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<title>Giornalettismo</title>
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<title>Tipografie online: gli stampati di Sprint24 per supportare la crescita aziendale</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/tipografie-online-esempio-sprint24/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione]]></dc:creator>
<pubDate>Wed, 07 May 2025 07:23:25 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Attualità]]></category>
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<description><![CDATA[<p>La possibilità di poter fruire di una vasta gamma di prodotti da personalizzare e un metodo di stampa semplice sono alla base di un progetto che è punto di riferimento per più di 20mila aziende</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/tipografie-online-esempio-sprint24/">Tipografie online: gli stampati di Sprint24 per supportare la crescita aziendale</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2025/05/stampa-digitale-1-768x512.png" /><p>Le aziende hanno continuamente bisogno di promuoversi per acquisire nuovi clienti, fidelizzare quelli già acquisiti e <strong>comunicare i valori del brand</strong>. Si tratta di un’esigenza comune a tutte le attività, dalle startup appena avviate alle aziende già consolidate sul mercato.</p> <p>Per comunicare in modo efficace, però, bisogna avere gli strumenti giusti per far crescere la propria azienda. Una soluzione ideale può essere rintracciata negli<strong> stampati di Sprint24</strong>, <a href="https://sprint24.com/">tipografia online</a> con <strong>oltre 20 anni di esperienza</strong> nel settore del web to print che semplifica la stampa per il brand.</p> <p>Oggi Sprint24 è un punto di riferimento per <strong>più di 20mila aziende</strong>, come dimostra il giudizio Eccellente (9,4/10) ottenuto in 2.635 recensioni rilasciate da chi ha già provato questo innovativo servizio di stampa online personalizzata.</p> <h2>Sprint24: tutto quello che serve per la promozione aziendale</h2> <p>Uno dei punti di forza di Sprint24 è l’<strong>ampio catalogo di prodotti da personalizzare </strong>per le strategie di comunicazione e di marketing, una selezione costantemente aggiornata per soddisfare ogni esigenza e fornire soluzioni ottimali in un contesto di mercato in continua evoluzione. Tra i prodotti più richiesti ci sono i libri, strumenti ideali per progetti editoriali e promozionali. Sprint24 propone la <strong>stampa online di libri con diverse opzioni di rilegatura</strong>, tra cui punto metallico, brossura, a spirale, a caldo, con copertina rigida, dorso scoperto filo refe, punto omega e flat.</p> <p>Un altro prodotto molto apprezzato sono i <strong>cataloghi online da personalizzare</strong>, un articolo con un ottimo rapporto qualità-prezzo con diversi tipi di carta e nobilitazioni tra cui scegliere. Altrettanto gettonata è la <strong>stampa di calendari e agende</strong>, ottimi gadget per la promozione aziendale che aiutano a rafforzare l’immagine del brand, completamente personalizzabili con tanti modelli a disposizione per ogni necessità. Tra i mezzi promozionali più venduti ci sono anche i <strong>blocchi copiativi</strong>, accessori utili come omaggio da offrire a collaboratori, clienti e clienti potenziali.</p> <p>L’offerta di Sprint24 per la promozione aziendale comprende anche <strong>pannelli rigidi customizzabili</strong>, uno strumento efficace per la comunicazione visiva da utilizzare per insegne, targhe e decorazioni di negozi e stand. La tipografia online mette a disposizione anche il servizio di <strong>stampa di packaging personalizzato</strong>, per rendere unica ogni confezione scegliendo tra astucci, scatole automontanti, contenitori da asporto e molto altro ancora per l’imballaggio dei prodotti. Per attirare l’attenzione delle persone un’ottima soluzione sono gli <strong>adesivi brandizzati</strong>, proposti in svariati modelli e formati all’interno del catalogo di Sprint24.</p> <p>Affidandosi alla tipografia online è possibile usufruire anche di un’<strong>ampia scelta di volantini da personalizzare</strong>, per promuovere eventi e offerte in modo performante e conveniente con tante opzioni disponibili come volantini A3, A4, A5, A6, pieghevoli o realizzati con materiali ecologici. Sprint24 offre la possibilità di <strong>stampare online cartelline</strong> da customizzare con il logo aziendale o una grafica particolare, mentre per fiere, manifestazioni e congressi è disponibile un catalogo dedicato di strumenti per la comunicazione visiva come <strong>roll up, totem ed expobanner</strong>.</p> <h2>Il servizio di stampa online personalizzato di Sprint24</h2> <p>Per venire incontro alle esigenze di aziende e professionisti, Sprint24 ha messo a punto un innovativo servizio perfettamente strutturato chiamato <strong>Metodo Stampa Semplice®</strong>. Questo sistema consente di stampare online materiale promozionale personalizzato in <strong>pochi semplici step</strong>, con la possibilità di gestire l’intero processo in autonomia o attraverso il supporto di un team di professionisti. Ad ogni modo, Sprint24 garantisce comunque <strong>assistenza ai clienti su ogni progetto</strong>, verificando che l’ordine sia privo di anomalie che potrebbero compromettere il risultato finale.</p> <p>Questo metodo fa <strong>risparmiare tempo e soldi</strong>, aiutando le aziende a ottimizzare il budget destinato alle attività promozionali e riducendo il tempo dedicato alla creazione degli stampati indispensabili per la crescita del business.</p> <p>Inoltre, è possibile scegliere tra <strong>diverse classi di stampa</strong>, trovando il giusto compromesso tra la velocità di lavorazione e il prezzo. Ad esempio, il servizio Business è particolarmente indicato per chi lavora in urgenza, in quanto consente di ricevere i prodotti <strong>anche in appena 24 ore</strong> attraverso la priorità in produzione e la consegna espressa.</p> <p>La tipografia online assicura anche la <strong>massima trasparenza</strong>, infatti basta andare sul sito Sprint24.com, scegliere il prodotto desiderato e selezionare le opzioni di personalizzazione per <strong>calcolare un preventivo in tempo reale e in autonomia</strong>.</p> <p>Successivamente, è possibile proseguire l’ordine in pochi click, bisogna soltanto inviare il file grafico per la stampa seguendo le guide dettagliate disponibili sul portale. Oltre alle numerose personalizzazioni disponibili Sprint24 propone anche delle <strong>nobilitazioni uniche e di alta qualità</strong>, come foil colorati, oro e argento digitali, inchiostri speciali e plastificazioni particolari.</p> <p>Grazie alla tipografia online Sprint24 è possibile <strong>stampare online materiale promozionale per la crescita aziendale in modo veloce, semplice e conveniente</strong>, gestendo ogni ordine in modo 100% digitale con il supporto di esperti in ogni fase del progetto. Non a caso sono sempre di più le aziende e i professionisti che si rivolgono a Sprint24, una realtà che aiuta a <strong>rendere più efficace la comunicazione dei brand</strong> unendo i vantaggi del digitale con le competenze specializzate e il know how di professionisti che stampano con passione da oltre vent’anni.</p> <p> </p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/tipografie-online-esempio-sprint24/">Tipografie online: gli stampati di Sprint24 per supportare la crescita aziendale</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Che fine farà la SEO con AI Overview di Google</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/overview-ai-e-google-destino-seo/</link>
<dc:creator><![CDATA[Gianmichele Laino]]></dc:creator>
<pubDate>Thu, 24 Apr 2025 13:22:31 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Attualità]]></category>
<category><![CDATA[Google]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Dal 27 marzo 2025, Google ha radicalmente trasformato la sua esperienza utente, mettendo in cima ai risultati di ricerca una risposta generata attraverso l'intelligenza artificiale</p>
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]]></description>
