potrebbero anche smettere di consumare alimenti che non sono d'accordo con loro (in altre parole, le diete disintossicanti funzionano come diete per l'eliminazione di fatto).</p>
  369. <p><br>La verità: concentrarsi su abitudini di salute sostenibili, come mangiare cibi nutrienti. Proteine ​​abbondanti, verdure a foglia verde e cibi ricchi di vitamine e minerali non sono solo più gustosi di qualsiasi cosa una "dieta disintossicante" possa offrire, ma sono anche molto meglio per te (e per i tuoi percorsi di disintossicazione del fegato, ironicamente). Una dieta disintossicante potrebbe farti sentire meglio, ma di solito è a causa del maggiore apporto di cibo intero, non perché si sta verificando qualsiasi forma di disintossicazione.</p>]]>
  370.    </content>
  371.  </entry>
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  373.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/i-carboidrati-fanno-male</id>
  374.    <published>2020-07-15T14:46:00+02:00</published>
  375.    <updated>2020-11-19T19:42:39+01:00</updated>
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  377.    <title>I carboidrati fanno male?</title>
  378.    <author>
  379.      <name>Alessandro Goli</name>
  380.    </author>
  381.    <content type="html">
  382.      <![CDATA[<p>Per decenni, il grasso era il nemico; oggi c'è un nuovo capro espiatorio: carboidrati. I carboidrati e l'insulina sembrano diventare più popolari di anno in anno.</p>
  383. <p> </p>
  384. <p><span style="font-weight: 400;">Molte persone credono che il popolare indice glicemico e l'indice di insulina meno nota classifichino gli alimenti in base alla loro "insalubrità". Tuttavia, la ricerca disponibile mostra che le diete a basso indice glicemico, rispetto alle diete a elevato indice glicemico, non hanno alcun effetto o solo modesti effetti benefici sui fattori della sindrome metabolica, anche nei diabetici. Inoltre, una dieta a basso indice glicemico non porta sempre a un migliore controllo glicemico rispetto ad altri schemi dietetici.</span></p>
  385. <p><span style="font-weight: 400;">Allo stesso modo, il modello di obesità carboidrati-insulina, che teorizza che l'obesità è causata dai carboidrati e dalla risposta insulinica che evocano, non è ben supportato dalle prove.</span></p>
  386. <p><span style="font-weight: 400;">Nel 2017 è stata pubblicata una meta-analisi di 32 studi sull'alimentazione controllata. Alcuni di questi studi erano studi sul rione metabolico e altri erano studi sulla vita libera, ma in ogni caso i ricercatori hanno fornito pasti, i quali desideravano garantire che ogni dieta fornisse quantità specifiche di calorie e nutrienti (all'interno di ogni studio, le diete erano uguali in calorie e proteine ​​ma non in grassi e carboidrati).</span></p>
  387. <p><span style="font-weight: 400;">Quindi quali sono stati i risultati? Le diete povere di grassi hanno comportato una maggiore perdita di grasso (in media di 16 grammi al giorno) e un maggiore dispendio energetico (in media di 26 calorie al giorno). Ciò darebbe alle diete povere di grassi un vantaggio in termini di perdita di grasso, sebbene una "così piccola da essere fisiologicamente insignificante".</span></p>
  388. <p><span style="font-weight: 400;">Questi risultati sono coerenti con quelli di studi controllati randomizzati a lungo termine a vita libera progettati per testare l'efficacia nel mondo reale di una dieta (nel senso che ai partecipanti sono state date istruzioni ma lasciate per preparare i propri pasti). Le meta-analisi mostrano che le diete cheto, low-carb e high-carb portano a una simile perdita di peso.</span></p>
  389. <p><span style="font-weight: 400;">Mangiare meno carboidrati (soprattutto carboidrati trasformati) può essere utile se ti aiuta a mangiare più sano. Ma se tagliare i carboidrati ti fa mangiare peggio o stare peggio, o se non riesci a seguire la dieta, dovresti considerare altre opzioni. Se si desidera perdere peso, l'importante non è sostituire il grasso con carboidrati o carboidrati con il grasso, ma finire quasi tutti i giorni con un deficit calorico.</span></p>
  390. <p><span style="font-weight: 400;">La verità: fintanto che non indugi troppo, non c'è nulla di intrinsecamente dannoso nei carboidrati.</span></p>]]>
  391.    </content>
  392.  </entry>
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  394.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/le-proteine-fanno-male-a-reni-e-tessuto-osseo-analizziamo-degli-studi</id>
  395.    <published>2020-07-14T11:21:00+02:00</published>
  396.    <updated>2020-11-19T19:42:39+01:00</updated>
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  398.    <title>Le proteine fanno male a reni e tessuto osseo? Analizziamo degli studi</title>
  399.    <author>
  400.      <name>Alessandro Goli</name>
  401.    </author>
  402.    <content type="html">
  403.      <![CDATA[<p><span style="font-weight: 400;">Sfatiamo qualche mito</span></p>
  404. <p>    1. Le proteine fanno male ?</p>
  405. <p><span style="font-weight: 400;">Le Proteine sono sempre state indicate come dannose e deleterie per ossa e reni.</span></p>
  406. <p><span style="font-weight: 400;">Analizzando queste due affermazioni possiamo fare delle ricerche su svariati studi scientifici effettuati per confermare o smentire queste affermazioni.</span></p>
  407. <p><strong>Perdita di tessuto osseo:</strong></p>
  408. <p><span style="font-weight: 400;">Una dieta iperproteica sembra essere collegato ad un elevato livello di Calcio nelle urine.</span></p>
  409. <p><span style="font-weight: 400;">Abbiamo trovato due spiegazioni a questo fenomeno:</span></p>
  410. <p><span style="font-weight: 400;">Il tuo corpo attinge dalle sue riserve di calcio (nelle ossa) per tamponare il carico acido causato dalle proteine ​​della dieta. Ciò ha portato i ricercatori a suggerire che un maggiore apporto proteico potrebbe causare una maggiore perdita ossea.</span></p>
  411. <p><span style="font-weight: 400;">La maggior parte degli studi che hanno esaminato l'assunzione di proteine ​​e l'escrezione di calcio elencano i prodotti lattiero-caseari come una fonte di proteine, quindi un calcio urinario più alto potrebbe semplicemente essere il risultato di un maggiore apporto di calcio (cioè più calcio in entrata, più calcio in uscita).</span></p>
  412. <p><span style="font-weight: 400;">Pertanto, guardare solo all'escrezione di calcio non era abbastanza. Studi successivi hanno dimostrato che le proteine ​​alimentari promuovono l'assorbimento di calcio nella dieta e che un'elevata assunzione di proteine ​​"promuove la crescita ossea e ritarda la perdita ossea (mentre) una dieta a basso contenuto proteico è associata a un rischio maggiore di fratture dell'anca".</span></p>
  413. <p><span style="font-weight: 400;">Quello che succede è che quando ingerisci più proteine, assorbi più calcio nel cibo, quindi meno calcio finisce nelle feci. Più tardi, il tuo corpo si libera del calcio di cui non ha bisogno, quindi più calcio finisce nelle urine, ma non tanto quanto sarebbe altrimenti finito nelle feci. Pertanto, un aumento dell'assunzione di proteine ​​porta a una riduzione complessiva dell'escrezione di calcio, che indica un aumento della ritenzione di calcio.</span></p>
  414. <p><span style="font-weight: 400;">Tutto sommato, le prove attuali suggeriscono che le proteine ​​hanno effettivamente un effetto neutro o persino protettivo sulle ossa.</span></p>
  415. <br>
  416. <p><strong>Danni ai reni :</strong></p>
  417. <p><span style="font-weight: 400;">Altri studi hanno stabilito che le diete ad alto contenuto proteico hanno aumentato il tasso di filtrazione glomerulare (GFR), un marker per la filtrazione dei rifiuti nei reni. </span></p>
  418. <p><span style="font-weight: 400;">È stato sostenuto che un aumento del GFR era un segno del fatto che uno stress eccessivo veniva esercitato sui reni, ma ricerche successive hanno dimostrato che il danno renale non si verifica a seguito di diete ricche di proteine.</span></p>
  419. <p> </p>
  420. <p><span style="font-weight: 400;"><strong>In conclusione</strong>, studi randomizzati finora non hanno dimostrato che le diete ricche di proteine ​​danneggiano le ossa o i reni di adulti altrimenti sani.</span></p>
  421. <p><span style="font-weight: 400;">La verità: le proteine, anche in grandi quantità, non sono dannose per le ossa o i reni (a meno che non si soffra di una condizione preesistente).</span></p>]]>
  422.    </content>
  423.  </entry>
  424.  <entry>
  425.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/acido-folico</id>
  426.    <published>2018-09-15T19:50:00+02:00</published>
  427.    <updated>2020-11-19T19:42:39+01:00</updated>
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  429.    <title>Acido Folico</title>
  430.    <author>
  431.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  432.    </author>
  433.    <content type="html">
  434.      <![CDATA[<p>L'acido folico o folato è una vitamina facente parte del gruppo B.</p>
  435. <p>E' coinvolto in diversi processi dell'organismo come la sintesi del DNA, del RNA, di aminoacidi, di neurotrasmettitori celebrali; è essenziale per la formazione dei globuli rossi, previene le anomalie del tubo neurale nel feto, agisce da fattore lipotrofo favorendo una corretta funzionalità epatica e soprattuto, contribuisce a regolare la concentrazione ematica di omecisteina.</p>
  436. <p>L'acido folico si trova principalmente nei seguenti alimenti: Vegetali a foglia verde come spinaci, bieta, cavoli e cardi. Anche i legumi, broccoli, agrumi, cereali e fegato apportano una buona dose di acido folico. Da tenere presente che la cottura di questi cibi porta ad una notevole degradazione di acido folico riducendo notevolmente il contenuto.</p>
  437. <p>L'acido folico è una vitamina idrosulubile, perciò può essere velocemente eliminato con le urine. E' dunque fondamentale una regolare introduzione con la dieta o tramite integrazione. Il fabbisogno di questa vitamina aumenta in maniera molto marcata durante il periodo di gravidanza. I segni di un deficit possono essere: Irritabilità, Insonnia, Depressione, Affaticamento, debolezza, anemia macrocitica caratterizzata dai globuli rossi grandi e immaturi.</p>
  438. <p>I BENEFICI:</p>
  439. <ul>
  440. <li>Protezione del feto dalle malformazioni</li>
  441. </ul>
  442. <p>L'acido folico partecipa nella sintesi di DNA e RNA. Pertanto è necessario per un normale processo di divisione cellulare e per lo sviluppo del sistema nervoso nel feto. Il deficit di acido folico durante la gravidanza è stato messo in relazione a malformazioni del tubo neurale come la spina bifida.</p>
  443. <ul>
  444. <li>Omocisteina</li>
  445. </ul>
  446. <p>Acido folico, vitamina B12 e vitamina B6 contribuiscono a ridurre i livelli di omocisteina. L'omocisteina è un metabolita intermedio nella reazione di sintesi della cisteina la quale viene sintetizzata a partire dalla metionina e serina. L'eccesso di omocisteina viene riconvertito in metionina da un'enzima che utilizza la vitamina B12 come coenzima e acido folico come donatore di un gruppo metilico. Da questo si può capire che l'assenza di acido folico porta ad un blocca nell'eliminazione degli eccessi di omocisteina. E' noto che elevati livelli di questa molecola sono considerati un fattore di rischio in patologie cardiovascolari, infarto, aterosclerosi e osteoporosi.</p>
  447. <ul>
  448. <li>Funzionalita epatica</li>
  449. </ul>
  450. <p>L'acido folico favorisce una corretta funzionalità epatica. Esso diminuisce l'accumulo di grassi nel fegato e favorisce la mobilitazione.</p>
  451. <ul>
  452. <li>Depressione</li>
  453. </ul>
  454. <p>L'acido folico ha un blando effetto antidepressivo grazie al suo effetto di donazione dei gruppi metilici, questo favorisce le reazioni di metilazioni nel cervello aumentando i livelli di serotonina.</p>
  455. <p><a href="https://www.facebook.com/DocGoli/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Dr. Alessandro Goli - Farmacista</a></p>]]>
  456.    </content>
  457.  </entry>
  458.  <entry>
  459.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/analisi-della-composizione-corporea-cos-e-e-perche-e-importante</id>
  460.    <published>2018-04-05T12:51:00+02:00</published>
  461.    <updated>2018-04-05T12:51:56+02:00</updated>
  462.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/analisi-della-composizione-corporea-cos-e-e-perche-e-importante"/>
  463.    <title>Analisi della composizione corporea: cos’è e perché è importante</title>
  464.    <author>
  465.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  466.    </author>
  467.    <content type="html">
  468.      <![CDATA[<p>Articolo a cura della <a href="https://www.facebook.com/dietainequilibrio/" target="_blank" title="Dr.ssa Elena Sarfati - Dieta - Alimentazione - Nutrizione" rel="noopener noreferrer">Dott.ssa Elena Sarfati Dietista</a></p>
  469. <p>Nella vita quotidiana conoscere e tenere sotto controllo la propria composizione corporea è sicuramente un aspetto fondamentale per mantenersi in salute e per condurre uno stile di vita corretto.</p>
  470. <p>Qualsiasi<span> </span><strong>percorso di dimagrimento</strong><span> </span>o mantenimento dello stato di salute<span> </span>deve basarsi su<span> </span><strong>un’attenta e completa valutazione</strong><span> </span>dello stato di nutrizione, condotta sia indirettamente attraverso l’analisi delle abitudini e dei <strong>consumi alimentari</strong><span> </span>sia direttamente, attraverso lo studio delle dimensioni e della composizione corporea.</p>
  471. <p>L'obiettivo di un intervento nutrizionale non è limitato a far scendere l’ago della bilancia, ma deve essere mirato il più possibile alla riduzione della percentuale di massa grassa, riducendo al minimo le perdite di massa magra.</p>
  472. <p>La<span> </span>massa magra è infatti una risorsa essenziale per l’organismo poiché riduce la mortalità, mantiene sani e fa dimagrire.</p>
  473. <p><span>La sola BILANCIA quindi non è per nulla uno strumento sufficiente alla valutazione dello stato di nutrizione, poiché non è grado di rivelare la percentuale di grasso corporeo, quanti chilogrammi di tessuto adiposo e massa muscolare si possiedono, se siamo ben idratati o al contrario se siamo in una condizione di disidratazione, quanto del peso perso è realmente grasso o quanto del peso acquisito è realmente massa muscolare.</span><br> <span>Il peso registrato sulla bilancia si riferisce a tutti i compartimenti corporei messi insieme e da solo è un dato poco significativo.</span></p>
  474. <p>È importante ricordare che a parità di volume, il muscolo pesa significativamente di più del grasso: 1 litro di grasso pesa 0.9 kg mentre 1 litro di muscolo 1,1 Kg. Lo stesso peso può essere diverso nella forma, a seconda che sia fatto di grasso o di muscolo.  Due persone a parità di peso possono, infatti, presentare percentuali di massa grassa molto differenti e solo un’ accurata analisi della composizione corporea può rivelarlo.  </p>
  475. <p>Esistono diversi metodi sia diretti che indiretti di valutazione della composizione corporea.</p>
  476. <p>Eccoli illustrati qui di seguito:</p>
  477. <ol>
  478. <li>Diretti: analisi chimico-fisica dei tessuti (autopsia);</li>
  479. <li>Indiretti: attivazione neutronica, risonanza magnetica nucleare (RMN), tomografia computerizzata (TAC), assorbimetria fotonica a doppio raggio (DEXA), diluitometria, densitometria-pesata idrostatica, potassio totale (40 k);</li>
  480. <li>Doppiamente Indiretti: antropometria, plicometria, analisi bioimpedenziometrica (BIA), conduttività elettrica corporea totale (TOBEC), ultrasuoni (ecografia).</li>
  481. </ol>
  482. <p>Alcune metodiche forniscono dati abbastanza precisi (densitometria, diluitometria, 40 K, TAC, RMN, DEXA) ma richiedono apparecchiature sofisticate, costi elevati e personale specializzato.</p>
  483. <p><span>Una delle metodiche più attendibili, rapide e meno invasive è l' Analisi d’Impedenza Bioelettrica (BIA).  </span></p>
  484. <p><span>I tessuti del nostro organismo, i muscoli, i liquidi, la componente grassa e le ossa conducono la corrente elettrica in maniera diversa, essendo caratterizzati da una propria specifica impedenza (forza che il corpo oppone al passaggio di una corrente elettrica alternata di piccolissima entità ed ad alta frequenza). </span></p>
  485. <p><span>Si tratta di una tecnica a modello “tricompartimentale”, in quanto individua:</span><br> <span>- Massa Grassa Corporea (FM)</span><br> <span>- Massa Corporea Extracellulare (ECM)</span><br> <span>- Massa Corporea Cellulare (BCM) o Tessuto Metabolicamente Attivo (ATM).</span><br> L ‘Analisi dell’Impedenza Bioelettrica  misura la Resistenza elettrica (Rs) ad una corrente alternata (50 kHertz; 0,8 mAmpere) mostrata dai tessuti umani e la Reattanza (Xc) che è espressione del corpo a comportarsi come un sistema elettrico a capacitanza.</p>
  486. <p>I valori di Resistenza e di Reattanza rilevati con il Test BIA  vengono successivamente elaborati con appositi software al fine di ricavare:</p>
  487. <p>-  l’ analisi qualitativa e quantitativa della massa grassa (FM) e della massa magra (FFM)</p>
  488. <p>- lo stato di idratazione (identificando stadi anomali quali sovraccarico di fluidi oppure disidratazione)</p>
  489. <p>- lo stato di nutrizione (evidenziando eventuali carenze proteiche)</p>
  490. <p>- lo stato generale delle membrane cellulari</p>
  491. <p>- la stima del metabolismo basale (BMR in chilocalorie)</p>
  492. <p><span>Le fisiologiche fluttuazioni dei livelli di acqua corporea possono influire sulla valutazione. Un lauto pasto, il ciclo mestruale, l'esercizio fisico, la malattia, l'assunzione di alcolici, l'utilizzo di creme o altri prodotti per la pelle sono tutti elementi che possono provocare variazioni nei livelli di idratazione. </span></p>
  493. <p><span>Per ottenere una lettura più affidabile è importante effettuare quindi l'analisi alla stessa ora e in condizioni specifiche e costanti nel tempo.</span><span> </span></p>