<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2025/04/overview-AI-768x384.jpg" /><p>Quante persone si occupano di SEO in Italia e come ha impattato Overview AI di Google su questo settore? Non è un dato che abbiamo a disposizione, ma ci sono sicuramente delle altre informazioni accessorie che possono aiutarci a restituircene un’idea. Ad esempio, partiamo dai giornalisti. In Italia, sono oltre 100mila gli iscritti all’albo, ma – in base ai dati dell’INPGI – sono 35mila quelli che, al momento, risultano attivi. Consideriamo che buona parte di questi 35mila lavora in redazioni che fanno della SEO un elemento caratterizzante, quando non assolutamente indispensabile: pensiamo al giornalismo digitale e alle competenze richieste negli annunci di lavoro. Sicuramente, rispetto a questa categoria, arriviamo a circa 7-8mila persone che si occupano (anche) di SEO. Aggiungiamo, poi, le agenzie di marketing e di comunicazione: <a href="https://www.marketing-italia.eu/blog/marketing/agenzie-di-marketing-italia-numeri-e-tendenze/" target="_blank" rel="noopener">secondo alcune stime,</a> parliamo di 18mila agenzie di marketing che diventano più del doppio se si considerano anche le media companies. Considerato che in queste aziende è richiesta la presenza di almeno un esperto SEO, possiamo verosimilmente considerare – sommando le varie categorie – che il settore, nel nostro Paese, è composto da almeno 50mila professionisti. Ecco, dunque, che improvvisamente l’innovazione di Google rispetto al suo motore di ricerca assume i contorni di una piccola emergenza occupazionale.</p> <p><strong>LEGGI ANCHE > <a href="https://www.giornalettismo.com/intelligenza-artificiale-generale-profitti-100-miliardi/">La deriva dell’AI: l’intelligenza artificiale generale non si definisce più in base alle prestazioni, ma in base ai profitti</a></strong></p> <h2>Overview AI di Google: l’impatto sul SEO</h2> <p>Overview AI asseconda una esperienza utente che, dalla fine del 2023 in poi, è diventata abbastanza preponderante. Per ottenere un’informazione, l’utente del web non si concede più una ricerca su Google, ma interroga – attraverso un prompt – un software di intelligenza artificiale (principalmente <a href="https://www.giornalettismo.com/tag/chatgpt/">ChatGPT</a>). L’AI generativa formulerà una risposta, anche abbastanza sintetica, che l’utente acquisirà come l’informazione di cui era alla ricerca. Overview AI applica questo principio al motore di ricerca per eccellenza. La barra di Google diventa, in questo caso, la sezione dove inserire un prompt (che sia composto da una sola parola o che sia rappresentato, al contrario, da una stringa più articolata) e il motore di ricerca si trasforma automaticamente in una risposta, grazie all’evoluzione della tecnologia di Gemini, il progetto AI su cui il colosso di Mountain View ha puntato tutto.</p> <p>Che fine fanno gli articoli e i siti web? I meglio posizionati sono, al massimo, indicati come fonti della risposta automatica del motore di ricerca, posizionati – nella versione desktop di Google – in una colonna di destra. Il resto degli articoli seguirà il solito elenco, con una differenza sostanziale rispetto al passato: prima, all’utente, era necessaria almeno una consultazione di uno di questi link per ottenere una risposta alla sua chiave di ricerca; adesso, invece, l’utente può ottenere un collage di informazioni grazie all’intelligenza artificiale di Google, <strong>senza consultare nemmeno un link.</strong></p> <h3>Come funziona, adesso, la figura del SEO specialist</h3> <p>E tutti gli sforzi fatti per posizionare un articolo in alto sul motore di ricerca? E tutte le strategie di back-link che servivano a dare autorevolezza a un dominio? Che fine fanno le keywords e la loro indicizzazione? Che fine fa l’ottimizzazione di un contenuto testuale per il web che doveva contenere – in base alle regole che ogni webmaster ha mandato a memoria – la principale parola chiave nelle prime cinque righe di articolo, una serie ben ordinata di H2 e H3, un numero congruo di link interni ed esterni, un title SEO per favorire la scansione di Google, eccetera?</p> <p>Il rischio è quello di una rivoluzione copernicana. Anche se oggi si parla di <strong>Generative Engine Optimization. C</strong>on la trasformazione di Google, c’è chi ancora resta convinto che la SEO (la search engine optimization) possa trovare una sua estensione. Per questo si parla di GEO, ovvero generative engine optimization. Si tratta di formule (abbiamo volutamente evitato la parola “regole”, perché non ci sembra adeguata) per mettere da parte il posizionamento basato sui back-link e sulle parole chiave, per creare informazioni dettagliate e di alta qualità che si adattino naturalmente alle risposte generate dall’intelligenza artificiale. Sembra essere più semplice a dirsi che a farsi (anche perché è come se dovessimo paradossalmente imparare a scrivere come farebbe ChatGPT). Ma potrebbe essere semplicemente l’ultimo tentativo per tenere in piedi, attraverso un presunto aggiornamento della professionalità, un intero settore lavorativo che è stato messo in crisi dall’AI generativa.</p> <h2>Quando funziona Overview AI e quando no</h2> <p>Overview AI funziona sui cosiddetti contenuti “freddi”. E qui dobbiamo tirare le orecchie a un settore dell’editoria italiana. Presi dalla voglia di sfruttare la propria visibilità pubblica, i creatori di contenuti non si sono più dedicati soltanto all’attualità, ma si sono progressivamente “enciclopedizzati”, provando a emulare il successo di Wikipedia e basando gran parte del loro traffico proprio su questi contenuti evergreen, ben piazzati sui motori di ricerca, che garantivano al progetto editoriale una certa rendita dal punto di vista delle visualizzazioni. Bene, Overview AI taglia fuori praticamente tutta questa porzione di traffico.</p> <p>Discorso diverso, invece, per quel che riguarda l’attualità. Overview AI – come diversi software di intelligenza artificiale – non sembra essere particolarmente responsivo quando si parla di notizie recentemente verificatesi. Ma è solo questione di tempo, prima che Gemini possa utilizzare le competenze (per esempio dei giornalisti) in termini di analisi dell’attualità per fornire delle risposte adeguate. Così facendo, l’importanza della SEO sicuramente subirà un ridimensionamento nella creazione di contenuti per il web. E lo stesso internet, per come lo conosciamo, rischia di non essere più lo stesso.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/overview-ai-e-google-destino-seo/">Che fine farà la SEO con AI Overview di Google</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Borse eleganti: come scegliere quella più adatta a ciascuna situazione</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/borse-eleganti-come-scegliere-quelle-adatte/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Mon, 31 Mar 2025 07:45:04 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Attualità]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Dagli outfit con la gonna a quelli con i pantaloni: le circostanze per indossare una borsa elegante e i segreti per scegliere al meglio</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/borse-eleganti-come-scegliere-quelle-adatte/">Borse eleganti: come scegliere quella più adatta a ciascuna situazione</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
]]></description>
<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2025/03/borse-eleganti-768x512.jpg" /><p>Non sono solo accessori: le borse possono valorizzare la fisicità e dare una marcia in più all’outfit. Oltre a contenere gli oggetti da portare con sé, riescono infatti a dare un tocco di classe ad un abbigliamento anonimo, soprattutto se impreziosite da qualche particolare che le rende riconoscibili.</p> <p>Tuttavia, scegliere l’opzione più adatta alle proprie esigenze non è semplice: gli assortimenti sono vasti e possono confondere le idee perfino alle donne più competenti quando si parla di moda. Questo è particolarmente vero quando si deve scegliere una <em>bag</em> per un’occasione formale, dove è ancora più importante trovare l’abbinamento perfetto per completare il proprio look. Vediamo quindi qualche suggerimento per scegliere le borse più adatte alle occasioni eleganti.</p> <h2>Borse e borsette: alleate per valorizzare la silhouette</h2> <p>Sembra strano, ma la forma e le misure di una bag possono mettere in risalto i punti di forza del corpo femminile o, al contrario, sottolinearne i difetti. I design più sinuosi sono l’ideale per le donne magre e dalla corporatura asciutta, le curvy dovrebbero puntare su geometrie squadrate e spigolose. Una borsa grande, inoltre, ben si addice alle più alte, mentre le più piccoline dovranno ridurre le dimensioni.</p> <p>Anche il punto in cui cade o si appoggia la borsetta può diventare strategico per evidenziare la propria fisicità. La tracolla lunga enfatizza fianchi ben disegnati e punto vita stretto, quella corta valorizza seno florido, spalle toniche e collo flessuoso. Clutch, minaudière e pochette andrebbero portate dopo una manicure professionale o, comunque, fatta con criterio.</p> <p>Va ricordato che tutte le <a href="https://www.liujo.com/it/donna/borse">borse eleganti</a>, dai brand poco conosciuti ai più rilevanti, come ad esempio Liu Jo, devono rispondere ai più alti requisiti di qualità, comfort e praticità. Devono contenere e trasportare gli effetti personali senza rischiare di perderli, essere realizzate con materiali resistenti agli strappi e agli agenti atmosferici (pioggia in primis). Per garantire una lunga durata e una manutenzione perfetta è opportuno informarsi sulle modalità di pulizia prima dell’acquisto.</p> <h2>Borse, i modelli ideali con le gonne dal ginocchio in giù</h2> <p>Per cerimonie, cene di lavoro e altre occasioni importanti, occorre prestare attenzione a ogni dettaglio, nel galateo come nel make-up e nell’abbigliamento. Se l’evento è formale non è solo il gusto personale a guidare la scelta di una borsa, infatti, ma anche il momento della giornata in cui avviene e i capi da indossare.</p> <p>Con un abito da sera è perfetta la <em>minaudière</em>, un vero e proprio capolavoro di lusso. Si tratta di una borsa-gioiello, prevalentemente rigida, impreziosita di gemme o tessuti pregiati, che al suo interno può avere una fodera e degli scomparti porta-oggetti. Molti modelli sono dotati di catena o cordino per una presa manuale agevole, ma nulla vieta di infilarli al polso.</p> <p>Adatta a gonne lunghe, midi e longuette è anche la pochette (con o senza tracolla rimovibile), tendenzialmente rigida e richiudibile con una cerniera o bottoni a pressione inseriti nella parte interna della pattina. Anche la clutch, provvista di chiusura a incastro, è una valida alternativa per questo genere di outfit ed è l’ideale per chi vuole rimanere con le spalle libere.</p> <h2>Borse eleganti per le donne che indossano i pantaloni</h2> <p>Look androgino ed eleganza non sono affatto in antitesi: anche le amanti dei pantaloni possono fare della borsa un tratto distintivo del loro stile, purché sia piccola o di medie dimensioni. Tra le opzioni vincenti figura la tracolla<em> saddle</em> (chiamata così perché ricorda la sella di un cavallo) in pelle opaca, in tessuto o altro materiale lavorato con tecnica matelassé per un piacevole effetto trapuntato.</p> <p>Ideale con il tailleur è il modello a secchiello dotato di lacci o di pattina con chiusura a calamita. Dalla linea essenziale, dà il meglio di sé in tinta unita e nella variante in cuoio martellato, meglio se arricchita con elementi in metallo nei toni dell’argento, dell’oro o del bronzo. Un’altra valida scelta è il bauletto con zip e manici sottili.</p> <p>Più adatta a tute intere eleganti e pantaloni svasati (inclusi i bootcut e quelli con taglio a palazzo) è la borsa baguette, lanciata nel 1990 da Silvia Venturini Fendi e diventata un cult in tutto il mondo. Capiente nonostante l’altezza sia molto ridotta rispetto alla lunghezza, può avere tracolla fissa o estraibile.</p> <p>Tra i complementi che stanno bene con i pantaloni non può mancare la Hobo bag, dalla forma a mezzaluna e con cinghia che unisce le estremità superiori. Lo stesso dicasi della frame bag rigida con manici o tracolla, talvolta munita di chiusura clic clac e catena per essere portata sulla spalla. Entrambe sono perfette per chi non vuole rinunciare alla praticità anche in caso di inviti formali.</p> <h2>Suggerimenti per indossare la propria bag</h2> <p>La borsa non va considerata un complemento d’abbigliamento a sé stante, ma qualcosa da armonizzare con indumenti e accessori. Nelle occasioni importanti è opportuno l’abbinamento con le scarpe (ormai sdoganato per le uscite informali): colore e materiali dovrebbero essere gli stessi; pertanto, è preferibile provarli insieme prima di un eventuale acquisto.</p> <p>Un altro punto fondamentale riguarda la scelta delle nuances a seconda del momento della giornata. Premesso che il nero è sempre promosso, il galateo permette toni chiari e accesi al mattino e al pomeriggio, mentre dopo il tramonto è meglio optare per uno spettro cromatico più scuro. Tali considerazioni valgono rispettivamente anche per i mesi caldi e quelli freddi, con una preferenza verso tinte tenui nelle stagioni a clima mite (primavera e autunno) e più intense in estate e inverno.</p> <p>Merita un cenno la grandezza della bag, la quale tende a diminuire man mano che si avvicinano le ore serali. Indipendentemente dalle dimensioni, una borsa elegante non va mai appoggiata sul pavimento o sul tavolo: clutch, pochette e minaudière, per esempio, vanno tenute in grembo o dietro la schiena, mentre i modelli dotati di tracolla si possono lasciare appesi allo schienale della sedia. In presenza di un angolo guardaroba, occorre valutare se sia il caso o meno di lasciarvi gli effetti personali.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/borse-eleganti-come-scegliere-quelle-adatte/">Borse eleganti: come scegliere quella più adatta a ciascuna situazione</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Frontender, backender, sistemista: quali sono le differenze?</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/lavoro-sviluppo-web-confornto-frontender-backender-sistemisti/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Sat, 15 Mar 2025 08:00:22 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Un confronto tra frontender, backender e sistemisti nell'informatica: come collaborano nello sviluppo web?</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/lavoro-sviluppo-web-confornto-frontender-backender-sistemisti/">Frontender, backender, sistemista: quali sono le differenze?</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/05/lavoro-sviluppo-web-768x432.jpg" /><p>Cosa fa un <strong>sistemista</strong>? Che differenza c’è tra un <strong>frontedner</strong> e un <strong>backender</strong>? Quali competenze sono necessarie per svolgere questi tre ruoli e, sostanzialmente, in che cosa si differenziano tra loro? In questa guida al <strong>lavoro sviluppo web</strong> vedremo le differenze tra queste tre professioni mettendole a confronto tra loro.</p> <ul > <li><a title="Come frontenders, backenders e sistemisti collaborano nello sviluppo web" href="#collaborazione-web">Collaborazione tra frontenders, backenders e sistemisti</a></li> <li><a title="Confronto tra le competenze di frontenders, backenders e sistemisti" href="#confronto-competenze">Confronto delle competenze</a></li> <li><a title="Agile e DevOps: l'approccio del team di sviluppo allargato" href="#agile-devops">Agile e DevOps</a></li> </ul> <h2><strong>Collaborazione tra frontenders, backenders e sistemisti</strong></h2> <p>Il <strong>front-end</strong> si riferisce all’<strong>interfaccia utente</strong> e all’<strong>esperienza utente</strong>. I frontenders sono <strong>responsabili della creazione e del design di elementi visivi</strong>, come layout, colori e tipografia. Utilizzano linguaggi di programmazione come <strong>HTML</strong>, <strong>CSS</strong> e <strong>JavaScript</strong> per creare pagine web responsive e interattive.</p> <p>Il <strong>back-end</strong> riguarda l’<strong>architettura del sistema</strong>, il <strong>database</strong> e la <strong>logica dell’applicazione</strong>. I backenders si occupano della <strong>programmazione lato server</strong>, della <strong>gestione dei database</strong> e dell’<strong>integrazione con altre API</strong>. Utilizzano linguaggi di programmazione come <strong>PHP</strong>, <strong>Ruby</strong>, <strong>Python</strong> e <strong>Java</strong> per sviluppare il lato server dell’applicazione.</p> <p>I <strong>sistemisti</strong>, d’altra parte, si occupano dell’<strong>infrastruttura IT</strong> e del <strong>funzionamento dei sistemi informatici</strong>. Sono responsabili della <strong>configurazione</strong>, <strong>manutenzione</strong> e <strong>monitoraggio dei server</strong>, delle <strong>reti</strong> e dei <strong>sistemi operativi</strong>. I sistemisti possono anche essere coinvolti nella <strong>sicurezza informatica</strong>, garantendo che i sistemi siano protetti da minacce esterne.</p> <p>La<strong> collaborazione tra questi tre ruoli è fondamentale per il successo di un progetto web</strong>. Frontenders e backenders lavorano insieme per sviluppare un’interfaccia utente funzionale e un’esperienza utente piacevole, mentre i sistemisti garantiscono che l’infrastruttura IT sia solida e sicura.