  494. <p>La valutazione della composizione corporea è fondamentale sia nel momento in cui si inizia un percorso dietetico, sia nel<span> </span><span>tempo ad intervalli stabiliti e regolari, in modo da monitorare costantemente i risultati,affinché le strategie adottate risultino efficaci. </span></p>
  495. <p>Solo dopo aver eseguito questo esame è possibile elaborare un<span> </span><strong>piano dietetico </strong>personalizzato e adeguato agli effettivi<span> </span><strong>consumi energetici</strong><span> </span>del paziente.</p>
  496. <p>Inoltre lo Specialista della Nutrizionista, può monitorare nel tempo quale compartimento è maggiormente interessato dalla variazione di peso, per interpretare in modo più dettagliato i risultati raggiunti e contemplare eventuali modifiche da apportare al regime dietetico.</p>
  497. <p>L'esecuzione del Test BIA è di fondamentale importanza nella consulenza con lo sportivo, per valutare se l'allenamento svolto è efficace o si devono apportare delle modifiche, sia atletiche che alimentari.</p>
  498. <p>Eseguito all'inizio della preparazione, dopo circa due  mesi dalla data di inizio, e infine riproposto in prossimità delle gare o delle partite importanti, serve a monitorare di volta in volta come si modifica la composizione corporea e lo stato di idratazione dell'organismo e quindi evitare stadi di disidratazione e calo della prestazione.</p>
  499. <p>Dobbiamo comunque tenere presente anche i limiti dell'analisi bioimpedenziometrica, ovvero gli errori dovuti ad una misurazione non effettuata in condizioni standard ed ideali.</p>
  500. <p>La diversa distribuzione dei fluidi corporei e lo stato di idratazione variabile nei vari momenti della giornata sono ad esempio fattori che possono incidere sul risultato del test e dei quali bisogna sempre tener conto al momento della misurazione.  Per questo è fondamentale affidarsi a specialisti esperti, qualificati e competenti, affinché questo esame possa essere eseguito e interpretato con vera professionalità. </p>
  501. <p><span>In conclusione, prima di intraprendere qualsiasi percorso dietetico o programma di attività fisica è quindi fondamentale eseguire un’analisi della composizione corporea dettagliata, per stimare lo stato fisico, il grado di sovrappeso o obesità, lo stato nutrizionale, lo stato di idratazione, il metabolismo basale e il relativo dispendio energetico.  </span></p>
  502. <p><span>Solo dopo aver ottenuto tutta questa serie di informazioni fondamentali, è possibile proporre un’alimentazione appropriata e un corretto programma d’allenamento, personalizzati e specifici per le esigenze del singolo individuo, sia dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo.</span></p>]]>
  503.    </content>
  504.  </entry>
  505.  <entry>
  506.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/alimentazione-e-attivita-fisica</id>
  507.    <published>2018-03-20T11:10:00+01:00</published>
  508.    <updated>2018-03-20T11:28:40+01:00</updated>
  509.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/alimentazione-e-attivita-fisica"/>
  510.    <title>Alimentazione e attività fisica</title>
  511.    <author>
  512.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  513.    </author>
  514.    <content type="html">
  515.      <![CDATA[<h1><strong>Alimentazione e attività fisica</strong></h1>
  516. <h3>A cura della <span style="color: #0b5394;"><a href="https://www.facebook.com/dietainequilibrio/" target="_blank" title="Dr.ssa Elena Sarfati - Dieta - Alimentazione - Nutrizione" rel="noopener noreferrer" style="color: #0b5394;">Dott.ssa Elena Sarfati Dietista</a></span>
  517. </h3>
  518. <p>Lo stretto rapporto tra corretta alimentazione e attività fisica è un concetto ormai ampiamente diffuso sia nell’ambiente sportivo che tra la popolazione generale.</p>
  519. <p>Tra i diversi pareri e le tante indicazioni che percorrono i corridoi delle palestre capita spesso però di fare confusione e di allontanarsi da quella che è veramente l’evidenza scientifica a supporto della salute e della prestazione ottimale di chi pratica sport.</p>
  520. <p>Cerchiamo allora di fare chiarezza e di comprendere come e perché è indispensabile associare la giusta alimentazione all’esercizio fisico che svolgiamo.</p>
  521. <p>Una corretta alimentazione rappresenta sicuramente un aspetto essenziale per l’ottenimento di una buona efficienza metabolica. D’altro lato l'attività fisica contribuisce all'equilibrio energetico dell'organismo, aumentando il dispendio calorico e mobilizzando le riserve di substrati (soprattutto lipidi e carboidrati), modifica la composizione corporea e incrementa l'efficienza del sistema muscolare e cardiorespiratorio.</p>
  522. <p>Il successo di un equilibrato e completo programma di attività fisica può essere garantito solo da un’alimentazione sana, bilanciata ed equilibrata.</p>
  523. <p>Gli obiettivi prioritari da perseguire, nell’impostazione di una corretta proposta nutrizionale di un soggetto che pratica sport sia a livello agonistico che amatoriale, sono fondamentalmente:</p>
  524. <ul>
  525. <li>garantire il migliore stato di salute possibile;</li>
  526. <li>adeguare l’apporto energetico al reale fabbisogno;</li>
  527. <li>rispettare la distribuzione corretta delle razioni alimentari durante la giornata in funzione degli impegni d’allenamento e/o di gara;</li>
  528. <li>promuovere una condizione ottimale di idratazione;</li>
  529. <li>incrementare le riserve muscolari ed epatiche di glicogeno con apporti generosi di carboidrati;</li>
  530. <li>prevenire l’ipoglicemia e l’iperglicemia;</li>
  531. <li>evitare ogni condizione di “disagio” gastrointestinale, anche consumando regolarmente alimenti funzionali contenenti sostanze ad attività pro e pre-biotica in grado di garantire il giusto equilibrio della microflora intestinale.</li>
  532. </ul>
  533. <p><img src="//cdn.shopify.com/s/files/1/1220/6518/files/Senza_titolo_large.png?v=1521540754" alt="" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;"></p>
  534. <p>Il <em>Modello di Alimentazione Mediterraneo</em>, tipico della tradizione gastronomica delle regioni costiere (dieta pesco-vegetariana), risulta essere, ancora oggi, quello più rispondente alle reali e complesse esigenze metaboliche dell'atleta, perché ricco di alimenti in grado di garantire un buono stato di salute generale e un’efficiente funzionalità intestinale.</p>
  535. <p><span>La <em>piramide alimentare mediterranea  </em>è un tentativo di sintetizzare in una sola immagine la frequenza con la quale i diversi alimenti dovrebbero ricorrere nelle abitudini alimentari, sia nel corso del breve periodo (una giornata) che nel corso del medio periodo (una settimana). </span></p>
  536. <p><span>Essa è rivolta a tutti gli individui, tiene conto dell’evoluzione dei tempi e della società, evidenziando l’importanza basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola e dell’abitudine di bere acqua e suggerendo di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale.</span></p>
  537. <p><span>Iniziando dalla base della <em>piramide</em> si trovano gli alimenti di origine vegetale che sono caratteristici della “dieta mediterranea” per la loro abbondanza in nutrienti non energetici (vitamine, sali minerali, acqua) e di composti protettivi (fibra). Salendo da un piano all'altro si trovano gli alimenti a maggiore densità energetica e pertanto da consumare in minore quantità, al fine di ridurre l’eventuale sovrappeso e prevenire l'obesità e le patologie metaboliche.</span></p>
  538. <p>Le indicazioni riportate nel “<em>My Plate</em>” dell’Harvard Medical School possono rendere più semplice la gestione del pasto suggerendo volumi e distribuzioni che lo rendono nutrizionalmente equilibrato. </p>
  539. <p><img src="//cdn.shopify.com/s/files/1/1220/6518/files/Senza_titolo2_large.png?v=1521540758" alt="" style="display: block; margin-left: auto; margin-right: auto;"></p>
  540. <p>La dieta fornisce attraverso gli alimenti le molecole utili per svolgere le funzioni fisiologiche, promuove un incremento della massa muscolare, ottimizza il lavoro fisico, reintegra infine le perdite dovute allo stress fisico e mentale dell’atleta.</p>
  541. <p>Il primo passo per stabilire se una dieta è adeguata all’attività fisica svolta è valutare l’introito calorico totale in rapporto al tipo di allenamento effettuato.</p>
  542. <p>Per una definizione accurata e personalizzata è opportuno consultare sempre uno specialista (medico,dietista,nutrizionista).<br> Un introito calorico inadeguato o più basso del dovuto può infatti compromettere la forza fisica e la resistenza alla fatica, creare alterazioni metaboliche sfavorevoli per la crescita ed il tono muscolare e condurre ad una assunzione inadeguata di molti micronutrienti (magnesio, ferro, zinco etc.,), danneggiando sensibilmente la qualità della performance, la crescita (per le adolescenti) e la salute in generale.<br> Una volta stabilita la quantità di calorie necessaria, il passo successivo è valutare l’apporto dei singoli macronutrienti: carboidrati, proteine, grassi, minerali e vitamine.   </p>
  543. <p>Come per la popolazione generale, anche per lo sportivo la maggior parte della razione alimentare deve essere costituita dai <strong>carboidrati</strong>, cioè gli <em>zuccheri</em>; questi devono infatti rappresentare il 55 - 60% circa dell’intera quota giornaliera dell’energia in quanto costituiscono il principale substrato energetico per i muscoli in attività e sono in grado di fornire una buona quantità di energia (circa 4 Kcal. per grammo di sostanza). Sono quindi indicati tanto nei gesti sportivi rapidi ed intensi, quanto nelle attività protratte nel tempo. Per la maggior parte (80%) devono essere “zuccheri complessi”, come quelli contenuti nei cereali (pasta, pane, biscotti, fette biscottate, riso, mais, ecc.) e nei tuberi (patate). Agli “zuccheri semplici” (zucchero comune, miele, marmellate, dolci, frutta, ecc.) è affidata la copertura del restante 20%. Il glucosio rappresenta il carburante preferito a scopi energetici, rispetto al fruttosio e al galattosio, che devono essere trasformati primariamente in glucosio. Le maltodestrine sono i carboidrati da preferire in quanto pur essendo in assoluto meno efficienti del glucosio, tuttavia permettono un rifornimento più continuativo di energia, avendo un diverso tempo di assorbimento.      </p>
  544. <p>Le <strong>proteine</strong> svolgono principalmente una funzione plastica e sono indispensabili per tutte le funzioni vitali del nostro organismo. Durante le fasi di allenamento (e comunque sempre durante la crescita e l’adolescenza) le proteine sono fondamentali per la costruzione del muscolo e della matrice ossea. Nelle fasi invece in cui la crescita è stabilizzata, le proteine servono per mantenere i muscoli in buone condizioni e riparare le perdite di tessuto che si verificano sempre durante l’attività sportiva.  Vanno assunte in quantità pari a 1,0 grammo per chilogrammo di peso corporeo ideale.  In particolari situazioni fisiologiche quali l’accrescimento, le fasi di potenziamento muscolare e quando l’attività sportiva venga praticata a lungo, quotidianamente e con elevato impegno, si può incrementare l’apporto proteico fino a 1,8-2,0 grammi per Kg di peso corporeo.  In una razione giornaliera equilibrata le proteine devono rappresentare il 12-15% delle calorie totali assunte nella giornata e devono provenire sia da alimenti di origine animale (latte e derivati, carni, pesci, uova, ecc.), sia da alimenti di origine vegetale: legumi (ceci, fagioli, piselli, ecc.) e cereali (pasta, riso, ecc.).</p>
  545. <p>I <strong>grassi</strong> sono nutrienti ad elevato contenuto energetico: rendono infatti 9 Kcal per grammo e vengono utilizzati come fonte energetica, insieme ai carboidrati, nell’impegno sportivo di lunga durata e di intensità medio-bassa. Il tessuto muscolare immagazzina i grassi sotto forma di trigliceridi. Durante l’esercizio, i trigliceridi vengono aggrediti dagli enzimi e trasformati in acidi grassi liberi, a loro volta metabolizzati per produrre l’energia necessaria alla contrazione del muscolo. Gli acidi grassi sono usati come fonte di energia muscolare per le attività di lunga durata. I lipidi che vengono consumati per primi ovviamente sono quelli (scarsi) che sono presenti già nei muscoli, nello spazio interno ai fasci muscolari. I grassi devono rappresentare una quota variabile, a seconda delle circostanze, tra il 25 e il 30% dell’energia totale giornaliera, e vengono assunti sia come grassi contenuti negli alimenti (latte, formaggi, carni, salumi, uova, pesci, semi oleosi, frutta secca, ecc.), sia come “condimenti” (olio, burro, ecc.). Si raccomanda soprattutto l’assunzione di grassi insaturi e/o polinsaturi, di origine vegetale, con particolare riguardo all’olio di oliva extra-vergine, mantenendo un livello di grassi saturi, di origine animale, non superiore al 10% delle calorie totali.</p>
  546. <p><span>I <strong>minerali</strong> appartengono alla classe dei <em>micronutrienti non calorici</em>, detti anche <em>oligoelementi</em> o sali minerali.</span> <span>La principale fonte di rifornimento dei minerali è l’acqua, che li contiene in quantità ed in combinazioni molto variabili a seconda della sua origine.</span></p>
  547. <p><span>I minerali sono contenuti, sempre in combinazioni variabili, anche nei cibi di origine sia vegetale che animale.</span></p>
  548. <p><span>La loro assimilazione può essere in parte compromessa nei casi di diete eccessi­vamente ricche di cereali integrali, legumi, ortaggi, vino, caffè, bevande nervine come cioccolata, tè e altre. Analogamente, l’uso indiscriminato e squilibrato di integratori che apportino quote non equilibrate dei diversi minerali pregiudica l’assorbimento di alcuni a vantaggio di altri. Il corretto reintegro di Sali minerali è essenziale durante lo svolgimento dell’attività fisica poiché  aiutano a mantenere l’equilibrio idrico, regolano le funzioni neuro-muscolari e concorrono all’accrescimento, al ricambio e al mantenimento dei tessuti e delle strutture corporee.</span> </p>
  549. <p><span>Le <strong>vitamine</strong> (anch’esse appartenenti alla classe dei <em>micronutrienti</em>, o nutrienti non calorici, come l’acqua, le fibre e i minerali) sono sostanze organiche che, benché indispensabili, non sono sintetizzate dall'organismo umano: devono pertanto essere assunte con la dieta.</span> <span>Un’alimentazione corretta ed equilibrata è in grado di garantire il fabbisogno di vitamine a patto che i cibi assunti siano freschi e di buona qualità. </span>Per assumere in quantità adeguata ognuno dei micronutrienti necessari, gli sportivi dovrebbero aumentare l’ammontare di frutta fresca e vegetali (si raccomandano 5 porzioni al giorno di frutta o verdura fresche), cereali integrali, latte e derivati, senza scordare di consumare carne rossa magra. Poiché non tutte le vitamine ed i minerali si trovano negli stessi cibi, è buona norma variare di giorno in giorno il tipo di alimenti assunti per ogni categoria. Una dieta sbilanciata o caratterizzata da una eccessiva restrizione calorica potrebbe condurre ad una deficienza in alcuni di questi micronutrienti.</p>
  550. <p>Il binomio “sport e nutrizione” ha il compito primario di prevenzione della salute, potenziamento della capacità fisiche organiche e condizionali e miglioramento della prestazione sportiva.</p>
  551. <p>Il tutto nell’ambito di una relazione equilibrata ed appagante fra cibo, corpo e movimento.</p>
  552. <p>Per questo bisogna innanzitutto contrastare la tendenza pericolosa alla dipendenza dai falsi miti di una errata cultura sportiva (vedi fenomeno doping, o, più semplicemente, l’uso smodato di integratori dietetici e supplementi nutrizionali) e dalle mode di diete e stili alimentari inadeguati.</p>
  553. <p>La limitazione di questi tipi di approccio sta nell’ignorare lo stretto legame tra alimentazione, metabolismo energetico e risposta fisica all’esercizio.</p>
  554. <p>È evidente allora l’importanza e la necessità che una corretta educazione ed informazione alimentare sia sempre associata all’educazione al movimento ed alla preparazione fisica.</p>
  555. <p>Un corretto approccio al fenomeno non può inoltre prescindere da adeguate procedure di valutazione (analisi della composizione corporea e valutazione dello stato nutrizionale) che ci consentono di stabilire i fabbisogni energetici,  le necessità nutrizionali e le esigenze del singolo atleta, per impostare un programma alimentare adeguato, equilibrato e bilanciato, da affiancare agli individuali specifici carichi di allenamento. Nasce da qui la necessità di affidarsi sempre a specialisti qualificati e specializzati (medici, dietisti, nutrizionisti), in grado di elaborare un piano dietetico personalizzato secondo le esigenze e le attività del singolo atleta.                                       </p>]]>
  556.    </content>
  557.  </entry>
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  559.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/limportanza-delle-proteine-nel-dimagrimento-e-nellalimentazione-sana</id>
  560.    <published>2017-09-22T12:12:00+02:00</published>
  561.    <updated>2017-09-22T12:12:09+02:00</updated>
  562.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/limportanza-delle-proteine-nel-dimagrimento-e-nellalimentazione-sana"/>
  563.    <title>L&apos;importanza delle proteine nel dimagrimento e nell&apos;alimentazione sana</title>
  564.    <author>
  565.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  566.    </author>
  567.    <content type="html">
  568.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  569. <p>Proteine, proteine, <span>proteine</span> – è davvero questo il segreto di una dieta per perdere peso?</p>
  570. <p>A partire dal supermercato sotto casa ormai possiamo trovare un'po ovunque la possibilità di comprare un frullato, una barretta o qualsiasi altro prodotto proteico. Le diete proteiche sono diventate così popolari che tutti pensano di poter diventare dei fitness model usando questi stili alimentari basati su un alta quantità di cibi proteici. Tuttavia le cose non sono così semplici...</p>
  571. <p> </p>
  572. <p><span><strong>Le proteine dovrebbero avere il giusto ruolo nella dieta</strong></span></p>
  573. <p>Facciamo un passo alla volta e cominciamo dall'inizio. Le proteine sono un macronutriente come carboidrati e grassi. In una dieta sana tutti questi elementi sono assolutamente importanti e hanno un ruolo e la loro proporzione è basilare per la salute! Nessuno può sostituire gli altri e anche se alcune diete propongono un apporto proteico più rilevante una dieta equilibrata dovrebbe rispettare queste proporzioni: 50-60% di carboidrati e il resto diviso più o meno equamente tra proteine e grassi. Il problema dei grassi e che in un grammo si hanno il doppio delle calorie degli altri due nutrienti, pertanto bisogna fare attenzione al consumo.</p>
  574. <p>Abbiamo visto quindi che solo il 20–30% delle calorie giornaliere dovrebbero venire da fonti proteiche. Inoltre dobbiamo tenere in considerazione che la quantità ideale di proteine è compresa nell'intervallo tra 1 e 2 g per ogni chilo di peso corporeo, quindi se pesate 70 kg e volete aumentare di peso dovreste assumere 140 g di proteine al giorno, in effetti qui il discorso è leggermente più complesso ma il senso generale è questo.</p>
  575. <p>C'è poi da considerare molto attentamente la qualità della fonte proteica, infatti vediamo da che fonti si dovrebbero assumere le proteine e con che altri alimenti dovrebbero essere affiancate. E' sempre meglio scegliere fonti proteiche che contengano <strong>pochi grassi</strong> come il pollame, i pesci di mare, il bianco d'uovo, la ricotta, i formaggi magri, la soia e i frullati proteici come accompagnamento possiamo scegliere riso integrale o basmati, bulgur, grano saraceno, miglio o mezza patata dolce. I broccoli, i funghi, gli asparagi, gli spinaci e tutti i vegetali crudi e le insalate sono un'ottima scelta. Possiamo ottenere la giusta quota di grassi, oltre che dagli oli e dalle carni che ne contengono, anche dai semi oleosi, niente di più facile!</p>
  576. <meta charset="utf-8">
  577. <p><span><strong>Cosa potrebbe succedere se assumessi troppe proteine? C'è la possibilità che io aumenti di peso?</strong></span></p>
  578. <p>Le cose non sono solo bianche o nere e non è vero che consumando più proteine del necessario si guadagnerà peso e che oltre ad un certo livello verranno trasformate in grassi e carboidrati (?!?). Vi potrà sembrare strano ma sulla rete si leggono anche cose del genere.</p>
  579. <p>Prima di tutto anche se supererete il fabbisogno di proteine che avete calcolato non vi succederà di accumulare acqua e grasso immediatamente. Se però continuerete a consumare una quantità maggiore (per esempio oltre il doppio) del fabbisogno stimato appesantirete il lavoro che il vostro corpo e il sistema digerente devono svolgere. Riusciamo a processare circa 30–50g di proteine per pasto. Se esagereremo ci sentiremo più stanchi, irritabili e gonfi, proveremo costipazione, acidificazione e faremo lavorare il nostro corpo per eliminare le sostanze tossiche di scarto e questo è anche uno spreco di soldi.<strong></strong></p>
  580. <p><span><strong>Come associare gli integratori proteici per una perdita di peso ottimale?</strong></span></p>
  581. <p>Una volta che abbiate pianificato correttamente la vostra dieta potete inserire anche gli integratori alimentari (per integrare, non per sostituire una dieta corretta!). Prima dell'allenamento potete assumere dei brucia-grassi per avere anche più vitalità e non sentire la stanchezza e aumentare l'energia fisica e mentale. Dopo o durante l'allenamento potete assumere degli aminoacidi, glutammina, e BCAA e dopo l'attività fisica un frullato di proteine a rapido assorbimento o un misto di proteine a differente velocità di assimilazione a secondo di quello che avete pianificato di assumere dopo. Se non avete le idee chiare su cosa acquistare, fate visita a uno dei nostri negozi e chiedete consiglio ai nostri consulenti sempre pronti a fornirvi informazioni e aiuto.</p>
  582. <p>Se vi capiterà di leggere sistemi per perdere peso che sono drastici e sbilanciati cercate di guardarli con sospetto e critica. Trovare il giusto equilibrio è un'attività difficile ma senza non sarà possibile fare progressi, esagerare con pillole e proteine semplicemente non può essere la soluzione.</p>
  583. <p>Il team PHARMAGOLI</p>]]>
  584.    </content>
  585.  </entry>
  586.  <entry>
  587.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/limportanza-dei-carboidrati-dopo-lallenamento</id>
  588.    <published>2017-09-01T17:57:00+02:00</published>
  589.    <updated>2020-11-19T19:42:40+01:00</updated>
  590.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/limportanza-dei-carboidrati-dopo-lallenamento"/>
  591.    <title>L&apos;importanza dei carboidrati dopo l&apos;allenamento</title>
  592.    <author>
  593.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  594.    </author>
  595.    <content type="html">
  596.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  597. <div class="newsPageLead">
  598. <p><strong>L'unico, importantissimo momento per assumere i carboidrati semplici è entro 15 minuti dalla fine dell'attività fisica.</strong></p>
  599. </div>
  600. <div class="newsPageText">
  601. <p lang="it-IT"><strong>Perché è così importante assumere dei carboidrati nel post-workout?</strong></p>
  602. <p lang="it-IT">1- I carboidrati semplici dopo l'allenamento hanno principalmente la funzione di ripristinare le riserve di glicogeno e di creare un ambiente cellulare anabolico che stimoli la sintesi proteica.</p>
  603. <p lang="it-IT">2- I carboidrati semplici aumentano velocemente la glicemia, ovvero la quantità di zuccheri nel sangue, e stimolano una risposta che fa aumentare i livelli dell'ormone anabolico insulina. La funzione di questo ormone è quella di comunicare alle cellule di sequestrare gli zuccheri dal sangue e di farlo entrare all'interno del citoplasma cellulare. Sotto l'influenza dell'insulina le cellule si attivano metabolicamente e aumentano anche l'assorbimento degli aminoacidi.</p>
  604. <p lang="it-IT">3- I carboidrati presi dopo l'allenamento sono parte delle strategie da mettere in atto per favorire e velocizzare il processo di recupero che è ciò che permette alle prestazioni e alla massa muscolare di aumentare nel tempo, allenamento dopo allenamento.</p>
  605. <p lang="it-IT">4- Durante l'attività fisica ad alta intensità i muscoli usano principalmente glucosio (che è facilmente trasformabile in energia) e glicogeno (una forma immagazzinata di glucosio). Appena questi due substrati raggiungono livelli bassi, l'esercizio ad alta intensità non può essere sostenuto e subentra la stanchezza poiché l'energia disponibile per l'attività muscolare è insufficiente. Da questo momento il nostro corpo inizia a rilasciare l'ormone catabolico cortisolo, prodotto anche durante le situazioni di stress, che distrugge le proteine muscolari per ricavarne aminoacidi e ottenere poi da questi energia. Questo si traduce in perdita di massa muscolare.<span> </span><br>I frullati dopo-allenamento inducono un rilascio di insulina che contrasta gli effetti del cortisolo poiché ha effetti anabolici e stimola la sintesi proteica. La miglior scelta in questo momento sono le proteine del siero, vengono infatti assorbite molto velocemente. Questo processo, come abbiamo visto, ha bisogno di carboidrati con un alto indice glicemico (maggiore di 70). L'indice glicemico misura la velocità con cui un alimento aumenta i livelli di zucchero nel sangue. Se durante la giornata i carboidrati migliori sono quelli a basso indice glicemico, per non avere sbalzi della glicemia e per non accumulare grasso, dopo l'allenamento è basilare avere un forte rilascio insulinico per facilitare crescita e miglioramento delle prestazioni e quindi e meglio scegliere carboidrati con indice glicemico alto!</p>
  606. <p lang="it-IT"><strong>In che quantità bisogna assumerne?</strong></p>
  607. <p lang="it-IT">La quantità di carboidrati richiesta per ripristinare le riserve di glicogeno è di circa 0.5-1 g/chilo di peso corporeo, ovvero tra 40-80 g per una persona di 80 kg. Questa quota è da mischiare alla giusta quantità di proteine cioè circa 0.5 g/chilo di peso corporeo. Per fare un esempio pratico un dosaggio corretto potrebbe essere 20-30 g di carboidrati e 25-30 g di proteine sarebbe l'ideale.</p>
  608. </div>]]>
  609.    </content>
  610.  </entry>
  611.  <entry>
  612.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/vitamine-cosa-sono-quando-assumerle</id>
  613.    <published>2017-07-04T10:10:00+02:00</published>
  614.    <updated>2020-11-19T19:42:40+01:00</updated>
  615.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/vitamine-cosa-sono-quando-assumerle"/>
  616.    <title>Vitamine: Cosa sono? Quando assumerle?</title>
  617.    <author>
  618.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  619.    </author>
  620.    <content type="html">
  621.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  622. <p><span>Le </span><b>vitamine</b><span> sono un </span>composto organico<span> e un </span>nutriente<span> essenziale che un </span>organismo<span> richiede in quantità limitate.</span><span> Un composto chimico organico (o un gruppo correlato di essi) viene chiamato "vitamina", quando l'organismo non è in grado di </span>sintetizzare<span> quel composto in quantità sufficiente e pertanto deve ottenerlo attraverso l'</span>alimentazione<span>; in tal modo, il termine "vitamina" è condizionato dalle circostanze e dal particolare organismo. Ad esempio, l'</span>acido ascorbico<span> (una forma di </span>vitamina C<span>) è una vitamina per gli esseri umani, ma non per la maggior parte degli altri organismi animali. L'eventuale supplementazione può essere importante per il trattamento di alcuni problemi di salute,</span><span> ma vi è una scarsa evidenza di benefici nutrizionali quando viene utilizzata da persone sane.</span></p>
  623. <meta charset="utf-8">
  624. <h3><strong>Indispensabili al normale funzionamento di tutti i nostri processi biologici, le vitamine scoperte sono 15 di cui alcune solubili nei grassi altre in acqua.</strong></h3>
  625. <meta charset="utf-8">
  626. <p>Il loro<span> </span><strong>fabbisogno</strong><span> </span>varia in funzione di età e sesso, gravidanza e allattamento. Tutte quelle di cui abbiamo bisogno si trovano nel cibo nelle quantità giuste. Per questo bisogna seguire una dieta che non escluda nessuno dei gruppi di alimenti. Le vitamine, infatti, sono contenute in maniera diversa nei diversi alimenti - sia di origine animale che vegetale - e solo in questo modo ci si assicura il pieno corredo, senza dover ricorrere agli integratori, che, in alcuni casi, possono risultare addirittura dannosi.</p>
  627. <p>In generale, le vitamine possono essere divise in<span> </span><strong>liposolubili</strong><span> </span>(A, D, E e K) e<span> </span><strong>idrosolubili</strong><span> </span>(C e vitamine del gruppo B). Le prime sono trasportate dai grassi e sono immagazzinate nel tessuto adiposo. Poiché vengono smaltite con lentezza, un quantitativo eccessivo può più facilmente causare problemi di accumulo. E’ pressoché impossibile assumerne in quantità eccessive con gli alimenti, mentre può accadere con gli integratori.<span> </span><br>Le vitamine idrosolubili, al contrario, non si accumulano nell'organismo e vengono eliminate rapidamente attraverso le urine. Per questi motivi è necessaria un’assunzione più regolare.</p>
  628. <meta charset="utf-8">
  629. <h3>Le funzioni</h3>
  630. <p>Le vitamine sono indispensabili per la vita umana.</p>
  631. <ul>
  632. <li>Guidano le reazioni chimiche delle cellule e dei tessuti, in quanto contribuiscono alla regolazione dell'attività enzimatica.</li>
  633. <li>Assicurano le funzioni vitali nei tessuti, svolgono e ottimizzano l'azione protettiva antiossidante nei confronti dei radicali liberi.</li>
  634. <li>Garantiscono la normale espressione del patrimonio genetico attraverso meccanismi di facilitazione e di inibizione.</li>
  635. <li>Partecipano all'eliminazione delle scorie e delle sostanze tossiche da parte dell'organismo.</li>
  636. <li>Aumentano i meccanismi difensivi del sistema immunitario (in particolare le vitamine A, C, E), soprattutto nei confronti degli agenti infettivi.</li>
  637. <li>Partecipano alla trasformazione di carboidrati, grassi e proteine.</li>
  638. <li>Insieme agli acidi grassi essenziali contribuiscono alla produzione dei neuromediatori, per esempio serotonina, noradrenalina, dopamina. Le vitamine Bl, B6, B9 e B12, definite 'psicovitamine', contribuiscono insieme con gli acidi grassi essenziali a favorire le sensazioni positive e il senso di benessere.</li>
  639. </ul>
  640. <meta charset="utf-8">
  641. <h3>Le carenze più frequenti</h3>
  642. <p>In linea generale un’alimentazione completa e bilanciata, variata ogni giorno, e ricca di frutta e ortaggi freschi dovrebbe essere sufficiente per assicurare le giuste quantità di vitamine necessarie per uno stato di salute ottimale.</p>
  643. <p>Tanto è vero che, nei Paesi industrializzati, le malattie gravi da ipovitaminosi (carenza di vitamine) come pellagra e scorbuto sono scomparse.</p>
  644. <p>Tuttavia sono comparse alcune carenze "moderne" che possono farsi sentire a lungo termine con l’insorgenza precoce di tumori, lo sviluppo di malattie cardiovascolari e l’invecchiamento precoce.</p>
  645. <p>Tali carenze possono essere dovute alla cottura prolungata ad alte temperature del cibo, che comporta la perdita di gran parte delle vitamine (soprattutto di quelle idrosolubili) contenute negli alimenti freschi. O alla loro esposizione prolungata alla luce e all’aria, che ne riduce il contenuto di vitamina A.</p>
  646. <p>Poi ci sono le abitudini alimentari scorrette, che oggi sono per molti la regola, come il consumo smodato di cereali troppo raffinati e di prodotti precucinati. E un eccessivo consumo di alcolici diminuisce l’assorbimento di tutte le vitamine del gruppo B.</p>
  647. <p>Infine, le diete vegetariane strette (senza latte, carne, formaggi) possono diventare dannose per la crescita e per la salute in generale, specie se praticate in gravidanza e allattamento, ma anche per le giovani donne in età fertile.</p>
  648. <meta charset="utf-8">
  649. <h3>Che cosa provoca tali carenze</h3>
  650. <h4>Quando mancano le vitamine con proprietà<span> </span>antiossidanti<span> </span>(A, E, C) l’organismo è maggiormente esposto alle infezioni, ai tumori e all’invecchiamento precoce.</h4>
  651. <p>Quando manca l’acido folico<span> </span>(B9), necessario per la maturazione dei globuli rossi, a risentirne è soprattutto il sangue, con comparsa di anemia. Se poi ci si trova in gravidanza l’acido folico è necessario per il corretto sviluppo del sistema nervoso del piccolo e la carenza provoca la nascita di bambini prematuri e con la spina bifida.</p>
  652. <p>Se manca la vitamina D, ossa e denti diventano più fragili.</p>
  653. <p>Una carenza di vitamina A potrebbe provocare disturbi delle vista e del fegato.</p>
  654. <p>Infine, ma non per ultimo, una carenza di vitamine del gruppo B, può comportare disturbi neurologici,<span> </span>ansia<span> </span>e<span> </span>depressione.</p>
  655. <meta charset="utf-8">
  656. <h3>Come fare per evitarle</h3>
  657. <p>La prima cosa da fare per evitare carenze vitaminiche è fare attenzione alla conservazione e alla preparazione degli alimenti e a che cosa si mangia.</p>
  658. <p>Ortaggi freschi e frutta di stagione non devono mai mancare in tavola, ma anche le carni bianche o rosse nelle giuste quantità, il latte, le uova e l’olio di oliva come condimento unico, da utilizzare sia per le cotture, sia a crudo.</p>
  659. <p>Non bisogna invece eccedere col caffè e gli alcolici che consumano le vitamine e ne riducono l’assorbimento.</p>
  660. <p>Un po’ di<span> </span>esercizio<span> </span>fisico ogni giorno praticato all’aria aperta ci garantisce la vitamina D per le ossa, oltre a migliorare le funzioni intestinali (e quindi la produzione di vitamine B, K ed H.</p>
  661. <p>Se una dieta bilanciata e un po’ di movimento sono impossibili da realizzare per ragioni diverse, si può consultare il medico per prevenire eventuali carenze con gli integratori vitaminici.</p>]]>
  662.    </content>
  663.  </entry>
  664.  <entry>
  665.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/massa-muscolare-lallenamento-e-integratori-da-scegliere</id>
  666.    <published>2017-06-05T10:42:00+02:00</published>
  667.    <updated>2020-11-19T19:42:40+01:00</updated>
  668.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/massa-muscolare-lallenamento-e-integratori-da-scegliere"/>
  669.    <title>Massa muscolare: Allenamento e integratori da scegliere</title>
  670.    <author>
  671.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  672.    </author>
  673.    <content type="html">
  674.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  675. <div class="newsPageLead">
  676. <p><em>L’ipertrofia o aumento del muscolo è uno degli obiettivi del body builder. Come allenarsi, alimentarsi e integrarsi per raggiugerla?</em></p>
  677. </div>
  678. <meta charset="utf-8">
  679. <p><span><strong><em>Cos’è?</em></strong></span></p>
  680. <p>L'ipertrofia muscolare è la capacità di adattamento principale del muscolo che si manifesta per lo più con l'aumento delle dimensioni delle fibre muscolari a seguito del lavoro contro resistenza, l'allenamento, la dieta e la giusta integrazione.</p>
  681. <p>Lo spostamento dei limiti e quindi il miglioramento della prestazione avviene in modo graduale e non nel momento del carico, ma con l’accumulo di più carico continuo che porterà, per adattamento appunto, a variazioni fisiologiche, biochimiche ed ormonali.</p>
  682. <p>Dopo diverse sollecitazioni, si scatena quindi una risposta ipertrofica. I fattori che la determinano sono tre: la tensione meccanica, il danno muscolare e lo stress metabolico.</p>
  683. <p>La tensione meccanica: il muscolo sottoposto ad una resistenza (il peso) si deve allungare e contrarre per vincere la resistenza e ciò genera l‘ipertrofia muscolare.</p>
  684. <p>Per danno muscolare si intendono delle micro lacerazioni al tessuto delle fibre muscolari, la risposta al danno è una conseguente infiammazione acuta. Per risolvere il danno, i neutrofili rilasciando alcune sostanze implicate nei processi rigenerativi e di crescita del muscolo.</p>