</p> <p>La collaborazione tra frontenders, backenders e sistemisti è <strong>cruciale</strong> per garantire il successo di un progetto web. Ognuno di questi ruoli porta competenze e conoscenze uniche al tavolo, e lavorare insieme permette di sfruttare al meglio queste risorse. Un progetto web ben realizzato avrà un’interfaccia utente attraente e funzionale, una logica applicativa solida e un’infrastruttura IT sicura e affidabile.</p> <p>Per raggiungere questi obiettivi, è importante che i membri del team siano in grado di comunicare efficacemente e condividere le proprie competenze. La collaborazione tra i diversi ruoli può anche portare a una maggiore innovazione e soluzioni più creative, poiché le idee e le prospettive di ognuno si combinano per produrre risultati migliori di quanto potrebbero fare individualmente.</p> <h2 >Confronto tra le competenze di frontenders, backenders e sistemisti</h2> <p>Sebbene vi sia una certa <strong>sovrapposizione tra le competenze richieste</strong> per questi tre ruoli, esistono anche differenze significative.</p> <ul> <li>I frontenders devono avere una solida conoscenza dei linguaggi di programmazione web come HTML, CSS e JavaScript e delle tecniche di design e usabilità. Devono essere in grado di creare interfacce utente intuitive e responsive.</li> <li>I backenders, invece, devono avere una conoscenza approfondita dei linguaggi di programmazione lato server, come PHP, Ruby, Python e Java. Devono anche essere esperti nella gestione dei database e nella creazione di API per permettere la comunicazione tra il front-end e il back-end.</li> <li>I sistemisti devono possedere competenze tecniche in ambito di reti, sistemi operativi e sicurezza informatica. Devono essere in grado di gestire e mantenere l’infrastruttura IT su cui si basa l’applicazione web.</li> </ul> <p>Come funziona questa collaborazione negli ambiti del lavoro sviluppo web? Vediamo qualche esempio.</p> <ul> <li>Un’azienda di e-commerce ha deciso di rinnovare il proprio sito web per migliorare l’esperienza utente e aumentare le vendite. I front-enders hanno lavorato a stretto contatto con i back-enders per creare un’interfaccia utente più intuitiva e responsive, mentre i sistemisti si sono occupati di ottimizzare le prestazioni del server e garantire la sicurezza dei dati degli utenti.</li> <li>Uno sviluppatore di applicazioni mobili ha creato un’app di social networking che permette agli utenti di condividere foto e messaggi. I front-enders e i back-enders hanno collaborato per sviluppare un’interfaccia utente accattivante e funzionale, e i sistemisti hanno implementato un’infrastruttura IT scalabile che supporta la crescita dell’app.</li> <li>Una startup ha lanciato un nuovo servizio di streaming musicale che offre agli utenti l’accesso a milioni di brani. I front-enders hanno sviluppato un’interfaccia utente facile da usare, mentre i back-enders hanno creato un sistema di raccomandazione personalizzato basato sull’intelligenza artificiale. I sistemisti hanno garantito che l’infrastruttura IT fosse in grado di gestire il traffico elevato e fornire una riproduzione fluida e senza interruzioni.</li> </ul> <h2 >Agile e DevOps: l’approccio del team di sviluppo allargato</h2> <p>Nel mondo dell’informatica, l’adozione di metodologie <strong>Agile e DevOps</strong> ha rivoluzionato il modo in cui i team di sviluppo lavorano insieme. <strong>Agile</strong> è un approccio flessibile e iterativo allo sviluppo di software, che si concentra sulla collaborazione tra team multidisciplinari e sull’adattamento rapido alle esigenze del cliente. <strong>DevOps</strong>, d’altra parte, è una filosofia che integra lo sviluppo e le operazioni IT, promuovendo una stretta collaborazione tra i team responsabili della creazione, del testing e del rilascio del software.</p> <p>Questi approcci hanno portato all’emergere del concetto di <strong>“team di sviluppo allargato”</strong>, in cui frontenders, backenders e sistemisti lavorano fianco a fianco con altri ruoli chiave, come project manager, analisti QA (Quality Assurance) e specialisti della sicurezza informatica. In questo contesto, la <strong>comunicazione</strong> e la <strong>collaborazione</strong> diventano ancora più cruciali, poiché ogni membro del team è coinvolto in tutte le fasi del ciclo di vita del progetto, dalla pianificazione alla manutenzione.</p> <p>Le metodologie Agile e DevOps hanno dimostrato di<strong> aumentare l’efficienza e la qualità dei progetti</strong>, riducendo al contempo i tempi di sviluppo e migliorando la soddisfazione del cliente. In questo scenario, la capacità di frontenders, backenders e sistemisti di collaborare e integrare le proprie competenze è fondamentale per il successo dei progetti informatici moderni.</p> <p>La collaborazione tra front-enders, back-enders e sistemisti è fondamentale per lo sviluppo di applicazioni web di successo. Ognuno di questi ruoli apporta competenze e conoscenze diverse al processo di sviluppo, e lavorare insieme permette di sfruttare al meglio queste risorse. In un mondo sempre più connesso e competitivo, è <strong>essenziale che i team di sviluppo web lavorino insieme</strong> per creare prodotti che siano sia esteticamente gradevoli che funzionalmente solidi.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/lavoro-sviluppo-web-confornto-frontender-backender-sistemisti/">Frontender, backender, sistemista: quali sono le differenze?</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Algoritmi Evolutivi: l’Intelligenza Artificiale ispirata dall’evoluzione biologica</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/algoritmi-evolutivi-intelligenza-artificiale-evoluzione-biologica/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Fri, 14 Mar 2025 08:00:18 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[Algoritmo]]></category>
<category><![CDATA[intelligenza artificiale]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Introduzione agli algoritmi evolutivi: cosa sono, vantaggi e limiti, come implementarli</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/algoritmi-evolutivi-intelligenza-artificiale-evoluzione-biologica/">Algoritmi Evolutivi: l’Intelligenza Artificiale ispirata dall’evoluzione biologica</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/05/algoritmi-evolutivi-768x432.jpg" /><p>Cosa sono gli <strong>algoritmi evolutivi</strong>, a cosa servono e perché sono strettamente legati all’evoluzione biologica? Tra vantaggi e limitazioni, in questa guida esploriamo le applicazioni di questa tipologia di algoritmo e vediamo le basi per l’implementazione. Essi possono essere utilizzati, tra le altre cose, per far evolvere frasi e strutture musicali (dell’intelligenza artificiale applicata alla musica abbiamo parlato in un nostro <a href="https://www.giornalettismo.com/musica-con-ai-cosa-sta-succedendo/" target="_blank" rel="noopener">monografico</a>).</p> <ul > <li > <ul > <li ><a title="cosa-sono-gli-algoritmi-evolutivi-link" href="#cosa-sono-gli-algoritmi-evolutivi">Cosa sono gli algoritmi evolutivi</a></li> <li ><a title="applicazioni-degli-algoritmi-evolutivi-link" href="#applicazioni-degli-algoritmi-evolutivi">Applicazioni</a></li> <li ><a title="come-implementare-un-algoritmo-evolutivo-link" href="#come-implementare-un-algoritmo-evolutivo">Come implementare un algoritmo evolutivo</a></li> </ul> </li> </ul> <p> </p> <p >L’<strong>Intelligenza Artificiale (IA)</strong> è una branca dell’informatica che si occupa di <strong>creare algoritmi in grado di emulare il comportamento intelligente dell’uomo</strong>. Una delle tecniche utilizzate per la creazione di algoritmi efficaci è l’utilizzo di tecniche ispirate alla biologia, in particolare all’evoluzione delle specie. In questo articolo approfondiremo gli algoritmi evolutivi, un sottoinsieme della computazione evolutiva utilizzato per l’ottimizzazione metaeuristica basata sulla popolazione</p> <h2 >Cosa sono gli algoritmi evolutivi</h2> <p>Gli algoritmi evolutivi sono un insieme di tecniche di<strong> ottimizzazione metaeuristica basate sulla popolazione</strong>, che utilizzano meccanismi ispirati all’evoluzione biologica. Tra questi meccanismi troviamo la <strong>riproduzione</strong>, la <strong>mutazione</strong>, la <strong>ricombinazione</strong> e la <strong>selezione</strong>, utilizzati per generare una popolazione di soluzioni che vengono valutate e selezionate in base alla loro “fitness”, ovvero la loro capacità di risolvere il problema in questione.