  685. <p>Lo stress metabolico comporta lo sviluppo di sottoprodotti del metabolismo anaerobico come ioni di idrogeno, acido lattico e fosfati inorganici ed è strettamente collegato alla produzione ormonale.</p>
  686. <p>A questi si aggiungono, come dicevo, l’alimentazione attraverso un ottimale rifornimento di glucosio ed aminoacidi oltre ad una corretta idratazione.</p>
  687. <p><span><strong><em><a href="http://it.biotechusa.com/sites/biotechusait/documents/news/_extra/147/big_Sandra_20170307123323.jpg" class="gal"></a>ALLENAMENTO: Quante ripetizioni?</em></strong></span></p>
  688. <p>I tempi dell’ipetrofia sono molto lunghi quindi è importante pensare a un allenamento di lungo periodo, con cicli di stimoli allenanti ben organizzati e senza combinazione casuale di esercizi.</p>
  689. <p>L'intensità dell'allenamento si esprime in RM, ripetizione massimale, e cioè al numero di ripetizioni possibili con un dato peso, 1RM vuol dire una ripetizione massimale. Le ripetizioni vengono classificate in un range di basse (1-5/6), medie( 6-12) e alte (da 15 in poi) e queste determinano i vari meccanismi di produzione di energia: il sistema anaerobico alattacido , quello anaerobico lattacido e quello aerobico.</p>
  690. <p>Questi tre sistemi vanno utilizzati in continuazione senza escluderne alcuno, ma dal puto di vista della crescita muscolare, l’utilizzo di basse ripetizioni sono tecnicamente inferiori sotto il punto di vista della crescita muscolare rispetto all’utilizzo di medie e alte ripetizioni.</p>
  691. <p><span><strong><em>Quali esercizi svolgere?</em></strong></span></p>
  692. <p>In palestra esistono tantissimi esercizi a disposizione sia sui macchinari che senza di essi e scegliere se svolgerli insieme oppure separatamente.</p>
  693. <p>Esercizi multi-articolari: sono più produttivi delle altre tipologie di esercizi perché aumentano la forza, <em>attivando in maniera globale e non locale la muscolatura</em>.</p>
  694. <p>Questi esercizi sono i più indicati per i principianti che ricercano più una costruzione “generale” della corporatura piuttosto che il lavoro nel dettaglio del muscolo.</p>
  695. <p>Esercizi mono-articolari: detti anche “di isolamento” hanno lo scopo di colpire il muscolo nel dettaglio.</p>
  696. <p>Gli esercizi di isolamento permettono  di concentrarsi su un muscolo che negli esercizi multi-articolari interverrebbe come sinergico o come stabilizzatore e non come protagonista.</p>
  697. <p>Servono per <em>lavorare il muscolo nel dettaglio</em> e dovrebbe essere ridotto nelle fasi di costruzione e massa generale per poi aumentare durante le fasi di definizione per esaltare al massimo le qualità del muscolo.</p>
  698. <p><span><strong><em>ALIMENTAZIONE</em></strong></span></p>
  699. <p>Il segreto è fornire i nutrienti nelle migliori proporzioni e quantità, al fine di favorire il loro utilizzo energetico e diminuire il più possibile il loro immagazzinamento.</p>
  700. <p>Una buona alimentazione prevede alimenti ingeriti nelle giuste quantità perché se si immettono più calorie di quelle che si consumano, il bilancio calorico risulterà positivo e produrrà un aumento del peso.</p>
  701. <p>Si prevedono 6 pasti al giorno per frazionare l’assunzione di cibo e mantenere attivo il metabolismo: colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena e spuntino, tutti a distanza di circa due o tre ore.</p>
  702. <p>Importante assumere frutta e vegetali, ma la base dell'alimentazione diventano le proteine, con una dieta iperproteica assumendo proteine ad ogni pasto per avviare una buona sintesi proteica.</p>
  703. <p>I carboidrati vengono assunti prima delle 18:00 perché dopo possono accumularsi in adipe e vanno preferiti quelli a basso indice glicemico e a lento assorbimento quindi farine integrali, riso, soia.</p>
  704. <p>Se l'alimentazione non basta si può integrare!</p>
  705. <p><span><strong><em>INTEGRAZIONE</em></strong></span></p>
  706. <p><span><a href="http://it.biotechusa.com/creatine/"><em>Creatina</em></a></span>: negli atleti l’integrazione di creatina comporta l’aumento delle risorse energetiche muscolari di tipo anaerobico, motivo per cui si tratta di un integratore adatto a chi fa sforzi intensi di breve durata. E’ consigliato all’uomo e non alla donna perché determina una considerevole ritenzione idrica tale da far apparire più voluminosi i muscoli. Generalmente va assunto dividendo tre fasi: carico (6-7 gg non superando 6 grammi al girono), mantenimento (2-3 gr. al giorno per 1-3 mesi) e sospensione. Consiglio di utilizzare creatina monoidrata micronizzata e di suddividere l'assunzione in diverse dosi nell'arco della giornata, con acqua, e almeno mezz'ora prima dei pasti.</p>
  707. <p><span><a href="http://it.biotechusa.com/aminoacidi/"><em>BCAA</em></a>:</span> integratore plastico per favorire la sintesi e l’anabolismo muscolare. Assunti 40 minuti prima dell’attività contrastano la degradazione delle proteine e ritardano l’affaticamento. Assunti dopo aiutanpo a rigenerare il muscolo. L’utilizzo di BCAA è motivato con attività prolungate con sforzo di almeno un’ora.</p>
  708. <p>E’ consigliabile assumere 1-2 g di BCAA durante i pasti principali per aumentare il valore biologico delle proteine ingerite. Consiglio altresì di assumere i ramificati durante i giorni di allenamento, metà un'ora prima e metà subito dopo.</p>
  709. <p><span><a href="http://it.biotechusa.com/gainers-e-carboidrati/"><em>Mass Gainers</em></a></span> in forma di barrette o di polveri. I mass gainer contengono i macro e i micronutrienti nelle giuste proporzioni: <a href="http://www.my-personaltrainer.it/proteine.htm">proteine</a> ad alto valore biologico in percentuale fino al 40%, i carboidrati in forma di <a href="http://www.my-personaltrainer.it/maltodestrine.html">maltodestrine</a> che consentono un <a href="http://www.my-personaltrainer.it/indiceglicemico.htm">rilascio glicemico</a> costante.</p>
  710. <p><span><a href="http://it.biotechusa.com/proteine-di-qualita/"><em>Proteine</em></a>:</span> destinate agli sport finalizzati all’aumento di massa muscolare e la necessità varia in funzione del sesso, dell’età e del peso corporeo. Le proteine migliori sono quelle dell'uovo e del latte.</p>]]>
  711.    </content>
  712.  </entry>
  713.  <entry>
  714.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/i-7-errori-comuni-per-cui-non-riuscite-a-dimagrire</id>
  715.    <published>2017-05-02T10:20:00+02:00</published>
  716.    <updated>2020-11-19T19:42:40+01:00</updated>
  717.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/i-7-errori-comuni-per-cui-non-riuscite-a-dimagrire"/>
  718.    <title>I 7 ERRORI COMUNI PER CUI NON RIUSCITE A DIMAGRIRE</title>
  719.    <author>
  720.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  721.    </author>
  722.    <content type="html">
  723.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  724. <ol>
  725. <li>MANGIATE TROPPO CIBO LA SERA il corpo funziona meglio quando digerisce e metabolizza ciò che si mangia prima di andare a dormire e non durante il sonno.</li>
  726. <li>MANGIATE CIBI REATTIVI che causano gonfiore e “grasso falso“ ossia ritenzione idrica dovuta a cattiva digestione o intolleranze alimentari.</li>
  727. <li>NON MASTICARE BENE E NON DIGERIRE IN MODO COMPLETO un’ottima masticazione è il miglior presupposto per una buona digestione.</li>
  728. <li>MANGIATE TROPPI CIBI IN UNA VOLTA sottoponendo stress l’apparato digestivo.</li>
  729. <li>CONSUMARE TROPPE PROTEINE in specie formaggio e carne ciò renderà il PH corporeo più basso (acido) favorendo invecchiamento e ritenzione; ricordo che un buon metodo per abbattere l’acidità corporea è il consumo di frutta e verdura che sono per lo più alcaline.</li>
  730. <li>CERCATE DI NON EVITARE IL CARDIO dare maggiore importanza all’attività aerobica in palestra o outdoor monitorandola con cardiofrequenzimetro.</li>
  731. <li>DORMI! almeno 7/8 ore di sonno inserite in un contesto di vita sano e regolare aiuteranno il tuo metabolismo.</li>
  732. </ol>]]>
  733.    </content>
  734.  </entry>
  735.  <entry>
  736.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/a-chi-corre-servono-gli-aminoacidi-perche</id>
  737.    <published>2017-03-27T23:07:00+02:00</published>
  738.    <updated>2020-11-19T19:42:41+01:00</updated>
  739.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/a-chi-corre-servono-gli-aminoacidi-perche"/>
  740.    <title>A chi corre servono gli aminoacidi? Perché?</title>
  741.    <author>
  742.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  743.    </author>
  744.    <content type="html">
  745.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  746. <div class="newsPageLead">
  747. <p><em>Chi corre e cresce piano piano di livello è sempre più attento all’alimentazione e assume integratori alimentari con l’obiettivo di migliorare la propria prestazione. In particolare molti assumono  gli aminoacidi. Servono davvero, ma perchè?</em></p>
  748. <p>Iniziamo cercando di fare chiarezza su cosa sono gli aminoacidi dal momento che quando si fa questa domanda anche allo sportivo più agguerrito, c’è sempre molta confusione.</p>
  749. </div>
  750. <p>Gli aminoacidi sono che costituiscono gli elementi costitutivi delle proteine. Sono formati da un gruppo acido organico (carbossilico) e da uno aminico e si legano tramite un legame peptidico e si formano delle catene che sono le proteine. Gli aminoacidi assunti tramite gli alimenti, passano nello stomaco, si scindono e vengono assorbiti dall’intestino tenue soddisfando le loro funzioni di sintesi proteica per il rinnovamento dell’organismo e producono energia.</p>
  751. <p>Esistono circa 20 tipi di aminoacidi che si dividono in due grandi categorie:</p>
  752. <p>Gli aminoacidi essenziali, che non vengono sintetizzati dall’organismo ma sono assimilabili esclusivamente grazie all’alimentazione sono: lisina, tripofano, leucina, isoleucina, fenilalanina, treonina, metionina, istidina e valina</p>
  753. <p>Gli aminoacidi non essenziali, quelli che l’organismo produce in base al proprio bisogno sono: cisteina, alanina, arginina, acido aspartico, glutammato, tirosina, glicina, prolina, istidina, serina, asparagina</p>
  754. <p><span>Si suddividono poi ulteriormente in:</span></p>
  755. <ul>
  756. <li>Aminoacidi ramificati o BCAA, (isoleucina, leucina e valina) con la funzione plastica di ricostruzione del muscolo favorendo il loro sostentamento negli sforzi intensi e di lunga durata.</li>
  757. <li>Aminoacidi semiessenziali (cisteina e tirosina) che vengono sintetizzati dall’organismo a partire da altri aminoacidi essenziali: metionina e fenilalanina;</li>
  758. <li>Aminoacidi condizionatamente essenziali (arginina, glicina, prolina, taurina e glutammina,) che l’organismo non riesce a generare durante la gravidanza e nei bambini o in presenza di alcune malattie specifiche.</li>
  759. </ul>
  760. <p>Quindi gli aminoacidi essenziali che non possono essere prodotti dall’organismo, possono essere assunti con gli alimenti o con gli integratori.</p>
  761. <p><span><strong>Quali sono gli alimenti che li contengono?</strong></span></p>
  762. <p>Le proteine più complete che contengono tutti gli aminoacidi essenziali in quantità e in rapporti equilibrati si trovano in alimenti di origine animale come carne, pesce, uova, formaggi, mentre gli alimenti di origine vegetale contengono proteine incomplete in quanto carenti di alcuni aminoacidi essenziali.</p>
  763. <p>Il fabbisogno di proteine varia da persona a persona secondo l’età, il sesso, lo stile di vita e tanto altro.</p>
  764. <p><span><strong>Gli alimenti ricchi di aminoacidi essenziali sono:</strong></span></p>
  765. <table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0">
  766. <tbody>
  767. <tr>
  768. <td width="157">
  769. <p>leucina</p>
  770. </td>
  771. <td width="268">
  772. <p>mais, uova, latte, pollo</p>
  773. </td>
  774. </tr>
  775. <tr>
  776. <td width="157">
  777. <p>fenilalanina</p>
  778. </td>
  779. <td width="268">
  780. <p>uova, riso integrale, grano</p>
  781. </td>
  782. </tr>
  783. <tr>
  784. <td width="157">
  785. <p>treonina</p>
  786. </td>
  787. <td width="268">
  788. <p>mais, uova, soia</p>
  789. </td>
  790. </tr>
  791. <tr>
  792. <td width="157">
  793. <p>metionina</p>
  794. </td>
  795. <td width="268">
  796. <p>uova, grano, carne</p>
  797. </td>
  798. </tr>
  799. <tr>
  800. <td width="157">
  801. <p>istidina</p>
  802. </td>
  803. <td width="268">
  804. <p>pesce, carne, formaggi</p>
  805. </td>
  806. </tr>
  807. <tr>
  808. <td width="157">
  809. <p>valina</p>
  810. </td>
  811. <td width="268">
  812. <p>uova, latte, mais, bresaola</p>
  813. </td>
  814. </tr>
  815. <tr>
  816. <td width="157">
  817. <p>lisina</p>
  818. </td>
  819. <td width="268">
  820. <p>manzo, latte soia</p>
  821. </td>
  822. </tr>
  823. <tr>
  824. <td width="157">
  825. <p>isoleucina</p>
  826. </td>
  827. <td width="268">
  828. <p>uova, mais, patate, pollo</p>
  829. </td>
  830. </tr>
  831. <tr>
  832. <td width="157">
  833. <p>tripofano</p>
  834. </td>
  835. <td width="268">
  836. <p>latte, uova, manioca</p>
  837. </td>
  838. </tr>
  839. </tbody>
  840. </table>
  841. <p><span>Il ricorso agli integratori alimentari è spesso superfluo perché dipende molto dal livello dello sportivo. Nello sport agonistico e professionista con 5 e più allenamenti a settimana di lunga durata, possono essere consigliati anche dal medico sportivo e associati ad una dieta equilibrata.</span></p>
  842. <p>Nello sport amatoriale con allenamenti di 1-2 volte a settimana di bassa durata, non vi è necessità di assumere integratori, è abbastanza una dieta equilibrata, salvo prescrizione medica.<span><strong><em>Ruolo degli aminoacidi nella corsa</em></strong></span></p>
  843. <p>Energia: i BCAA durante uno sforzo fisico intenso e prolungato, vengono utilizzati come substrato energetico ausiliario di grassi e carboidrati (Glucogeogenesi). Dopo la loro assunzione (alimentazione o integrazione), dopo essere stati assorbiti nell'intestino tenue, si dirigono nei muscoli per scopi energetici. A differenza di quanto spesso sostenuto e che quindi le proteine vengono utilizzate a scopo energetico solo alla fine di un allenamento o gara prolungata e dopo aver sfruttato carboidrati e grassi, ora si sostiene che <em>l'ossidazione degli aminoacidi a scopo energetico si verifica già nelle prime fasi e aumenta con l'intensificarsi dell’attività.</em></p>
  844. <p><em>La corsa come tante altre attività di resistenza allora limita la sintesi proteica </em>dovuta proprio al fatto che gli aminoacidi vengono utilizzati come fonte energetica e quindi se un’alimentazione non soddisfa al massimo questa richiesta si potrebbe assistere a una “cannibalizzazione della muscolatura”.</p>
  845. <p>Recupero: per riparare le fibre muscolari che sono state danneggiate dai continui impatti col terreno e dai microtraumi avvenuti a ogni passo di corsa. Riducono anche l’affaticamento mentale e fisico. Quando si pratica attività sportiva con frequenza e metodo, come nel caso dell' agonismo, è fondamentale prestare attenzione particolare all' aspetto del recupero. Porre le basi per un buon recupero post esercizio significa permettere una progressione ottimale dello stato di forma e svolgere al massimo delle proprie potenzialità tutto il periodo della season di gare.</p>
  846. <p><span><strong><em>L’integrazione</em></strong></span></p>
  847. <p>Partendo dalla necessità di un’alimentazione molto equilibrata, in un’attività prolungata come la corsa, nel caso di persone che si allenano tanto e spesso, può essere necessaria l’integrazione. Infatti si può verificare un bilancio azotato negativo per via dell’utilizzo degli aminoacidi a scopo energetico, come menzionato precedentemente. Quindi l’assunzione di un integratore di aminoacidi ramificati post allenamento può migliorare il recupero e prima dell’attività fisica migliora in parte la performance.</p>
  848. <p><span>Quindi gli integratori di BCAA sono utili:</span></p>
  849. <ul>
  850. <li>prima della corsa: aminoacidi presenti nel prodotto di integrazione è prontamente utilizzabile rispetto a una fonte proteica alimentare che necessita di un processo digestivo e di assorbimento sicuramente più complesso e quindi più lento che affaticherebbero il sistema digestivo rallentando il runner.cosa che non accade con gli integratori.</li>
  851. <li>dopo la corsa: intensa e prolungata per disintossicarsi dai cataboliti prodotti durante l’attività fisica.</li>
  852. </ul>
  853. <p>Come tutte le integrazioni anche quella per gli aminoacidi ramificati deve essere tarata in base alle proprie esigenze per evitare rischi per la propria salute e un sovraccarico dell’organismo. E mi raccomando associate gli integratori a una giusta alimentazione.</p>]]>
  854.    </content>
  855.  </entry>
  856.  <entry>
  857.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/stretching-l-importanza-di-farlo</id>
  858.    <published>2017-03-19T13:10:00+01:00</published>
  859.    <updated>2020-11-19T19:42:41+01:00</updated>
  860.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/stretching-l-importanza-di-farlo"/>
  861.    <title>STRETCHING: L’IMPORTANZA DI FARLO</title>
  862.    <author>
  863.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  864.    </author>
  865.    <content type="html">
  866.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  867. <h4><strong>LO STRETCHING HA COME SCOPO PRINCIPALE QUELLO DI MIGLIORARE LA MOBILITÀ ARTICOLARE ED EVITARE COSÌ POSSIBILI INFORTUNI DI NATURA MUSCOLARE.</strong></h4>
  868. <meta charset="utf-8">
  869. <p>Lo stretching agisce sull’<strong>estensione dei muscoli</strong> scheletrici, sui tendini e i legamenti che se stimolati in maniera appropriata si possono ottenere dei benefici permanenti.</p>
  870. <p>Lo stretching si può suddividere in:</p>
  871. <ul>
  872. <li><strong>Stretching analitico</strong></li>
  873. <li><strong>Stretching globalizzante.</strong></li>
  874. </ul>
  875. <p>Lo stretching analitico lavora su un singolo muscolo, dando la possibilità al corpo di creare compensi. Si basa sull’allungamento del muscolo sfruttando l’azione della gravità.</p>
  876. <p>Lo stretching globalizzante agisce sull’intera catena dei muscoli, evitando scompensi. Si usa spesso durante gli esercizi di ginnastica posturale.</p>
  877. <p>Anche per fare lo stretching, bisogna fare prima un <strong>riscaldamento fisico. </strong></p>
  878. <meta charset="utf-8">
  879. <p>Con <strong>movimenti lenti e fluidi</strong> si deve raggiungere il massimo allungamento, evitando movimenti troppo bruschi.<br>Durante lo stretching bisogna avere una respirazione lenta e controllata.</p>
  880. <p>L’esercizio deve essere svolto sia seguendo la tecnica esecutiva che le caratteristiche morfologiche e funzionali del muscolo sollecitato.</p>
  881. <p>Durante lo svolgimento dello stretching, sono stimolati i tendini, i legamenti e i muscoli e la flessibilità di queste zone dipende da tanti fattori, quali l’età, il sesso, l’iperlassità, la temperatura e naturalmente la forma di ciascun soggetto interessato.</p>
  882. <p>Per quanto riguarda <strong>l’età</strong>, è naturale che un individuo più giovane ha maggiore capacità di flessibilità rispetto a una persona di età più avanzata.</p>
  883. <p><strong>Le donne rispetto agli uomini</strong> sono più flessibili a causa delle loro caratteristiche anatomiche.</p>
  884. <p>Molti soggetti hanno la caratteristica dell’iperlassità, ma non bisogna esagerare con allungamenti eccessivi, anzi sarebbe consigliabile sottoporli a visita medica prima di iniziare un programma di stretching adeguato.</p>
  885. <p>Anche la <strong>temperatura</strong> <strong>corporea</strong> è un elemento fondamentale per un esercizio di stretching adeguato; molti soggetti hanno una temperatura corporea più alta rispetto ad altri e questo consente loro di allungarsi meglio, grazie alla loro maggiore flessibilità. Ecco perchè il riscaldamento fisico è fondamentale prima di ogni esercizio fisico.</p>
  886. <p>Per concludere, è fondamentale il <strong>livello di preparazione fisica</strong> dell’individuo. Infatti, un soggetto che ha una muscolatura più allenata di un altro, è più avvantaggiato nello svolgimento dello stretching.</p>
  887. <p>Sono fondamentali le abitudini di ogni soggetto. La <strong>vita sedentaria,</strong> il poco moto, l’abitudine di spostarsi sempre in macchina, rendono la muscolatura più bloccata rispetto a chi conduce una vita più attiva.</p>
  888. <p>La percentuale di grasso corporeo è maggiore in un individuo che è più sedentario rispetto a una persona che si allena con regolarità; le articolazioni sono ostruite dal grasso e il movimento è più difficoltoso.</p>
  889. <p> </p>]]>
  890.    </content>
  891.  </entry>
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  893.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/drenanti-cosa-sono-come-funzionano</id>
  894.    <published>2016-12-25T11:17:00+01:00</published>
  895.    <updated>2020-11-19T19:42:41+01:00</updated>
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  897.    <title>Drenanti: cosa sono, come funzionano?</title>
  898.    <author>
  899.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  900.    </author>
  901.    <content type="html">
  902.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  903. <div class="articleHeader">
  904. <p itemprop="headline">Sempre più spesso si sentiamo parlare di prodotti drenanti.</p>
  905. </div>
  906. <div class="articleContent" itemprop="articleBody">
  907. <p><u>Ma cosa sono esattamente?</u></p>
  908. <p>Innanzitutto va fatta una distinzione essenzialmente tra due forme di drenanti, quelli per uso esterno e per uso interno.</p>
  909. <p>Parliamo di uso esterno, naturalmente, per tutti quei prodotti che si applicano localmente sulle parti da trattare, effettuando anche un massaggio che favorisce il drenaggio linfatico e di conseguenza l'eliminazione dei liquidi in eccesso.</p>
  910. <p>I drenanti ad uso interno sono tutte quelle preparazioni a base acquosa che si consumano nell'arco della giornata per favorire l'eliminazione dei liquidi in eccesso, con l'aiuto di una o più sostanze specifiche, aiutano ad eliminare i liquidi in eccesso. Esistono centinai di erbe officinali note alla scienza cosmetica per il loro effetto diuretico e drenante e dunque i prodotti in commercio si possono differenziare moltissimo tra loro, offrendo una vasta scelta.</p>
  911. <p><u>Come funzionano?</u></p>
  912. <p>Lo scopo principale dei drenanti è quello di smaltire i liquidi e che ci fanno sentire più gonfi e appesantiti. Nel caso di prodotti da applicare sulla pelle spesso la semplice azione dei principi attivi in un olio o una crema drenante non è sufficientemente efficace, ma è necessario prendersi del tempo per massaggiare il prodotto fino a completo assorbimento o addirittura imparare i movimenti di un massaggio drenante fai da te che favorisca il procedimento.</p>
  913. <p>Nel caso dei prodotti da assumere per via orale invece abbiamo due scelte: optare per un'alimentazione che preveda cibi molto ricchi di acqua che favoriscano naturalmente la diuresi, oltre che curare al massimo l'idratazione e svolgere un po' di attività fisica che aiuti l'intero processo.</p>
  914. <p>Altrimenti ci si può rivolgere a preparazioni erboristiche già pronte che offrono la possibilità di diluire nell'arco della giornata una certa quantità di prodotto drenante da assumere per stimolare la diuresi e dunque la pulizia interna da tossine e liquidi stagnanti.</p>
  915. <p>Le tisane drenanti sono composte principalmente di sali minerali e fibre, una sola tazza ha il potere di riuscire a smuovere i liquidi in eccesso causa di cellulite, gonfiori, insufficienza venosa e ritenzione idrica.<br> </p>
  916. <p><u></u><strong>Non confondere i prodotti diuretici con i drenanti!</strong><br>Azione diuretica e drenante:<br><strong>L'azione diuretica</strong> è ottenuta tramite una serie di estratti ricchi in flavonoidi e oli essenziali che intervengono rallentando il riassorbimento di acqua nei glomeruli renali, l'azione di quest'ultimi è abbastanza limitata, infatti esistono svariati farmaci i quali possono essere assunti su prescrizione medica che favoriscono l'azione diuretica con grande efficacia.</p>
  917. <p><strong> L'attività drenante</strong> è da intendersi come eliminazione per via renale dei metaboliti, cioè le sostanze tossiche provenienti da tutte le parti del corpo, insieme con l'acqua ad essi legata. Diretta conseguenza di queste due attività è la diminuzione della presenza di tossine e altri prodotti di scarto nell'organismo.<br><br><strong>Azione Digestiva e depurativa</strong><br>La stimolazione del sistema epato-biliare porta ad un incremento della produzione enzimatica, questo accelera la trasformazione degli elementi complessi in sostanze più semplici. Questo permette di migliorare il metabolismo del sistema digestivo, rendendo più facile l'assorbimento dei nutrienti da parte dei villi intestinali. Il miglioramento del sistema digestivo a sua volta comporta una riduzione nella produzione dei radicali liberi che si creano durante la digestione e, in genere, un minore affaticamento del fegato.<br><br><strong>Regolazione della funzione intestinale</strong><br>Un'alimentazione ricca di grassi e di sostanze ad elevato potere calorico ma con basso contenuto di fibre e sali minerali, rende difficoltoso il transito intestinale compromettendo la regolarità digestiva. L'assunzione regolare di fibre e cellulosa, accompagnata da un adeguato apporto idrico, permette di aumentare il volume della massa fecale, attraverso la stimolazione dei movimenti peristaltici che ne consentono una più rapida eliminazione.<br><br><strong>Miglioramento del microcircolo periferico e del sistema linfatico</strong><br>Una buona circolazione dei liquidi corporei, soprattutto nelle zone periferiche, permette di evitare ristagni (edemi) e migliora l'ossigenazione dei tessuti. I risultati immediatamente visibili sono una pelle lucente e purificata e la scomparsa di piccoli disturbi cui cominciavamo a rassegnarci: gambe pesanti, gonfiore, stanchezza o senso di spossatezza. Il miglioramento estetico origina da un reale miglioramento delle condizioni generali dell'organismo.<br><br><strong>Riequilibrio salino corporeo</strong><br>Stimolando la digestione, la diuresi e le funzionalità degli organi emuntori (soprattutto a livello cutaneo e renale), vengono inevitabilmente eliminati, insieme all'acqua, anche sali minerali. Questo potrebbe provocare uno squilibrio salino nei liquidi corporei, a cui un prodotto valido deve poter far fronte. Controllate che il diuretico assicuri il mantenimento dell'equilibrio salino apportando ad esempio potassio, cloruri, magnesio, ecc.</p>
  918. <p><strong>Alimenti drenanti e anticellulite: Frutta e verdura</strong><br>E’ ovvio che una sana alimentazione e uno stile di vita adeguato vanno seguiti durante l’intero arco dell’anno ma è altrettanto vero che alimentarsi meglio e senza sforzo alcuno abbinando magari una più intensa attività sportiva risulta tutto più semplice con l’arrivo della bella stagione, l’allungarsi delle giornate e con una maggiore disponibilità e varietà di alimenti. </p>
  919. <p>Verdure anticellulite drenanti</p>
  920. <ul>
  921. <li>
  922. <p>Al primo posto tra gli alimenti anticellulite ci sono:<strong> le cipolle</strong>, preferibilmente le novelle o quelle di Tropea (più digeribili e meno profumate…) che consumate crude oltre ad apportare discrete quantità di magnesio e potassio svolgono un’efficace azione diuretica facilitando l’eliminazione dei liquidi accumulati in eccesso nei tessuti (una tra le tante cause che portano alla formazione della cellulite).</p>
  923. </li>
  924. <li>
  925. <p>Le verdure cotte e crude o frullate, asparagi, barbabietole, carciofi, carote, cavolfiori, finocchi, lattuga, peperoni rossi e spinaci anche al carpaccio, possono essere consumate in abbondanza, possibilmente all’insalata o grigliate con l’aggiunta di pochissimo sale , il nemico numero uno della cellulite (trattiene i liquidi) e condite con aceto balsamico, aceto di mele o una spruzzatina di limone e con pochissimo olio.</p>
  926. </li>
  927. </ul>
  928. <p><strong>Frutta anticellulite</strong></p>
  929. <p>Tra i tipi di frutta (fresca o frullata) ad azione drenante e anticellulite ricordiamoci di fare un largo consumo di albicocche, arance, pompelmi, frutti di bosco, fragole, lamponi, mirtilli, pesche, prugne tutti ugualmente benefici e preziosi anche per combattere la stitichezza e per prolungare più a lungo l’abbronzatura.</p>
  930. <p> </p>
  931. <p> </p>
  932. </div>]]>
  933.    </content>
  934.  </entry>
  935.  <entry>
  936.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/la-sustamina-cose-a-cosa-serve-quali-benefici</id>
  937.    <published>2016-12-08T15:26:00+01:00</published>
  938.    <updated>2020-11-19T19:42:42+01:00</updated>
  939.    <link rel="alternate" type="text/html" href="https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/la-sustamina-cose-a-cosa-serve-quali-benefici"/>
  940.    <title>La sustamina: cos&apos;è, a cosa serve, quali benefici?</title>
  941.    <author>
  942.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  943.    </author>
  944.    <content type="html">
  945.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  946. <p class="corpo-importante">L'alanil-glutammina, meglio conosciuta come sustamina, è un dipeptide che lega glutammina e alanina dando come risultato una forma assai stabile e di grande solubilità: conosciamone i benefici</p>
  947. <div class="corpo-articolo">
  948. <p>Dopo tanti anni nel mondo farmaceutico e nutraceutico, comprendendo quello degli integratori, ci sono sempre meno elementi o scoperte che mi arrecano entusiasmo o suscitano particolare interesse che non sia quello espressamente richiesto dalle mie attività professionali.</p>
  949. <p>Un giorno il presidente della Yamamoto Nutrition Italia mi propose alcuni integratori e materie prime da valutare per il lancio sul mercato italiano.</p>
  950. <p>Alcuni di questi suscitarono il mio interesse e approvazione, una di questi l'ebbi già vista in letteratura scientifica e con positivi riscontri.</p>
  951. <p>Parlo della "<strong>alanil-glutammina</strong>", più conosciuta a livello commerciale come "<strong>Sustamina</strong>".</p>
  952. <p>Tutti coloro che ruotano nell'ambiente del fitness e sportivo che fa uso di integratori, conosce bene la <strong>"cugina" glutammina, ma di questa parente, perlomeno in Italia, si conosce ancora ben poco</strong>.</p>
  953. <p>Essa é un <strong>dipeptide</strong>, che <strong>lega la glutammina alla alanina</strong> dando come risultato una <strong>forma assai stabile</strong> al calore e agli acidi, dalla <strong>grandissima solubilitá</strong>.</p>
  954. <h2>Cosa è l'Alanil-Glutammina?</h2>
  955. <p>Partendo dalla base, quindi dalla biochimica "spiccia", l'<strong>alanina é un amminoacido non essenziale</strong>, mentre la <strong>glutammina é considerato "parzialmente" essenziale</strong>, ma entrambi sono coinvolti nello scambio di nitrogeno tra tessuti e nella produzione e stoccaggio del glucosio.</p>
  956. <p><img alt="Formule chimiche degli aminoacidi L-Alanina e L-Glutamina" height="192" src="http://www.yamamotonutrition.com/res/blog/ita/img/alanina-glutammina.png" width="720"></p>
  957. <p><em>Formule chimiche degli aminoacidi L-Alanina e L-Glutamina</em></p>
  958. <p>Molto importante poi, il <strong>ruolo che hanno nella idratazione intracellulare</strong> e sono di particolare interesse di utilizzo per allenamenti intensi e altre forme di stress fisico.</p>
  959. <p>Detto questo sembra che agiscano in maniera assai similare, ma più che altro definirei la loro <strong>azione </strong>piuttosto <strong>sinergica </strong>se pensiamo che l'alanina é il più importante amminoacido coinvolto nel trasporto dell'azoto dai muscoli al fegato.</p>
  960. <p>Una volta arrivato al fegato, la frazione di carbonio dello scheletro amminoacidico é convertita in glucosio (processo chiamato ciclo glucosio-alanina).</p>
  961. <h4>E la glutammina che c'entra?</h4>
  962. <p>La glutammina é il primo trasportatore "carrier" tra le cellule di azoto derivato dal catabolismo delle proteine e stimola la GLP-1 (glucose-like peptide-1), per cui aiuta nel mantenere i livelli di glucosio circolanti oltre che a favorire la sintesi stessa di glucosio.</p>
  963. <p>Ma il fattore principale che suscita il mio (e non solo) interesse é il <strong>miglioramento della idratazione cellulare</strong> e vediamo in che modo.</p>
  964. <p>L'alanina sembra influenzare l'idratazione ed il volume cellulare alzando la concentrazione di potassio intracellulare, trascinando l'acqua dentro alla cellula. La glutammina aiuta a mantenere il bilancio sul l'equilibrio acido-base (argomento particolarmente in voga in questi anni).</p>
  965. <p>Ma la glutammina che c'entra in questo caso?</p>
  966. <p>Beh in allenamento i muscoli producono acido lattico, il quale passa nel torrente ematico e lo acidifica dandoci quella sensazione che può essere piacevole correlata al massiccio pump, fino ad arrivare ad essere fastidiosa o di intralcio in certe performances sportive.</p>
  967. <p>L'aumento dell'acido lattico induce un calo del ph, ed il consumo renale di glutammina può essere notevole, cosa che indirettamente alza la percentuale di bicarbonato.</p>
  968. <p>Dopo che il bicarbonato appena sintetizzato ha raggiunto il sangue, serve da tampone legandosi alla parte acida del sangue per renderla a ph neutro e ripristinare l'equilibrio acido-base.</p>
  969. <h2>Perché utilizzarla?</h2>
  970. <p><strong>Durante allenamenti particolarmente intensi</strong> tipici del body builder e situazioni di stress fisico molto serio, <strong>entrambi gli amminoacidi sono rilasciati in maniera sostanziosa dai muscoli</strong>, e se queste concentrazioni non saranno ripristinate, ne soffriranno non solo i muscoli stessi, la performance, il recupero, il sistema immunitario e altre funzioni biologiche.</p>
  971. <p>Ecco perché dopo aver chiaro dove e come esplicano sinergicamente le loro funzioni, <strong>questa "combinazione" dipeptidica può avere il suo reale spazio di utilizzo per il body builder e per lo sportivo che si sottopone a sforzi intensi ma pure prolungati</strong> dove necessita di una marcata azione anticatabolica a tutela dei muscoli, favorendo la sintesi proteica, di glucosio, e dando possibilità alla cellula di restare idratata, quindi in stato anabolico.</p>
  972. <h2>I benefici dell'Alanil-Glutammina</h2>
  973. <p>I benefici di <strong>assunzione di un dipeptide rispetto ad una catena polipetidica maggiore</strong>, riguarda la già citata <strong>stabilità al calore e agli acidi</strong>, la <strong>solubilità decisamente migliore</strong> rispetto alla glutammina proprio per la migliore efficienza di utilizzo.</p>
  974. <p><img alt="Formula chimica della sustamina" height="310" src="http://www.yamamotonutrition.com/res/blog/ita/img/sustamina.png" width="470"></p>
  975. <p><em>Formula chimica della sustamina</em></p>
  976. <p>La glutammina viene rapidamente degradata in ammonio quando messa in soluzione ed é scarsamente solubile, cosa che invece l'<strong>alanilglutammina é incredibilmente solubile</strong>.</p>
  977. <p>Tutto perché dove gli amminoacidi in forma libera competono per il loro uptake con trasportatori amminoacidici altamente selettivi, i dipeptidi sono molto più facilmente assorbiti grazie a carriers molto meno selettivi (PEPT1).</p>
  978. <p> </p>
  979. <p><strong>Nei modelli animali, l'alanilglutammina ha portato ad un aumento di peso e di ritenzione di azoto, diminuendo il catabolismo muscolare e l'ossidazione della leucina, e migliorando l'ambiente della flora intestinale</strong>.</p>