</p> <p>Questi algoritmi sono un approccio basato sull’euristica per risolvere problemi che non possono essere facilmente risolti in tempo polinomiale, come i problemi classicamente NP-duri e qualsiasi altra cosa che richiederebbe troppo tempo per essere elaborata esaustivamente. Questi algoritmi sono particolarmente utili per la ricerca operativa, la robotica, la progettazione di circuiti, l’ottimizzazione delle reti neurali e molte altre applicazioni.</p> <p>Gli algoritmi evolutivi utilizzano meccanismi ispirati all’evoluzione biologica, quindi, per generare <strong>nuove soluzioni</strong> e <strong>selezionare quelle più adatte a risolvere il problema</strong> in questione. La riproduzione, ad esempio, è utilizzata per generare nuove soluzioni a partire da due soluzioni genitoriali, selezionate in base alla loro fitness. La mutazione, invece, è utilizzata per introdurre piccole modifiche nelle soluzioni selezionate, in modo da esplorare nuove possibilità. La ricombinazione, invece, è utilizzata per creare nuove soluzioni a partire da parti di soluzioni esistenti. Infine, la selezione è utilizzata per scegliere le soluzioni migliori in base alla loro fitness.</p> <p>Grazie a questi meccanismi, gli algoritmi evolutivi sono in grado di <strong>esplorare un’ampia gamma di soluzioni</strong> e trovare quelle più adatte a risolvere il problema in questione, migliorando così le prestazioni dell’algoritmo.</p> <h2 >Applicazioni</h2> <p>Gli algoritmi evolutivi sono utilizzati in molti campi dell’<strong>informatica</strong>, come ad esempio la ricerca operativa, la <strong>robotica</strong>, la <strong>progettazione di circuiti</strong>, l’<strong>ottimizzazione delle reti neurali</strong> e molte altre applicazioni. Un esempio concreto di applicazione degli algoritmi evolutivi è la progettazione di un sistema di <strong>controllo per un braccio robotico</strong>. Utilizzando gli algoritmi evolutivi, è possibile trovare la migliore configurazione dei motori per ottenere il movimento desiderato del braccio.</p> <p>Un’altra applicazione degli algoritmi evolutivi è l’ottimizzazione dei parametri di una rete neurale. Utilizzando questi algoritmi, è possibile trovare la migliore configurazione dei pesi della rete neurale per ottenere le migliori prestazioni in un compito specifico.</p> <h2 >Vantaggi e limitazioni</h2> <p>Gli algoritmi evolutivi hanno numerosi <strong>vantaggi</strong> rispetto ad altri metodi di ottimizzazione. Innanzitutto, essi sono in grado di <strong>trovare soluzioni ottimali</strong> in modo efficiente per problemi complessi. Inoltre, essi sono in grado di <strong>gestire problemi</strong> in cui la funzione obiettivo non è continua o differenziabile.</p> <p>Tuttavia, gli algoritmi evolutivi hanno anche alcune <strong>limitazioni</strong> che possono influire sulla loro efficacia. Ad esempio, essi richiedono un <strong>grande numero di valutazioni della fitness</strong>, il che può essere costoso in termini di tempo di calcolo. Inoltre, essi possono <strong>soffrire di convergenza prematura</strong>, ovvero di convergere a una soluzione subottimale invece di continuare a esplorare l’intero spazio delle soluzioni.</p> <p>Per superare queste limitazioni, è possibile utilizzare varianti degli algoritmi evolutivi, come ad esempio gli algoritmi multi-obiettivo, che consentono di trovare soluzioni che soddisfano più obiettivi contemporaneamente. Inoltre, è possibile combinare gli algoritmi evolutivi con altre tecniche di ottimizzazione, come ad esempio gli algoritmi di ricerca locale, per ottenere una maggiore efficienza e robustezza. In ogni caso, è importante <strong>comprendere le limitazioni degli algoritmi evolutivi</strong> e scegliere il metodo di ottimizzazione più adatto al problema specifico. Grazie ai loro vantaggi, gli algoritmi evolutivi rappresentano uno strumento potente per la risoluzione di problemi complessi, ma richiedono una corretta implementazione e interpretazione dei risultati.</p> <h2 >Come implementare un algoritmo evolutivo</h2> <p>Per implementare un algoritmo evolutivo in modo efficace è necessario dedicare del tempo alla definizione della rappresentazione delle soluzioni, della funzione obiettivo e dei meccanismi di generazione delle nuove soluzioni e di selezione delle soluzioni migliori. La scelta dei parametri dell’algoritmo, come la dimensione della popolazione, la probabilità di mutazione e di ricombinazione, e il criterio di convergenza, può influire notevolmente sulla qualità delle soluzioni ottenute.</p> <p>Pertanto, è importante comprendere a fondo i meccanismi sottostanti e utilizzare strumenti adeguati per l’implementazione degli algoritmi evolutivi. Esistono numerosi software e librerie che consentono di implementare algoritmi evolutivi in modo semplice e rapido, ma è sempre consigliabile capire a fondo il funzionamento degli algoritmi per poter scegliere i parametri più adatti al problema in questione. Inoltre, comprendere i meccanismi sottostanti permette di interpretare correttamente i risultati e di apportare eventuali miglioramenti al sistema. La definizione dei parametri e dei meccanismi di generazione e selezione delle soluzioni richiede inoltre una certa dose di creatività e sperimentazione, poiché non esiste un approccio unico e universale per ogni problema.</p> <p>Gli algoritmi evolutivi sono un potente strumento per risolvere problemi complessi in modo efficiente. Grazie ai meccanismi ispirati all’evoluzione biologica, essi sono in grado di esplorare un’ampia gamma di soluzioni e di trovare quelle più adatte a risolvere il problema in questione. Tuttavia, essi hanno anche alcune limitazioni e richiedono una corretta implementazione e interpretazione dei risultati. Per questo motivo, è importante comprendere i meccanismi sottostanti e utilizzare strumenti adeguati per l’implementazione degli algoritmi evolutivi.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/algoritmi-evolutivi-intelligenza-artificiale-evoluzione-biologica/">Algoritmi Evolutivi: l’Intelligenza Artificiale ispirata dall’evoluzione biologica</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Il cluster di un sistema cloud: vantaggi, tipologie e implementazione</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/come-funziona-un-cluster/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Thu, 13 Mar 2025 08:00:14 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Cyber security]]></category>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[cloud]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Le caratteristiche di questo sistema, molto utile per la creazione di un server o reti di pc connessi tra loro</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/03/Come-funziona-un-cluster-768x432.jpg" /><p>Se siete alla ricerca di soluzioni per aumentare la potenza di calcolo di un sistema al fine (anche) di garantire una maggiore disponibilità di un servizio, potreste aver bisogno di un <b>computer cluster</b>. Si tratta di una rete telematica composta da un insieme di computer (da qui l’utilizzo del termine inglese “cluster”) in grado di distribuire tra le varie macchine l’elaborazione complessa derivante dall’unione di molteplici dispositivi. In questo approfondimento spiegheremo come funziona un cluster, le varie differenze tra alcuni sistemi e le caratteristiche che lo differenziamo dal “fratello” più conosciuto che risponde al nome di cloud.</p> <ul> <li > <ul> <li><a href="#come-funziona">Come funziona un cluster</a></li> <li><a href="#cosa-fare-prima">Cosa fare prima di creare un cluster aziendale</a></li> </ul> </li> </ul> <p> </p> <p><strong>LEGGI ANCHE > <a href="https://www.giornalettismo.com/cdn-e-cloud-cosa-sono-differenze/">Cosa sono, come interagiscono e quali sono le differenze tra CDN e cloud</a></strong></p> <h2 >Come funziona un cluster</h2> <p >I cluster di un sistema cloud rappresentano una soluzione ideale per le aziende che cercano di migliorare le prestazioni, garantire la disponibilità e gestire efficacemente i sistemi di grandi dimensioni. Ma cosa sono esattamente i cluster di un sistema cloud e quali sono i vantaggi che possono offrire? In sintesi, un cluster di un sistema cloud è un insieme di server che lavorano insieme sotto lo stesso <strong>indirizzo IP</strong> per fornire agli utenti un maggiore livello di disponibilità. Questi server sono spesso utilizzati per i servizi di file, stampa, database e messaggistica. Quando uno dei server di un cluster si guasta, gli altri server della rete si fanno carico del suo carico di lavoro per garantire una maggiore disponibilità di risorse. Ma non solo. I cluster consentono un utilizzo strategico delle risorse e migliorano le prestazioni grazie alla maggiore potenza di calcolo disponibile.