  980. <p>E qui mi soffermo per ricordare e aggiungere all'importanza della glutammina a livello di carburante intestinale, e di supporto al ruolo difensivo della mucosa. Ma il ruolo vantaggioso che emerge su tutti é sempre quello della idratazione cellulare data dalla sua estrema solubilitá e stabilità, e come dissi già negli arti <br>I dottori Roger Harris e Jay Hoffman accertarono che le concentrazioni di glutammina nel sangue erano quasi il 60% più alte nei soggetti che hanno assunto alanilglutammina rispetto a chi ha assunto la forma libera di glutammina, che sono diventate il 126% a livello di glutammina plasmatica totale.<br>Interessante notare dagli studi che<strong> la cronica assunzione di alanilglutammina sembra aumentare significamente i livelli di glutammina muscolare rispetto al consumo regolare di glutammina in forma libera</strong>.</p>
  981. <h2>Quali sono le sue applicazioni?</h2>
  982. <p>Le aree di utilità principali della alanil-glutammina richiamano le stesse della glutammina (ricordo il mio articolo sulle sue funzioni):</p>
  983. <ul>
  984. <li>azione anticatabolica/di idratazione cellulare</li>
  985. <li>favorente la sintesi proteica e di glicogeno</li>
  986. <li>supporto alla mucosa intestinale e quindi al sistema immunitario</li>
  987. </ul>
  988. <p><strong>Aggiungere l'alanilglutammina alla soluzione o bevanda reidratante pare migliori notevolmente l'aumento dell'assorbimento di acqua ed elettroliti a livello cellulare, rispetto ad aggiungere semplicemente L-glutammina o glucosio</strong>.</p>
  989. <p> </p>
  990. <p>Già questo fattore é interessante. In uno studio di Hoffman e associati, i ricercatori hanno concluso che l'aumento della performance di ciclisti del college che é emersa, é stata dovuta dall'aumento dell'acqua e degli elettroliti molto più efficacemente assorbiti dopo l'assunzione di una soluzione a base di Sustamina.</p>
  991. <p>Grazie alla Sustamina, chi l'ha ingerita ha potuto ritardare il manifestarsi dello stato di affaticamento e generare una modesta disidratazione. Inoltre da questo studio, il team di Hoffman ha evidenziato che 1gr di alanilglutammina su 500ml di acqua possono mantenere la qualità del gesto atletico e di tempi di reazione visiva in maniera migliore sulle atlete.</p>
  992. <p>Raddoppiando la dose del dipeptide sui 500ml, la fatica diminuiva ma nessun miglioramento sulla performance e sul tempo di reazione. Materiale di letteratura ce n'é, ed é pure interessante e ne promuove a buonissimi voti l'utilizzo, (ricordo quello in campo della nutrizione clinica) ma dobbiamo considerare che ne necessitano ulteriori approfondimenti?</p>
  993. <p>Ad esempio ancora non ci sono studi sull'umano riguardanti l'alanilglutammina orale che possa aumentare l'ipertrofia muscolare o la forza sull'atleta e sarebbe assolutamente interessante osservarne gli effetti durante fasi di volume di lavoro molto corpose, diete low carbs, scarsa idratazione e/o con una combinazione di tutti questi.</p>
  994. <h2>Quando utilizzare la sustamina?</h2>
  995. <p>Conosciamo tutti i diversi ruoli che la glutammina vanta nei vari campi di applicazione e non ci discostiamo da questi sostanzialmente, ma apportando il "plus" non da poco della migliore stabilità e quindi capacità di arrivare "dove vogliamo" in concentrazione maggiore per esplicare al meglio le sue funzioni.</p>
  996. <p>Sarebbe <strong>da consigliare nei giorni di allenamento prima e durante l'esercizio</strong>, <strong>per aiutare l'idratazione cellulare</strong>, <strong>il trasporto elettrolitico ed il metabolismo del glucosio e degli aminoacidi ramificati</strong>.</p>
  997. <p><strong>Dopo l'esercizio</strong> può avere il suo spazio utile per <strong>supportare il recupero</strong>, specie nelle fasi di riduzione calorica e/o di carboidrati.</p>
  998. <p>Nei giorni di riposo invece viene consigliata una assunzione più frazionata nel giorno, dove sarebbe preferibile in abbinata ad un minimo apporto di carboidrati per ottimizzare le concentrazioni di glicogeno.<br><strong>L'alanilglutammina non ha bisogno di essere ciclizzata.</strong></p>
  999. <p>C'è evidenza poi che l'assunzione cronica rispetto ad una unica dose elevata, si traduca in un aumento della concentrazione di glutammina nei muscoli verso chi l'ha assunta in forma libera.</p>
  1000. <p>Detto questo invito a leggere bene pure le varie review scientifiche, probabilmente con questa forma di glutammina, andiamo a garantirci la massima espressione delle attività dei dipeptidi, in particolare dei vantaggi a livello di assorbimento che offrono, il tutto a favore di una migliorata efficacia.</p>
  1001. <p>Nuovo interessante integratore all'orizzonte? Direi di si...</p>
  1002. <p style="text-align: right;">Fonte: <a href="www.yamamoto.it" target="_blank">Yamamoto.it</a></p>
  1003. </div>]]>
  1004.    </content>
  1005.  </entry>
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  1007.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/proteine-quante-e-quando-bisognerebbe-assumerne</id>
  1008.    <published>2016-11-29T12:31:00+01:00</published>
  1009.    <updated>2020-11-19T19:42:42+01:00</updated>
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  1011.    <title>Proteine - Quante e Quando bisognerebbe assumerne ?</title>
  1012.    <author>
  1013.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1014.    </author>
  1015.    <content type="html">
  1016.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1017. <div class="newsPageLead"><em>Quante proteine bisognerebbe assumere? Quali fonti proteiche scegliere?</em></div>
  1018. <div class="newsPageText"></div>
  1019. <div class="newsPageText">
  1020. <meta charset="utf-8">
  1021. <p><span>Tutti sanno che se l'obiettivo è l'aumento della massa e della forza quello che bisogna mettere in conto è l'aumento del consumo di proteine, dagli alimenti, dagli integratori o da cibi fortificati. Ma in che quantità e in che forma risulti più vantaggioso assumere il surplus proteico è una nozione che ancora molti non hanno chiara.</span></p>
  1022. <p>Le varie tipologie di proteine, come risaputo, svolgono importantissime e vitali funzioni in tutto il corpo ma noi ci concentreremo sul loro ruolo nella crescita dei muscoli. Questi, a parte l'acqua, sono composti principalmente proprio di proteine ed è logico che se vogliamo aumentarne il volume è necessario assumere una quantità maggiore di questi nutrienti. Quando le proteine vengono digerite sono scomposte in aminoacidi che vengono poi veicolati in tutti i distretti corporei dove sono coinvolti in  innumerevoli processi. Per esempio se vi allenate intensamente i vostri muscoli devono adattarsi al carico di lavoro e per farlo aumentano la loro dimensione. Prima le fibre muscolari vengono danneggiate dallo sforzo intenso, poi durante il riposo il processo innescato dal danno porta alla riparazione e all'aumento delle fibre muscolari, chiaramente se ci sono abbastanza aminoacidi e nutrienti disponibili per costruire le proteine contrattili muscolari. Il muscolo così si adatta a carichi sempre maggiori crescendo e diventando più forte ed efficiente e diventiamo anche più efficienti a processare i nutrienti e dal punto di vista cardiovascolare.</p>
  1023. <p><span><strong>Quante proteine bisognerebbe quindi assumere?</strong></span></p>
  1024. <p>Chiaramente dipende dagli sport, dall'intensità e dagli obiettivi di crescita e dall'aumento della forza che un atleta si pone come target.</p>
  1025. <p>Gabriella Silye, la nostra esperta di nutrizione sportiva, ha scritto nel suo recente libro “For a Maximum Sports Performance” che la quantità di proteine per gli sport di resistenza sono comprese in un intervallo tra 1.4 e 1.6g/kg (di peso corporeo)” poiché in questi sport non c'è un grosso danno muscolare durante gli allenamenti e la forza richiesta è quella relativa ad un gesto atletico di intensità media. Ma se fate uno sport dove viene richiesta grande potenza e velocità, allora il livello di proteine richieste rimane nell'intervallo tra  1.8 e 2g/kg (di peso corporeo), se si desidera anche un aumento della massa è necessario superare i 2g/kg (di peso corporeo). Anche l'età influenza il fabbisogno proteico, per esempio gli adolescenti hanno bisogno per crescere di 1.5 - 2g di proteine/kg di peso corporeo.”</p>
  1026. <p><span><strong>Che fonti proteiche bisognerebbe scegliere?</strong></span></p>
  1027. <p>Il petto di pollo o di tacchino, il pesce, i latticini magri, le uova e naturalmente i frullati proteici sono considerati le fonti proteiche migliori, non solo per l'alto rapporto prezzo/qualità, ma anche perché non contengono fonti di calorie indesiderate come carboidrati e grassi.</p>
  1028. </div>]]>
  1029.    </content>
  1030.  </entry>
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  1032.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/l-irisina-l-ormone-degli-sportivi</id>
  1033.    <published>2016-11-25T15:34:00+01:00</published>
  1034.    <updated>2020-11-19T19:42:42+01:00</updated>
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  1036.    <title>L’IRISINA: L’ORMONE DEGLI SPORTIVI</title>
  1037.    <author>
  1038.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1039.    </author>
  1040.    <content type="html">
  1041.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1042. <h2>RICERCATORI SCIENTIFICI HANNO SCOPERTO L’ESISTENZA NELL’UOMO DI UNA MOLECOLA, L’IRISINA, CHE POSSIEDE DIVERSE PROPRIETÀ BENEFICHE PER LA SALUTE FISICA E MENTALE.</h2>
  1043. <meta charset="utf-8">
  1044. <p>Secondo alcune indagini di laboratorio, si è evidenziato che durante l’attività fisica aumentano i livelli di irisina nel cervello, stimolando la <strong>memoria</strong> e l’<strong>apprendimento</strong> e recenti ricerche fatte sulle cavie e poi sull’uomo, hanno individuato l ‘importanza della irisina ai fini del metabolismo, bruciando i grassi e facendo <strong>dimagrire.</strong> Infine, ricerche italiane hanno evidenziato la capacità dell’irisina nella crescita del <strong>tessuto osseo.</strong></p>
  1045. <p>L’irisina è stata scoperta nel 2012, dal ricercatore statunitense Spiegelman che dopo aver riscontrato il suo sviluppo sulle cavie di laboratorio, non ne evidenziò sull’uomo, cosicché la ricerca venne abbandonata. Venne ripresa in seguito, cambiando metodo di ricerca e con una tecnica chiamata “<strong>spettrometria di massa</strong>“, si evidenziò la presenza dell’ormone in 10 pazienti di 25 anni.</p>
  1046. <div class="wpb_row vc_row  vc_row-fluid  mk-fullwidth-false  attched-false vc_row-fluid">
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  1052. <div class="clearboth"></div>
  1053. <p>I ricercatori americani hanno condotto l’esperimento sottoponendo alcuni giovani ad attività fisica per alcune ore a settimana per la durata di tre mesi. Altri ragazzi, al contrario, hanno condotto una vita sedentaria per lo stesso periodo. A conclusione dell’esperimento, si è evidenziata la quantità di irisina nel sangue, che era bassissima in coloro che non avevano fatto attività fisica, viceversa, era molto alta negli altri ragazzi.<br>Per questo l’irisina è stata denominata <strong>l’ormone dello sport,</strong> collegando i benefici dell’attività fisica al metabolismo e al sistema cardiovascolare.</p>
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  1064. <div class="clearboth"></div>
  1065. </div>
  1066. <p>Studi effettuati dall’equipe americana del Baylor College of Medicine, hanno evidenziato i <strong>benefici sul cervello</strong> da una <strong>sostenuta attività fisica</strong>. Sono stati sottoposti a dei test dei soggetti dopo che avevano fatto corsa a piedi e il loro livello intellettivo era maggiore di coloro che avevano condotto vita sedentaria.<br>Si è arrivati, perciò, alla conclusione che<strong> l’esercizio fisico aiuta il cervello</strong> nell’apprendimento e potenzia la memoria ed il ragionamento. La ricerca può avere degli sviluppi per la cura delle malattie degenerative come l’Alzheimer.</p>
  1067. <p>Grazie ai ricercatori italiani dell’Università di Bari, in collaborazione con l’Università politecnica delle Marche di Ancona con il supporto della Siommms (Società italiana dell’osteoporosi del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro), nel 2015 si è scoperto che l’irisina <strong>costruisce il tessuto osseo</strong>.<br>La ricerca è durata tre anni ed è il punto di partenza per lo studio sulle malattie dello scheletro, come l’<strong>osteoporosi.</strong> Si intende incentivare la ricerca sui farmaci che simulino l’attività fisica sui soggetti che non possono praticarla, come gli anziani e gli ammalati.<br><a title="Banner Promo 2 300 x 250" href="http://ad.zanox.com/ppc/?36419916C45697175&amp;zpar9=%5B%5BA52FF8F460394D10F8D1%5D%5D" target="_blank" rel="nofollow"></a></p>
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  1077.    <published>2016-11-19T15:32:00+01:00</published>
  1078.    <updated>2020-11-19T19:42:42+01:00</updated>
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  1080.    <title>PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI DI CREATINA E VITAMINE-B</title>
  1081.    <author>
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  1083.    </author>
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  1089. <ul>
  1090. <li>
  1091. <strong>Creatina:</strong> Un recente studio ha mostrato che la creatina può agire come antiossidante, la creatina sembra essere efficace come il glutatione nel neutralizzare il radicale superossido, questo solleva la possibilità che parte del beneficio ergogenico della creatina deriva dalla sua capacità di agire come antiossidante.</li>
  1092. </ul>
  1093. <p> </p>
  1094. <ul>
  1095. <li>
  1096. <strong>Folato:</strong> La supplementazione di vitamina B è efficace nel ridurre il danno ossidativo. Per esempio , l’integrazione di acido folico ha dimostrato di ridurre la produzione del radicale superossido. L’acido folico diminuisce le probabilità di un atleta di sviluppare sindrome da sovrallenamento (OTS).</li>
  1097. </ul>
  1098. <p> </p>
  1099. <ul>
  1100. <li>
  1101. <strong>Vitamina B6:</strong> L’omocisteina è un metabolita nocivo prodotto durante il processo di metilazione, è quindi importante che l’omocisteina sia rimossa dal flusso sanguigno subito dopo la produzione, essa è convertita in glutatione (un antiossidante endogeno) con l’assistenza della vitamina B6. L’importanza di questa via antiossidante è sostenuta da uno studio nel quale ai ratti è stata privata la vitamina B6 nella dieta, questo ha gravemente compromesso le loro difese antiossidanti rendendoli più sensibili allo stress ossidativo. Non sorprendentemente, un altro studio ha dimostrato che la supplementazione con vitamina B6 riduce i marcatori di stress ossidativo. Pertanto, la vitamina B6 rappresenta ancora un altro modo importante per ridurre gli effetti dannosi dello stress ossidativo seguenti esercizio fisico intenso.</li>
  1102. </ul>
  1103. <div class="clearboth"></div>
  1104. </div>
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  1117. <p><strong>Creatina, acido folico, vitamina B6 e ossido nitrico (NO)</strong></p>
  1118. <p>Uno studio ha dimostrato che l’acido folico aumenta la produzione di NO (ossido nitrico) dalle cellule endoteliali che rivestono l’interno delle arterie. NO è un vasodilatatore molto importante ed è essenziale per il mantenimento della salute generale. Di conseguenza , l’aumento della degradazione di NO da superossido è un passo fondamentale nello sviluppo di aterosclerosi. Certamente la creatina , l’acido folico e la vitamina B6 sono essenziali per la salute cardiovascolare.</p>
  1119. <p>I macrofagi sono cellule specializzate del nostro sistema immunitario che mangiano (fagocitano) gli invasori stranieri, essi utilizzano NO per combattere la crescita dei tumori, di conseguenza l’inibizione della produzione di NO riduce l’attività microbicida e tumoricida di macrofagi. L’acido folico aumenterà la vostra resistenza ai patogeni invasori stranieri potenziando gli effetti del NO.</p>
  1120. <p>Studi precedenti hanno dimostrato che NO è anche uno stimolatore del rilascio di insulina. L’insulina, ormone della crescita e testosterone sono attori chiave nella risposta ormone anabolico all’esercizio, L’insulina attiva anche il trasporto di creatina nelle cellule del nostro corpo.</p>
  1121. <p>NO disintossica anche dall’omocisteina combinandosi chimicamente con esso, interferendo così con la sua capacità di produrre superossido. Sembra che l’omocisteina eserciti il suo effetto proossidante inducendo l’espressione di un fattore di promozione tumorale (Tumor Necrosis Factor-alfa o TNF-alfa) che poi stimola la produzione di radicali superossido tramite l’azione di un enzima noto come NADH ossidasi. Questi radicali superossido interferiscono con il rilassamento dei vasi sanguigni normalmente controllati dal NO, iniziando la cascata biochimica che generano l’aterosclerosi.{module banner my-fitnesstore.com 2}</p>
  1122. <p>La combinazione di creatina e specifici supplementazione di vitamina B migliorerà notevolmente il vostro stato antiossidante, accelererà il recupero muscolare dopo l’esercizio fisico intenso, così come l’anabolismo muscolare.</p>
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  1130.    <published>2016-11-12T12:09:00+01:00</published>
  1131.    <updated>2020-11-19T19:42:43+01:00</updated>
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  1133.    <title>CREATINA E PROTEINE IN POLVERE UNA PESSIMA COMBINAZIONE?</title>
  1134.    <author>
  1135.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
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  1142. <p>La strategia di base nella supplementazione di creatina è abbastanza semplice, è quella di aumentare nel muscolo il contenuto di creatina attraverso una maggiore assunzione di creatina. Il trasporto di creatina nel muscolo scheletrico è un processo complesso che richiede che il muscolo sia in uno stato ricettivo.</p>
  1143. <p>La creatina entra nel muscolo scheletrico dall’azione dei trasportatori di creatina sulla superficie muscolare, tra gli altri fattori l’insulina aumenta l’attività di questi trasportatori di creatina questo è simile all’effetto stimolatorio che l’insulina ha sul trasporto di aminoacidi nelle cellule e non è troppo sorprendente in quanto la creatina è strettamente legata agli amminoacidi.</p>