</p> <p >Inoltre, il <strong>clustering facilita</strong> la gestione di sistemi di grandi dimensioni o in continua crescita. In questo modo, le aziende possono sfruttare al meglio i loro server e garantire una maggiore efficienza nei loro processi. Ci sono diversi tipi di <strong>cluster,</strong> ognuno con uno scopo specifico. Ad esempio, ci sono i cluster ad alta disponibilità, progettati per mantenere i servizi attivi e funzionanti in caso di guasto di un nodo. Ci sono anche i cluster di bilanciamento del carico, che distribuiscono il carico su più nodi per migliorare le prestazioni. Infine, ci sono i cluster di disaster recovery, che forniscono un backup in caso di grave interruzione.</p> <p >Un cluster ad alta disponibilità è progettato per mantenere i servizi attivi e funzionanti in caso di guasto di un nodo. In altre parole, se un server del cluster si guasta, gli altri server del cluster si fanno carico del suo carico di lavoro per assicurare che i servizi forniti dal cluster siano sempre disponibili. D’altra parte, un cluster di bilanciamento del carico viene utilizzato per distribuire il carico di lavoro su più computer, migliorando le prestazioni del sistema. Per creare un cluster, è necessario seguire alcune specifiche tecniche, che dipendono dal sistema operativo e dal software utilizzato. Ad esempio, per creare un cluster di failover in <strong>Windows Server</strong>, è possibile utilizzare la funzionalità Gestione cluster di <em><strong>failover.</strong></em></p> <h2 >Cosa fare prima di creare un cluster aziendale</h2> <p >Prima di creare il cluster, è importante assicurarsi che tutto sia impostato correttamente. Ad esempio, è possibile utilizzare la funzione Convalida configurazione per verificare che i server siano pronti per essere aggiunti al cluster. Ma perché le <strong>aziende</strong> dovrebbero considerare l’utilizzo di un cluster per il proprio<strong> sistema cloud</strong>? Uno dei principali vantaggi è la maggiore disponibilità e la riduzione al minimo dei tempi di inattività e delle interruzioni delle attività aziendali. Inoltre, l’utilizzo di un cluster può migliorare la resilienza e la tolleranza agli errori del sistema, consentendo una maggiore disponibilità. Infine, un cluster ad alta disponibilità può offrire una protezione coerente e automatica per tutte le applicazioni senza alcuna modifica dell’applicazione stessa o del sistema operativo guest. Inoltre, l’utilizzo di un cluster può migliorare la sicurezza dei dati, distribuire i carichi di lavoro in modo efficiente e migliorare la scalabilità.</p> <p >Le aziende possono realizzare un’infrastruttura performante e accessibile che, al posto di grandi computer estremamente costosi (<em><strong>mainframes</strong></em>), utilizza computer comunemente in commercio con microprocessori. Ma come funziona un cluster di un sistema cloud? Un cluster funziona come un insieme di computer che lavorano insieme per fornire operazioni di condivisione e bilanciamento intelligente delle risorse. Ad esempio, in un cluster Kubernetes, il cluster contiene un piano di controllo e uno o più sistemi di elaborazione, o nodi. Il piano di controllo mantiene lo stato desiderato del cluster, decidendo ad esempio le applicazioni da eseguire e le immagini container utilizzate da queste ultime. I nodi eseguono concretamente le applicazioni e i carichi di lavoro. Tuttavia, anche se l’utilizzo di un cluster presenta molti vantaggi, ci sono anche alcuni svantaggi da considerare. Ad esempio, gli algoritmi di analisi dei cluster basati su partizioni possono essere suscettibili al rumore e ai valori anomali e non funzionano bene con spazi di dati ad alta <strong>dimensionalità.</strong></p> <p >La creazione di un cluster può richiedere diversi passaggi per essere completata correttamente, dipendendo dal sistema operativo e dal software utilizzato. In ogni caso, per garantire la massima efficienza e prestazioni del cluster, è importante monitorare costantemente il sistema e apportare eventuali modifiche e miglioramenti necessari. Ciò garantirà che il cluster funzioni al massimo delle prestazioni e continui a fornire i vantaggi necessari per l’azienda. In conclusione, i cluster di un sistema cloud sono un’opzione ideale per le aziende che cercano di migliorare le prestazioni, garantire la disponibilità e gestire efficacemente i sistemi di grandi dimensioni. Con l’implementazione corretta e il monitoraggio costante, i cluster possono offrire numerosi vantaggi per le aziende in termini di <strong>efficienza, sicurezza e scalabilità</strong>. Tuttavia, è importante valutare attentamente i vantaggi e gli svantaggi di ogni opzione di cluster, scegliere quello adatto alle esigenze dell’azienda e seguire le specifiche tecniche fornite dal sistema operativo e dal software utilizzato.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/come-funziona-un-cluster/">Il cluster di un sistema cloud: vantaggi, tipologie e implementazione</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>MacOS vs Windows vs Linux: confronto tra sistemi operativi</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/differenze-macos-linux-e-windows-recensione/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Wed, 12 Mar 2025 08:03:02 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[Windows]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Quali sono le principali differenze che li caratterizzano? Una sorta di recensione complessiva per orientarci nella scelta del sistema operativo più adatto al lavoro e alle esigenze di utilizzo dei device</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/differenze-macos-linux-e-windows-recensione/">MacOS vs Windows vs Linux: confronto tra sistemi operativi</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
]]></description>
<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/04/Differenze-MacOS-Linux-e-Windows-768x512.jpeg" /><p>I sistemi operativi sono la base di qualsiasi computer, dal momento che gestiscono l’hardware e consentono all’utente di interagire con il dispositivo. Tuttavia, ci sono molti sistemi operativi diversi tra cui scegliere, ognuno con le proprie caratteristiche e funzionalità. Le <strong>differenze tra MacOS, Linux e Windows</strong> possono sicuramente orientarci nella definizione del sistema operativo giusto per le esigenze dei vari utenti. Nella storia dei sistemi operativi, si possono distinguere senza dubbio delle date che possono essere considerate delle pietre miliari: nel 2001, infatti, è nato macOS per i computer Macintosh. In qualche modo, il suo sviluppo ha segnato una svolta all’interno della Apple che, all’epoca, aveva fatto a meno di Steve Jobs (salvo poi riassumerlo come consulente proprio per rinnovare il sistema operativo) e che si stava accartocciando sui propri debiti. Più antico di MacOS è stato sicuramente Windows, nato nel 1985, mentre Linux ha visto la luce nel 1991, orientandosi verso uno sviluppo open source.</p> <ul> <li > <ul> <li><a href="#prestazioni">Confronto delle prestazioni</a></li> <li ><a href="#compatibilità">Compatibilità del software</a></li> </ul> </li> </ul> <p> </p> <h2 >Confronto delle prestazioni: MacOS vs Windows vs Linux</h2> <p>Le <strong>prestazioni del sistema operativo</strong> sono un fattore importante da considerare quando si sceglie quale sistema utilizzare. Le prestazioni includono la velocità del sistema, la capacità di multitasking e l’efficienza energetica. In termini di velocità, MacOS di solito supera Windows e Linux, grazie all’ottimizzazione hardware e software di Apple. Tuttavia, Windows e Linux possono essere altrettanto veloci se si sceglie l’hardware giusto e si configurano le impostazioni del sistema.</p> <p>Per quanto riguarda la <strong>capacità di multitasking</strong>, Windows e Linux si distinguono per la loro gestione efficiente della memoria e della CPU. Tuttavia, MacOS ha un’interfaccia utente intuitiva e semplificata, che rende il multitasking più facile da gestire. Per quanto riguarda l’<a href="https://www.giornalettismo.com/web-inquina-news-sui-social-meno-sostenibili/"><strong>efficienza energetica</strong></a>, MacOS è il migliore dei tre, grazie al suo design hardware e software ottimizzato. Tuttavia, Windows e Linux stanno migliorando in questo senso, offrendo funzionalità come la gestione dell’energia per ridurre il consumo di energia.</p> <p>La <strong>sicurezza</strong> è un fattore critico da considerare quando si sceglie un sistema operativo. Tutti e tre i sistemi operativi offrono funzionalità di sicurezza, ma la loro efficacia varia.</p> <p>MacOS è generalmente considerato il sistema operativo più sicuro dei tre, grazie al suo design sicuro e alla sandboxing delle applicazioni. Windows ha subito molte critiche nel passato per le sue vulnerabilità, ma Microsoft ha lavorato duramente per migliorare la sicurezza del sistema, introducendo funzionalità come Windows Defender e il controllo dell’account utente. Linux, essendo open source, ha una comunità di sviluppatori attivi che lavorano costantemente per migliorare la sicurezza del sistema.</p> <h2 >Compatibilità del software: quale sistema operativo supporta più applicazioni</h2> <p>La <strong>compatibilità del software</strong> è un’altra considerazione importante quando si sceglie un sistema operativo. Windows è generalmente il sistema operativo più compatibile, in quanto la maggior parte dei programmi è sviluppata per funzionare su Windows. MacOS è noto per il suo supporto per le applicazioni creative, come Adobe Creative Suite, ma potrebbe non essere compatibile con tutte le applicazioni che un utente potrebbe desiderare di utilizzare. Linux, essendo open source, ha una vasta gamma di software disponibili, ma potrebbe non avere la stessa quantità di supporto dell’utente di Windows o MacOS.</p> <p>La personalizzazione e la flessibilità sono importanti per gli utenti avanzati che vogliono adattare il proprio sistema operativo alle proprie esigenze. MacOS è noto per la sua interfaccia utente intuitiva e semplificata, ma può mancare di personalizzazione per gli utenti avanzati. Windows è altamente personalizzabile, con numerose opzioni di personalizzazione e di terze parti disponibili. Linux è altamente personalizzabile, grazie alla sua natura open source, e gli utenti avanzati possono personalizzarlo fino al più piccolo dettaglio.</p> <p>Il supporto della comunità e la risoluzione dei problemi sono importanti per gli utenti che cercano aiuto con i loro sistemi operativi. MacOS ha un’ampia base di utenti che fornisce supporto e risolve i problemi, ma il supporto ufficiale di Apple può essere costoso. Windows ha un vasto supporto ufficiale di Microsoft e anche una grande comunità di utenti che fornisce supporto. Linux ha una vasta comunità di utenti e sviluppatori attivi che offrono supporto e risolvono i problemi, ma il supporto ufficiale può essere limitato a seconda della distribuzione.</p> <p>Il sistema operativo migliore, in conclusione, dipende dalle esigenze personali e di progetto. Se si sta cercando un sistema operativo facile da usare con un’interfaccia utente intuitiva, MacOS potrebbe essere la scelta giusta. Se, invece, si punta su un sistema operativo altamente personalizzabile con una vasta gamma di software disponibili, Windows potrebbe essere una soluzione. Se, infine, la scelta va nella direzione di un sistema operativo altamente personalizzabile e open source con una comunità attiva di sviluppatori, Linux ha sicuramente una migliore predisposizione. Il miglior sistema operativo legato all’ambiente di lavoro, in ogni caso, dipende dalle applicazioni che normalmente vengono utilizzate.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/differenze-macos-linux-e-windows-recensione/">MacOS vs Windows vs Linux: confronto tra sistemi operativi</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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</item>
<item>
<title>Lo sapete che è importante cambiare la password WiFi del vostro router?</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/lo-sapete-che-e-importante-cambiare-la-password-wifi-del-vostro-router/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Tue, 11 Mar 2025 09:54:00 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[wifi]]></category>
<guid isPermaLink="false">https://www.giornalettismo.com/?p=2910864</guid>
<description><![CDATA[<p>Un piccolo manuale di istruzioni per ricordare a tutti che le parole-chiave sono uno strumento fondamentale per evitare che la propria rete (domestica o aziendale) rischiano di essere compromesse da persone terze</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/lo-sapete-che-e-importante-cambiare-la-password-wifi-del-vostro-router/">Lo sapete che è importante cambiare la password WiFi del vostro router?</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
]]></description>
<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/03/Come-cambiare-la-password-WiFi-del-router-768x432.jpg" /><p>Cambiare le <strong>password</strong> è sempre cosa buona e giusta. Lo facciamo (o, almeno, viene consigliato dai più esperti) come buona pratica affinché gli accessi alle posizioni personali sui vari siti e piattaforme a cui siamo iscritti siano sempre sotto il nostro controllo. Ma c’è anche un’altra buona regola che, troppo spesso, viene sottovalutata, e riguarda gli strumenti che utilizziamo costantemente (in particolar modo, ma non solo, per quel che riguarda le reti domestiche o aziendali) per le nostre connessioni a Internet. Diventa, dunque, importante capire <strong>come cambiare la password WiFi del proprio router</strong>.</p> <ol> <li > <ol> <li><a href="#router">Cos’è il router</a></li> <li><a href="#difendere">Come difendere il router</a></li> <li><a href="#qos">QoS e router</a></li> </ol> </li> </ol> <p> </p> <p><strong>LEGGI ANCHE > <a href="https://www.giornalettismo.com/wifi-gratis-soldi-europa/">Wifi gratis (e funzionante) nei piccoli Comuni italiani: i soldi arrivano dall’Europa</a></strong></p> <p>Prima di passare alle istruzioni del caso, occorre fare una piccola panoramica partendo dalla definizione di router e mettendo in evidenza le principali differente con un <strong>modem.</strong> In particolare, occorre comprendere i motivi che ci spingono a suggerire all’utente di difendere il proprio dispositivo utilizzato per connettere uno o più dispositivi a una stessa rete. E dopo aver compreso tutto ciò, ecco che arriveremo a una piccola guida su <strong>come cambiare la password WiFi del router</strong>.</p> <h2 >Cos’è il router</h2> <p>Un router <strong><a href="https://www.avg.com/it/signal/what-is-a-router" target="_blank" rel="noopener">è un dispositivo hardware</a></strong> che permette di connettere più dispositivi a una rete e di instradare il traffico tra loro. In pratica, il router funge da <strong>“ponte” tra la tua rete domestica e Internet</strong>, permettendo ai dispositivi connessi di comunicare tra loro e di accedere alla rete globale.</p> <p>Spesso e volentieri, ci sono due concetti che vengono confusi, ma si tratta di soluzioni tecniche che hanno funzioni differenti. Parliamo del modem e del router che sono due dispositivi distinti che svolgono funzioni complementari. Il modem è il dispositivo che permette di connettere la tua rete domestica a Internet, convertendo i segnali provenienti dalla linea telefonica o via cavo in segnali digitali che possono essere utilizzati dai tuoi dispositivi. Il router, invece, è il dispositivo che permette di creare una rete interna alla casa (<strong>LAN – Local Area Network</strong>) nella quale tutti i dispositivi sono collegati tra loro e di instradare il traffico tra questi dispositivi e Internet. In pratica, mentre il modem è il ponte effettivo tra l’esterno e la tua postazione di lavoro, il router è l’autostrada che permette alla tua connessione di casa di raggiungere tutti i tuoi dispositivi. Esistono anche modem con router integrato, che forniscono entrambe le funzionalità con un solo apparecchio.</p> <p>Per accedere al pannello di controllo del router, segui questi passaggi:</p> <ol> <li>Apri un browser web.</li> <li>Nella barra degli indirizzi, digita l’indirizzo IP predefinito del router (solitamente 192.168.1.1 o 192.168.0.1) e premi Invio. Queste informazioni di accesso sono spesso riportate sull’etichetta del router.</li> <li>Verrà visualizzata la pagina di accesso al pannello di controllo del router.</li> <li>Inserisci il nome utente e la password predefiniti del router letti sull’etichetta.</li> <li>Una volta effettuato l’accesso, potrai accedere alle impostazioni del router e modificarle secondo le tue preferenze.</li> </ol> <h2 >Come difendere il router</h2> <p>Ci sono diverse misure che puoi adottare per proteggere il tuo router e la tua rete <strong>WiFi casalinga:</strong></p> <ul> <li>Cambiare il nome utente e la password predefiniti del router;</li> <li>Cambiare il nome della rete <strong>WiFi</strong> di casa (<strong>SSID</strong>);</li> <li>Assicurarsi che il pannello di controllo del router non sia accessibile da Internet;</li> <li>Controllare il protocollo crittografico usato dal router e assicurarsi che sia sicuro.