  1144. <p>Per deduzione, qualcosa che aumenta il rilascio d’insulina dovrebbe inoltre aumentare l’assorbimento di creatina da parte del muscolo scheletrico. Questa ipotesi si è rivelata in gran parte vera. Nel 1996 è stato dimostrato dal gruppo del Dr. Paul Greenhaff nel Regno Unito che l’assunzione di creatina con glucosio (che appunto porta ad un rilascio di insulina) porta ad un maggiore assorbimento di creatina di quasi il 60%! . Sfortunatamente, la quantità di glucosio necessaria per ottenere questo effetto (~100 grammi di zucchero per ogni 5 grammi di creatina) è molto alta, avvicinandosi al massimo grado di dolcezza tollerato dalla maggior parte degli individui.</p>
  1145. <p>Ultimamente è stato dimostrato che la combinazione di proteine e carboidrati semplici ha un effetto maggiore di quello dei carboidrati da soli nel rilascio d’insulina, questa scoperta , insieme con i possibili effetti collaterali dovuti all’ingestione di grandi quantità di zuccheri (carboidrati), ha spinto il dottor Greenhaff e colleghi di esaminare gli effetti combinati di proteine e zucchero su assorbimento di creatina.</p>
  1146. <div class="clearboth"></div>
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  1160. <p><strong>Lo studio</strong></p>
  1161. <p>Dodici volontari maschi sani (età media 27 anni) hanno partecipato allo studio. Sono stati invitati ad astenersi da un intenso esercizio fisico, dalle proteine e dall’assunzione di alcol per 24 ore prima di iniziare lo studio, i volontari dovevano anche essere scarichi dal uso di creatina da almeno tre mesi prima di iniziare lo studio. Queste precauzioni erano necessarie in quanto tutti questi fattori influenzano l’efficacia della creatina e potrebbe influenzare l’esito dello studio.</p>
  1162. <p>Ai soggetti sono stati dati creatina e carboidrati in combinazione con o senza proteine. In totale sono stati testati quattro condizioni:</p>
  1163. <p><strong>Condizione 1</strong> . Creatina (5 grammi) e carboidrati molto bassi (5 grammi di glucosio). Placebo Condition .</p>
  1164. <p><strong>Condizione 2</strong> . Creatina (5 grammi) e bassi carboidrati (50 grammi di glucosio).</p>
  1165. <p><strong>Condizione 3</strong> . Creatina (5 g) e carboidrati alti (96 grammi di glucosio ) .</p>
  1166. <p><strong>Condizione 4</strong> . Creatina (5 grammi) e carboidrati (47 grammi di glucosio) e proteine (50 grammi di proteine del latte).</p>
  1167. <p>In seguito i loro livelli d’insulina nel sangue e la quantità di creatina trattenuta dal corpo sono stati misurati.</p>
  1168. <p> </p>
  1169. <p><strong>Conclusioni</strong></p>
  1170. <p>Prendete la creatina con le proteine e i carboidrati! Ci sono molti vantaggi nel fare questo:</p>
  1171. <p>In primo luogo, la combinazione di proteine e carboidrati aumenta l’assorbimento della creatina attraverso l’azione dell’insulina.</p>
  1172. <p>In secondo luogo, avete bisogno di prendere un po’ di zuccheri tanto per ottenere la stessa spinta nell’assorbimento di creatina.</p>
  1173. <p>Infine, aggiungendo le proteine alla miscela di creatina si favorisce la produzione di nuove proteine muscolari.</p>
  1174. </div>
  1175. </div>
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  1181.    <published>2016-09-23T11:46:00+02:00</published>
  1182.    <updated>2020-11-19T19:42:45+01:00</updated>
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  1184.    <title>PROTEINE DELLA SOIA</title>
  1185.    <author>
  1186.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1187.    </author>
  1188.    <content type="html">
  1189.      <![CDATA[<p class="p1"><span class="s1">Le proteine della soia si estraggono dai semi  di una pianta erbacea leguminosa (Glycine max) , ed è esaltata per il suo alto contenuto proteico superiore al 35% del peso a secco.</span></p>
  1190. <p class="p1"><span class="s1">Se paragonate alle percentuali proteiche di pesce e carne possiamo notare come i valori proteici della soia siano superiori circa del 10%, però dobbiamo valutare oltre all’aspetto quantitativo anche la qualità delle stesse.</span></p>
  1191. <p class="p1"><span class="s1">Le proteine della soia infatti hanno un valore biologico inferiore rispetto a quelle di origine animale e ciò è causato dalla insufficienza di certi amminoacidi fondamentali per la sintesi proteica come ad esempio la metionina.</span></p>
  1192. <p class="p1"><span class="s1">Allo stesso modo è noto il concetto della mutua integrazione, che si basa sulla complementarietà delle proteine vegetali; in pratica, le carenze di amminoacidi delle due fonti proteiche complementari vengono colmate l’una con l’altra. In particolare, per quanto riguarda le proteine della soia, la fonte complementare è rappresentata dalle proteine dei cereali; non a caso le popolazioni asiatiche hanno recepito da anni l’importanza di associare la soia con cereali, vedi ad esempio il riso od il shoyu.</span></p>
  1193. <p class="p1"><span class="s1">A questo punto è doveroso chiarire che la qualità delle proteine della soia isolate è superiore rispetto a quella delle proteine introdotte dall’ingestione del seme intero o di alimenti a base di soia. Avendo un alto contenuto di glutammina, arginina e BCAA, grazie ai metodi di estrazione e lavorazione, le proteine della soia isolate hanno fatto registrare il maggiore punteggio di qualità proteica nel nuovo indice elaborato dall’Organizzazione Mondiale per la Salute.</span></p>
  1194. <p class="p1"><span class="s1">Una breve parentesi per quanto riguarda il discorso OGM. Alcuni non usano proteine della soia perché temono l’impiego di organismi (cioè qualità di soia) geneticamente modificati. Noi tutti dovremmo sapere che la modificazione genetica produce organismi che  sono biologicamente diversi, mentre chimicamente hanno gli stessi costituenti. Quindi, una volta che l’organismo è stato diviso chimicamente è impensabile pensare che possa esserci differenza fra un organismo geneticamente modificato e uno no.</span></p>]]>
  1195.    </content>
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  1198.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/cardio-vs-pesi-l-eterno-scontro-per-il-dimagrimento</id>
  1199.    <published>2016-09-23T11:38:00+02:00</published>
  1200.    <updated>2016-12-08T15:34:15+01:00</updated>
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  1202.    <title>CARDIO VS. PESI…L’ETERNO SCONTRO PER IL DIMAGRIMENTO</title>
  1203.    <author>
  1204.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1205.    </author>
  1206.    <content type="html">
  1207.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1208. <p>Buona parte della “popolazione” che frequenta un centro fitness ha come proprio obiettivo il dimagrimento e a tal fine è disposto a lunghe ed estenuanti sedute di allenamento cardiovascolare nell’incrollabile convinzione che queste siano l’unica strada per raggiungere il loro obiettivo. Molte di queste persone, inoltre, vivono nel mito che correndo ad una velocità assurda sul tapis roulant e sudando il più possibile perderanno molto grasso e riusciranno a dimagrire più velocemente, ma ovviamente non è così, <u>IL SUDORE NON E’ INDICE DI DIMAGRIMENTO</u>. E’ vero che l’attività cardiovascolare a bassa intensità determina un’alta spesa a livello calorico ma questo sicuramente non basta.</p>
  1209. <p>Il dimagrimento è un processo lungo legato indissolubilmente al nostro dispendio energetico. A caratterizzare questo dispendio energetico sono tre elementi:</p>
  1210. <p><strong>1)</strong> Il <strong>metabolismo basale</strong> è il <u>dispendio energetico</u> di un organismo a riposo, e comprende l’<u>energia</u>necessaria per le funzioni <u>metaboliche</u> vitali (respirazione, circolazione sanguigna, digestione, attività del sistema nervoso, ecc..);</p>
  1211. <p><strong>2)</strong> L’<strong>Azione Dinamico Specifica</strong> che caratterizza gli alimenti che ingeriamo (la quantità di calore che utilizziamo per metabolizzare i nutrienti presenti nei vari cibi).</p>
  1212. <p><strong>3) Il Dispendio Energetico </strong>determinato da tutte le nostre attività giornaliere (lavoro, allenamento, spostamenti, ecc…).</p>
  1213. <meta charset="utf-8">
  1214. <p>Il Metabolismo Basale rappresenta circa il 60-75% del dispendio energetico giornaliero.</p>
  1215. <p>Il 15-30% è legato all’attività fisica eseguita, mentre circa il 10% alla termogenesi dei cibi assimilati. Recenti studi hanno dimostrato che l’allenamento con i pesi, eseguito per un periodo di almeno due mesi, incrementa di circa il 10% il metabolismo basale (anche in soggetti di età avanzata). Proprio per questo i culturisti (escludendo il doping ovviamente) sono gli atleti con la minor percentuale di grasso corporeo.</p>
  1216. <p>Questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne che si allenano, senza nessuna differenza.</p>
  1217. <p>Per ottenere il nostro risultato dovremo quindi integrare entrambe le tipologie dell’allenamento: i pesi per favorire la tonificazione della massa magra (e il suo accrescimento a sfavore della massa grassa) innalzando la richiesta energetica e determinando un innalzamento del metabolismo basale, e l’allenamento cardiovascolare a bassa intensità per determinare un ulteriore ed elevata spesa energetica. Vi sono inoltre alcune metodiche di allenamento isotonico che consentono di ottenere guadagni in potenza aerobica (consumo d’ossigeno totale e quindi <strong>fiato</strong>) e <strong>resistenza alla fatica</strong> normalmente associate all’allenamento cardiovascolare.</p>
  1218. <p>Possiamo quindi terminare dicendo che: il giusto abbinamento di metodiche di allenamento isotonico associate a un lavoro cardiovascolare è la miglior strada per il raggiungimento del nostro obiettivo.</p>
  1219. <p>Quindi invece che “Cardio Vs Pesi” meglio <strong>“</strong><strong>Pesi </strong>&amp;<strong> Cardio</strong><strong>”.</strong></p>]]>
  1220.    </content>
  1221.  </entry>
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  1223.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/la-glutammina-proprieta-e-utilizzo</id>
  1224.    <published>2016-09-10T10:31:00+02:00</published>
  1225.    <updated>2020-11-19T19:42:43+01:00</updated>
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  1227.    <title>La Glutammina: Proprietà e utilizzo</title>
  1228.    <author>
  1229.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1230.    </author>
  1231.    <content type="html">
  1232.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1233. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">La glutammina è una forma dell'acido glutammico particolarmente utile, perché fa in modo che l'acido glutammico sia subito trasportato dal corpo al cervello. Spesso usata insieme alle <span class="_5yi-">vitamine del gruppo B </span>ed alla <span class="_5yi-">vitamina C </span>per aiutare coloro che per abuso di cibi dolci, medicinali, droghe, alcool, soffrono di disturbi cerebrali, depressione, memoria, spinta sessuale, senilità, schizofrenia. E' un "energetico della mente".</div>
  1234. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Per chi fa sport ha proprietà anticataboliche e favorisce il recupero; aumenta il volume cellulare, essendo veicolo di acqua e altri nutrienti, migliora il metabolismo proteico, creando migliori condizioni per la sintesi muscolare. Un aumento dei livelli di glicemia (quindi di insulina), migliora l'assorbimento di questo aminoacido, quindi è consigliabile assumerlo assieme a dei zuccheri. Ha anche proprietà stimolanti sull'<span class="_5yi-">ormone della crescita</span>. E' usata in dosi da 3 a 15 mg, spesso dopo gli allenamenti o prima di coricarsi.Si degrada velocemente in acqua. E' un aminoacido importante in condizioni di stress fisico.L'acido glutammico è di primaria importanza nel metabolismo cerebrale, funziona come carburante cerebrale e serve come neurotrasmettitore eccitatore, trasporta il potassio attraverso la barriera ematoencefalica, nel formare L-glutammina, assorbe radicali di ammoniaca; è l’unico metodo che ha il cervello per disintossicarsi dall’ammoniaca, utile nel metabolismo degli altri amino acidi, metabolizza zuccheri e grassi, aumenta i livelli di zuccheri nel sangue; usato nel trattamento dell’ipoglicemia.Stimola il fegato ad innalzare i livelli del <span class="_5yi-">glutatione</span>, inoltre abbrevia la malattia e facilita la guarigione, e ringiovanisce i muscoli indeboliti dallo stress.La glutamina non dimostra effetti tossici, neanche assumendo più miglaia di milligrammi al giorno.E'prodotta principalmente nei muscoli dove rappresenta circa il 60% degli aminoacidi liberi presenti nelle cellule.</div>
  1235. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1236. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Costituisce la primaria fonte di energia per il Cervello ed il Sistema immunitario.</div>
  1237. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">La L-glutammina vieneutilizzata come fonte energetica dal sistema immunitario per le sue cellule, particolarmente per Linfociti e Macrofagi. E' inoltre un importante elemento per la costruzione ed il mantenimento sia del tessuto muscolare sia di quello dell'intestino. E' fondamentale per il funzionamento del cervello, che la converte in acido glutammico.Quando il sistema immunitario deve fare fronte al pericolo di una infezione, se i livelli di L-Glutammina nell'organismo sono molto bassi, può trovarsi a corto di risorse per poter affrontare gli attacchi degli elementi estranei (virus, batteri funghi, cellule tumorali etc.).Questa situazione di carenza si verifica in concomitanza di situazioni di stress fisico notevole o di malattia, dove vengono consumate persino le riserve muscolari di L-Glutammina che diminuisce drasticamente anche nel flusso ematico.Di conseguenza può esserci la probabilità di un maggiore rischio di progressione dell'infezione o della stessa malattia. In questi casi risulta utile una integrazione di L-Glutammina.Il Cervello è un utilizzatore di acido glutammico che viene impiegato come neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale. L'acido glutammico non riesce a passare la barriera emato-encefalica per passare dal sangue al cervello. Al contrario la L-Glutammina è in grado di passare molto rapidamente. Per questo motivo si utilizza l'integrazione di L-glutammina che viene trasformata direttamente dal cervello in acido glutammico e/o a seconda delle necessità, altrimenti utilizzata come fonte di energia.La L -Glutammina viene utilizzata dal Sistema immunitario, dal <span class="_5yi-">cervello</span>, da tutto l'apparato digerente, dall'intestino, dal <span class="_5yi-">fegato </span>e reniE' stato notato che la supplementazione di L- Glutammina influisce positivamente sulla proliferarazione e sulla velocità di maturazione delle cellule Linfociti T del sistema immunitario.La L-Glutammina incrementa l'attività delle cellule NK natural killer, e potenzia la funzione dei Neutrofili.Inoltre è importante per le funzioni immunitarie del tratto respiratorio, genitourinario, ed intestinale.Il rivestimento di questi tratti produce un tipo di anticorpo chiamato Immunoglobulina A secretiva (sIg-A) la cui funzione è di provvedere alla difesa immunitaria all'interno e sul rivestimento stesso. La L-Glutammina è il nutrimento richiesto dalle cellule che producono la sIg-A.La L-Glutammina viene trasformata nel Cervello in Acido glutammico di primaria importanza nel metabolismo cerebrale,- come neurotrasmettitore eccitatore,-e per il trasporto del potassio attraverso la barriera emato-encefalica. Legandosi con i radicali di ammoniaca, forma L-Glutammina, unico modo per disintossicare il Cervello.La glutammina stimola il fegato ad innalzare i livelli del glutatione, inoltre abbrevia la malattia, facilita la guarigione e ringiovanisce i muscoli indeboliti dallo stress.</div>
  1238. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1239. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1240. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1241. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1242. <div data-accent_color="767676" data-background_color="ffffff" data-button_background_color="7fb466" data-button_text_color="ffffff" data-cart_button_text="Cart" data-cart_title="Your cart" data-cart_total_text="Total" data-checkout_button_text="Checkout" data-discount_notice_text="Shipping and discount codes are added at checkout." data-embed_type="cart" data-empty_cart_text="Your cart is empty." data-shop="pharmagoli.myshopify.com" data-sticky="true" data-text_color="000000"></div>
  1243. <div data-background_color="ffffff" data-button_background_color="7fb466" data-button_text_color="ffffff" data-buy_button_out_of_stock_text="Out of Stock" data-buy_button_product_unavailable_text="Unavailable" data-buy_button_text="Acquista ora!" data-collection_handle="l-glutamina" data-display_size="compact" data-embed_type="collection" data-has_image="true" data-next_page_button_text="Next page" data-product_handle="" data-product_modal="true" data-product_name="" data-product_title_color="000000" data-redirect_to="modal" data-shop="pharmagoli.myshopify.com"></div>
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  1250.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/cromo-proprieta-e-consigli-duso</id>
  1251.    <published>2016-08-13T12:11:00+02:00</published>
  1252.    <updated>2016-12-08T15:34:39+01:00</updated>
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  1254.    <title>CROMO: PROPRIETA&apos; E CONSIGLI D&apos;USO</title>
  1255.    <author>
  1256.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1257.    </author>
  1258.    <content type="html">
  1259.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1260. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Il cromo è il componente essenziale del fattore di tolleranza al glucosio, attraverso il quale si vuole facilitare l'interazione della insulina con i recettori delle cellule.Il suo fabbisogno è di circa 120 mcg al dì.</div>
  1261. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Il cromo è contenuto normalmente nei tessuti e il corpo ne contiene da 0.4 a 0.6 mgr.I sintomi di deficienza di cromo includono alti tassi di colesterolo e trigliceridi.Scarsa introduzione di cromo può portare a ipercolesterolemia, e ad arteriosclerosi. La fonte più ricca di cromo è il lievito di birra. Il cromo che si trova nelle uova non può essere completamente utilizzato. Gli alimenti che contengono cromo più biologicamente adatti per il corpo sono: il lievito di birra, il fegato, la carne di manzo, il pane integrale, le barbabietole, la melassa di zucchero di barbabietola, i rognoni di maiale, carni e formaggi e spezie come il pepe nero, il timo e i funghi. L’acqua dura può fornire una percentuale del fabbisogno giornaliero che va dall’1 al 70%.Il contenuto di cromo varia a secondo del contenuto nel terreno. Anche una leggera carenza di cromo avrà gravi conseguenze sull’organismo il cromo infatti, stimola l’attività degli enzimi responsabili del metabolismo del glucosio, utile per l’energia e per la sintesi degli acidi grassi e del colesterolo. E’ stato provato che il cromo aumenta l’efficacia dell’insulina e la sua capacità di manipolare il glucosio, prevenendo l’ipoglicemia o il diabete. Nel sangue, il cromo trasporta le proteine insieme al ferro. Il cromo ha un ruolo anche nella sintesi delle proteine attraverso legami con le molecole di RNA. Il cromo è difficile da assorbire, soltanto il 3% del cromo della dieta viene trattenuto dall’organismo, il minerale si deposita soprattutto nella milza, nei reni e nei testicoli; piccole quantità vengono anche depositate nel cuore, nel pancreas, nei polmoni e nel cervello. Le dosi quotidiane di cromo per i bambini sino ai 5 mesi, dovrebbero andare da 0,01 a 0,04 mg; da 5 mesi a 1 anno, da 0,02 a 0,06 mg, da 1 a 3 anni, da 0,02 a 0,08 mg; dai 4 ai 6 anni, da 0,03 a 0,12 mg. I bambini oltre i 7 anni, i ragazzi e gli adulti dovrebbero assumerne da 0,05 a 0,20 mg (da 50 a 200 microgrammi). Se le dosi eccedono le quantità normali, gli effetti del cromo rovesciano e inibiscono l’attività dell’insulina piuttosto che favorirla. Il cromo esavalente è tossico e l’esposizione a lungo termine può provocare problemi dermatologici, perforazione del setto nasale e tumore ai polmoni. Il picolinato di cromo può aumentare la massa muscolare se viene assunto da chi pratica uno sport con regolarità.</div>
  1262. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"><span class="_5yi-">Contenuto in cromo nei cibi:</span></div>
  1263. <ul class="_5a_q _5yj1" dir="ltr">
  1264. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Latte magro in polvere 100 gr = 34 mg</li>
  1265. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Crusca 100 gr = 26 mg</li>
  1266. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Farina di soia 100gr = 170 mg</li>
  1267. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Lievito 100 gr = 17.4 mg</li>
  1268. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Patate 100gr = 5 mg</li>
  1269. <li class="_2cuy _509q _2vxa">Germe di grano 100g r= 13 mg</li>
  1270. </ul>
  1271. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">I supplementi di cromo possono essere sotto forma di cromo picolinato, di cromo cloruro, cromo polinicotinato.</div>
  1272. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1273. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"><a href="https://www.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fpharmagoli.com%2Fsearch%3Ftype%3Dproduct%26q%3DCROMO&amp;h=BAQEAHUJU&amp;s=1" target="_blank" rel="nofollow" onclick='LinkshimAsyncLink.referrer_log(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/search?type=product&amp;q=CROMO", "\/si\/ajax\/l\/render_linkshim_log\/?u=https\u00253A\u00252F\u00252Fpharmagoli.com\u00252Fsearch\u00253Ftype\u00253Dproduct\u002526q\u00253DCROMO&amp;h=BAQEAHUJU&amp;render_verification=0&amp;enc&amp;d");' onmouseover='LinkshimAsyncLink.swap(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/search?type=product&amp;q=CROMO");'>SCOPRI IL CROMO SU PHARMAGOLI.COM</a></div>]]>
  1274.    </content>
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  1277.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/larginina-proprieta-e-uso-consigliato</id>
  1278.    <published>2016-08-13T11:53:00+02:00</published>
  1279.    <updated>2020-11-19T19:42:43+01:00</updated>
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  1281.    <title>L&apos;ARGININA : PROPRIETA&apos; E USO CONSIGLIATO</title>
  1282.    <author>
  1283.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1284.    </author>
  1285.    <content type="html">
  1286.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1287. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1288. <a href="https://pharmagoli.com/collections/arginina" target="_blank" rel="nofollow" onclick='LinkshimAsyncLink.referrer_log(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/collections\/arginina", "\/si\/ajax\/l\/render_linkshim_log\/?u=https\u00253A\u00252F\u00252Fpharmagoli.com\u00252Fcollections\u00252Farginina&amp;h=AAQGuXvV2&amp;render_verification=0&amp;enc&amp;d");' onmouseover='LinkshimAsyncLink.swap(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/collections\/arginina");'>L<span class="_5yi-">'arginina</span></a><span class="_5yi-"> </span>è un aminoacido largamente diffuso in natura, in gran parte contenuto nelle proteine componenti i tessuti animali.Svolge importanti funzioni nel metabolismo cellulare : nei mammiferi interviene alla biosintesi dell'urea (ciclo di Krebs - Henseleit).</div>
  1289. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">E' immunostimolante, aiuta nella guarigione delle ferite, rilascia il <span class="_5yi-">nitrossido </span>(NO), partecipa alla sintesi della creatina, rigenera il tessuto del fegato. In forti dosi brucia i grassi e forma i muscoli. Ha un ruolo nel contrastare l'<span class="_5yi-">ipertensione </span>per via appunto della sua proprietà nel rilasciare l'ossido di azoto (no).Ha azione anabolica (permette all'organismo di utilizzare i principi nutritivi introdotti con gli alimenti per la sintesi di altri materiali complessi come proteine, zuccheri, etc.). Chi ha un'infezione seria dovrebbe evitare di assumere arginina in quanto migliora la crescita di virus (soprattutto quello dell'herpes) e di batteri. Inoltre dovrebbe essere evitata dai diabetici.</div>
  1290. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Agisce come veicolo di trasporto immagazzinando ed eliminando l’azoto ha un ruolo di primaria importanza nei problemi post-traumatici, cambiamenti di peso, nel bilancio azotato e nella guarigione dei tessuti, aumenta il collagene, la principale proteina fibrosa di supporto che si trova nelle ossa, nelle cartilagini ed in altri tessuti connettivi, stimola il sistema immunitario, combatte la fatica fisica e mentale, aumenta la spermatogenesi, usata nel trattamento dei disordini epatici (fegato), si trasforma in <span class="_5yi-">L-ornitina </span>ed urea, favorisce l’eliminazione dell’ammoniaca, la quale è un veleno per le cellule viventi. L’aminoacido arginina è vitale per la produzione dello sperma. Si impiega anche nei casi di astenia. E' usata nei casi di diminuzione della libido a dosi di 0.5 - 1 g al giorno. Per stimolare il NO bastano 1.5 mg mattino e sera. Altri prendono 500-1000 mg 3-5 volte la settimana. Sembrerebbe uno stimolatore dell'<span class="_5yi-">ormone della crescita </span>infatti a tale scopo si usano 10-30 grammi di l-arginina o l-arginina cloridrato a stomaco vuoto, almeno un'ora prima o 3 ore dopo l'assunzione di cibo.Anche dosi minori sembrano avere effetto analogo. L'effetto migliore sembra averlo se è assunta prima di andare a dormire, si assume mescolata ad un bicchiere d'acqua e si beve rapidamente , per evitare il cattivo gusto.</div>
  1291. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Si usa anche la combinazione l-arginina piroglutammato e lisina, 1200 mg di ognuna una volta al giorno sempre a stomaco vuoto. Questa forma di arginina agirebbe anche favorevolmente nell'aiutare il cervello e la memoria. La stimolazione del GH aumenterebbe con l'assunzione contemporanea di vitamina B5 e colina.</div>
  1292. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Altri aminoacidi che agirebbero in sinergia sono ornitina, citrullina, acido aspartico, etc. Altre fonti suggeriscono che la dose ottimale giornaliera dovrebbe essere 2 grammi di arginina, 2 grammi di ornitina, 1 grammo di lisina e 1 grammo di glutammina. Inoltre sembra che sia utile assumere l'arginina ad per 5 giorni e poi fare 2 giorni di pausa, ciò per non abituare l'organismo. La lisina sembra arrestare la crescita del virus dell'herpes a dosi di 1200 mg al giorno come dose di attacco e 500 mg al giorno come dose di mantenimento.L'assunzione di arginina non ha controindicazioni se non in presenza di patologie quali: cirrosi, cancro, malattie autoimmuni, emicranie e depressioni.E' consigliabile in ogni caso contattare il proprio medico.Si trova in latte, carne, <span class="_5yi-">uova</span>, germe di grano, farina di grano, cioccolato, formaggio, noci, mandorle, noccioline, semi di zucca, pesci, etc.</div>
  1293. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1294. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">Secondo una ricerca slovacca, 3 grammi di <span class="_5yi-">lisina </span>e 3 grammi di <span class="_5yi-">arginina </span>abbassano i livelli degli ormoni dello <span class="_5yi-">stress </span>in soli 90 minuti : come dire con uno yogurth e qualche arachide si iniziano a ridurre al minimo i rischi che lo stress danneggi prima del tempo.Assumete solo sotto supervisione medica. L'assunzione di dosi eccessive può provocare nausea e diarrea.Da evitare se avete l'herpes genitale : potrebbe aumentarne le eruzioni. Assumete almeno un'ora e mezza prima o dopo i pasti.Da evitare in caso di malattie cardiache, problemi ai reni o tumori, se non diversamente indicato dal medico.</div>
  1295. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1296. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"><a href="https://pharmagoli.com/collections/arginina" target="_blank" rel="nofollow" onclick='LinkshimAsyncLink.referrer_log(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/collections\/arginina", "\/si\/ajax\/l\/render_linkshim_log\/?u=https\u00253A\u00252F\u00252Fpharmagoli.com\u00252Fcollections\u00252Farginina&amp;h=AAQGuXvV2&amp;render_verification=0&amp;enc&amp;d");' onmouseover='LinkshimAsyncLink.swap(this, "https:\/\/pharmagoli.com\/collections\/arginina");'>SCOPRI TUTTE LE OFFERTA SUL ARGININA SU PHARMAGOLI.COM</a></div>]]>
  1297.    </content>
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  1300.    <id>https://pharmagoli.com/blogs/pharmagoli-blog/aumentare-i-livelli-di-testosterone</id>
  1301.    <published>2016-08-13T11:35:00+02:00</published>
  1302.    <updated>2020-11-19T19:42:44+01:00</updated>
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  1304.    <title>AUMENTARE I LIVELLI DI TESTOSTERONE</title>
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  1306.      <name>PHARMAGOLI NUTRITION</name>
  1307.    </author>
  1308.    <content type="html">
  1309.      <![CDATA[<meta charset="utf-8">
  1310. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1311. <span class="_5yi-">1)Fare sesso:</span> L'<span class="_5yi-">attività sessuale </span>fa produrre più testosterone che a sua volta fa aumentare l'attività sessuale (il famoso circolo vizioso). Fare sesso è quindi un rimedio naturale per livelli di testosterone basso. Più frequenti sono i rapporti sessuali e più alto è il livello di testosterone. Quello che conta, oltre alla frequenza dei rapporti, sono le aspettative:<span class="_5yi-">se l'idea di avere un rapporto è gradita ed eccitante, il testosterone inizia a salire, se invece preoccupa, scende</span>. Non fare l'amore col tempo invece riduce sempre più la voglia. Si tratta di un preciso meccanismo adattativo il cui scopo originario era quello di favorire l'attività sessuale solo quando le condizioni erano più propizie. Così oggi il livello di testosterone cala negli uomini sposati, o negli uomini la cui compagna aspetta un figlio, perché se ne stiano buoni e fedeli, per risalire subito dopo un divorzio, quando bisogna rimettersi "sul mercato".</div>
  1312. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1313. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1314. <span class="_5yi-">2) Mangiare più carne rossa:</span> Si è notato che se i grassi che si assumono corrispondono solo al 10% delle calorie giornaliere, si rischia di vedere diminuire i propri livelli di testosterone. Anche le diete di troppe fibre e senza carni rosse sembra tendino a far diminuire il livello ormonale. Uno studio olandese dimostra che le proteine della carne rossa magra sono, per il testosterone, migliori di latticini e uova.</div>
  1315. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1316. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1317. <span class="_5yi-">3) Stare alla larga dall'alcool</span> :Studi del <span class="_5yi_">dottor Jakob Vingren dell'Università del Connecticut </span>pubblicati dallo <span class="_5yi_">Strength and Conditioning Journal</span>, ad esempio, suggeriscono che superare i 5 drink al giorno porta ad una diminuzione marcata del testosterone. La dose massima consentita sembra essere intorno a due bicchieri al giorno. Ma il vino, soprattutto quello rosso, a basse dosi è quasi una medicina.</div>
  1318. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1319. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1320. <span class="_5yi-">4) Attività di pesistica in palestra</span> :Il testosterone permette di costruire muscoli possenti, il sollevamento pesi aumenta i livelli ormonali. Si deve però seguire un programma abbastanza intenso. Ad esempio esercizi di base come squat, panca piana, sollevamenti da terra, rematore. Non bisogna però dimenticare il recupero. Il sovrallenamento infatti porta ad una diminuzione netta del testosterone nel sangue. Quindi pensare ad almeno un giorno di pausa ogni due sedute.</div>
  1321. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1322. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1323. <span class="_5yi-">5)Più proteine e più massa magra: </span>I livelli di testosterone si abbassano man mano che il girovita aumenta</div>
  1324. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1325. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1326. <span class="_5yi-">6) Più pesi e più bicipiti: </span>Alcuni studi condotti in Finlandia hanno scoperto che chi pratica sollevamento pesi per due volte la settimana riesce ad aumentare del 49% i suoi livelli di testosterone.</div>
  1327. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1328. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1329. <span class="_5yi-">7)Più pesce e più frutta secca: </span>Uno studio pubblicato dall'International Journal of Sports Medicine ha rivelato che consumare grassi migliora i livelli di testosterone.Ma ovviamente è preferibile consumare più grassi monoinsaturi contenuti in cibi come il pesce e la frutta secca (noci, mandorle e soprattutto nocciole) che aiutano la produzione ormonale senza affaticare il cuore.</div>
  1330. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1331. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1332. <span class="_5yi-">8)Più footing e più relax: </span>Un'attività cardiovascolare mantiene il corpo in forma, rilassa e difende il testosterone.La corsa infatti fa produrre serotonina (l'ormone del buon umore). La serotonina neutralizza l'azione del cortisolo (l'ormone dello stress).Il cortisolo riduce la capacità dell'organismo di produrre il testosterone.</div>
  1333. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1334. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1335. <span class="_5yi-">9) Attenzione ai pesci più grassi e più grossi e di allevamento: </span>Alcune sostanze tossiche nemiche del testosterone come la diossina e il pcb si possono depositare.Quindi potrebbe essere utile scegliere pesce selvatico e di piccola taglia che ha una vita troppo breve per accumulare veleni al suo interno.</div>
  1336. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1337. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1338. <span class="_5yi-">10) Non usare insetticidi a base di clorpirifos: </span>Uno studio condotto in Massachusetts (USA) dimostra che causa un calo dei livelli di testosterone anche del 10%.</div>
  1339. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1340. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1341. <span class="_5yi-">11) In bici non usare sellini troppo stretti e rigidi:</span>Potrebbero infatti causare disturbi erettivi.Potrebbe essere quindi meglio scegliere sellini più larghi e imbottiti.</div>
  1342. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa"></div>
  1343. <div class="_2cuy _3dgx _2vxa">
  1344. <span class="_5yi-">12) Preferibile non usare cosmetici all'olio di lavanda e albero del tè: </span>Una ricerca ha infatti dimostrato una connessione tra queste sostanze e lo sviluppo di <span class="_5yi-">ginecomastia </span>negli uomini per un abbassamento del testosterone.Spauracchio di ogni dieta, i grassi sono in realtà fondamentali per la salute maschile, poiché favoriscono la produzione di testosterone.L'importante sta nel consumarne la giusta "qualità" oltre che quantità: utili per potenziare la massa muscolare sono quelle che troviamo in molta frutta secca e nell'olio d'oliva, insieme agli <span class="_5yi-">acidi grassi omega-3 e omega-6</span>. Un altro fattore per evitare la riduzione del testosterone è controllare gli stati di <span class="_5yi-">stress </span>e quindi la produzione di cortisolo, in quanto entrambi questi due ormoni hanno un comune precursore, il pregnolone che con l’aumentare dello stress si trasforma in cortisolo anziché in testosterone.Importanti per il testosterone sono tra l'altro le <span class="_5yi-">vitamina A</span>, la <span class="_5yi-">vitamina C,</span> la <span class="_5yi-">Vitamina D </span>e lo <span class="_5yi-">zinco</span>. Uno studio dell'Università di Graz (Austria) dimostra che gli uomini che hanno almeno 30 nanogrammi di vitamina D per millilitro di sangue hanno livelli di testosterone più alti.</div>]]>
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