</li> </ul> <p>Inoltre, è importante tenere sempre aggiornato il firmware del router per correggere eventuali vulnerabilità. Per cambiare la password del tuo router WiFi, puoi seguire questi passaggi:</p> <ul> <li>Entra nel pannello di controllo del router;</li> <li>Seleziona la voce Admin/Impostazioni Avanzate;</li> <li>Seleziona la voce Cambiare Password;</li> <li>A questo punto sarà possibile inserire una nuova combinazione di accesso modificando user e password;</li> <li>Seleziona la voce Salva/Cambia password.</li> </ul> <p>Ci sono diverse cose che puoi fare per <strong>ottimizzare</strong> al massimo il tuo router e la tua rete WiFi:</p> <ul> <li>Limitare le interferenze e cambiare il canale del router;</li> <li>Riavviare il router ogni giorno, in modo automatico;</li> <li>Cambiare l’antenna del router ed estendere il segnale Wi-Fi;</li> <li>Disabilitare i protocolli Wireless più vecchi;</li> <li>Aggiornare il firmware del router;</li> <li>Spostare il router in una posizione migliore, possibilmente al centro della casa.</li> </ul> <h2 >QoS e router</h2> <p>Dopo aver spiegato come cambiare la password WiFi del router, passiamo a un altro concetto: quello di <strong>QoS.</strong> L’acronimo sta per <strong>Quality of Service</strong> (Qualità del Servizio) e si riferisce a tutti quei meccanismi o strumenti che assicurano che le applicazioni critiche che richiedono dati in tempo reale (solitamente audio o video) ottengano una larghezza di banda dedicata sufficiente, con priorità sulle altre applicazioni. In pratica, il <strong>QoS</strong> aiuta a stabilire la qualità e le prestazioni generali di una rete telefonica o di una rete di computer. Si tratta di una funzione presente in alcuni router solitamente di fascia medio-alta e alta che permette la gestione della banda disponibile e dell’assegnazione della stessa alle periferiche di rete e/o ai servizi in uso in modo del tutto automatico. In pratica, il QoS sul router ti permette di controllare come la larghezza di banda è divisa tra dispositivi e applicazioni.</p> <p>L’utilizzo del<strong> QoS sul router</strong> può migliorare la qualità della connessione internet e dello streaming video. In pratica, il QoS ti permette di controllare come la larghezza di banda è divisa tra dispositivi e applicazioni, dando priorità alle applicazioni critiche che richiedono dati in tempo reale (solitamente audio o video).</p> <p>Le impostazioni consigliate per il QoS dipendono dalle esigenze specifiche della tua rete e dalle applicazioni che utilizzi. In generale, è consigliabile lasciare invariate le impostazioni di <strong>default</strong> del router a meno che non ci siano situazioni particolari. Tieni presente che il QoS può essere un’arma a doppio taglio: se configurato correttamente può aumentare le prestazioni di certe applicazioni, ma se configurato male può causare danni.</p> <p>Per verificare se il tuo router supporta il QoS, puoi consultare il manuale del produttore o accedere alla pagina di configurazione del router e cercare le azioni relative al QoS. In genere, i router di fascia medio-alta e alta supportano questa funzione. Per impostare il QoS sul tuo <strong>router,</strong> devi accedere alla pagina di configurazione del router. In genere, puoi farlo aprendo il browser web e <strong>collegandoti all’indirizzo IP del router</strong> (solitamente 192.168.1.1 oppure 192.168.0.1). Una volta nella pagina di configurazione del router, cerca le impostazioni relative al QoS e segui le istruzioni per impostarlo.</p> <p>Tieni presente che le istruzioni specifiche possono variare a seconda del modello e della marca del tuo router. Ti consiglio di consultare il manuale del produttore per ulteriori informazioni.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/lo-sapete-che-e-importante-cambiare-la-password-wifi-del-vostro-router/">Lo sapete che è importante cambiare la password WiFi del vostro router?</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>La guida definitiva alla produzione di cavi in fibra ottica</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/fibra-ottica-guida-produzione-cavi/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Mon, 10 Mar 2025 08:00:21 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[rete in fibra]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Come funziona questo processo industriale e quali sono le competenze scientifiche necessarie</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/fibra-ottica-guida-produzione-cavi/">La guida definitiva alla produzione di cavi in fibra ottica</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/03/fibra-ottica.jpeg" /><p>Oltre 2 miliardi nel 2023, per la realizzazione di 88mila chilometri di <strong>fibra ottica</strong> in oltre 6mila Comuni. Al momento, la rete si è fermata a 60mila e verrà ultimata nel corso del 2024. Sono questi i dati di <strong>Open Fiber</strong> rispetto ai cavi di fibra ottica e alla tenuta della rete in Italia: l’amministratore delegato dell’azienda li ha snocciolati a inizio marzo nell’ambito di un evento corporate promosso in Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una sfida infrastrutturale molto importante per il nostro Paese e, non a caso, da qui passa una fetta importante per la digitalizzazione.</p> <ol> <li><a href="#come-funziona">Come funziona la produzione di cavi in fibra ottica</a></li> <li><a href="#applicazioni">Applicazioni dei cavi in fibra ottica</a></li> <li><a href="#dove-passa">Dove passa la fibra ottica in casa</a></li> </ol> <p><strong>LEGGI ANCHE > <a href="https://www.giornalettismo.com/perche-ritardo-italia-banda-ultralarga/">Banda ultralarga: quel ritardo che potrebbe costarci caro</a></strong></p> <h2 >Come funziona la produzione di cavi in fibra ottica</h2> <p>La <strong>produzione di cavi in fibra ottica</strong> è un processo complesso che richiede competenze tecniche specializzate. In genere, il processo di produzione può essere suddiviso in due fasi principali: la produzione del singolo filamento di fibra e l’assemblaggio del cavo finale. La produzione del singolo filamento di fibra avviene in uno stabilimento dove è presente una torre di disegno. In questo stabilimento, la fibra di vetro viene estrusa e rivestita con materiali protettivi. Successivamente, le bobine di fibra vengono inviate ad altri stabilimenti dove vengono assemblate per formare il cavo finale. L’assemblaggio del cavo finale è un processo altrettanto complesso. Dopo aver prodotto i singoli filamenti di fibra, questi vengono selezionati in base alle loro caratteristiche di trasmissione e tensione. Successivamente, i filamenti vengono assemblati insieme e inseriti in un tubo protettivo. Infine, il cavo viene rivestito con uno strato esterno per proteggerlo dagli agenti atmosferici e dai danni meccanici. Il processo di produzione dei cavi in fibra ottica può variare a seconda del produttore e delle specifiche tecniche richieste. Tuttavia, la maggior parte dei produttori segue un processo simile a quello descritto qui sopra.</p> <h2 >Applicazioni dei cavi in fibra ottica</h2> <p>I cavi in fibra ottica trovano applicazione in molte aree, dalle telecomunicazioni all’industria petrolifera, dal settore ferroviario a quello militare, fino al settore marittimo. In particolare, <strong>le telecomunicazioni sono uno dei principali settori in cui i cavi in fibra ottica sono utilizzati</strong>. I cavi in fibra ottica sono preferiti rispetto ai cavi in rame per la velocità e per la possibilità di coprire distanze più lunghe. Questo li rende ideali per la <strong>trasmissione di dati ad alta velocità</strong> su lunghe distanze, come ad esempio nelle reti di telecomunicazione. I cavi in fibra ottica sono meno suscettibili alla corrosione rispetto ai cavi in rame, il che li rende ideali per l’uso in ambienti marini aggressivi. Altri settori in cui i cavi in fibra ottica trovano applicazione includono il settore ferroviario, dove sono utilizzati per la comunicazione tra i sistemi di controllo ferroviario, e il settore militare, dove vengono utilizzati per la comunicazione a lunga distanza e la trasmissione di dati ad alta velocità.</p> <p>In Italia, <strong>Prysmian</strong> è l’unico produttore di fibra ottica e produce una vasta gamma di materiali per le telecomunicazioni, l’energia e l’industria. <strong>Tratos Cavi SpA</strong> è un altro produttore italiano di cavi in fibra ottica, che produce cavi per la compagnia italiana di telecomunicazioni TELECOM ITALIA. Inoltre, ci sono anche molti produttori di cavi in fibra ottica in Asia, tra cui <strong>Furukawa Electric, Sumitomo Electric Industries e Fujikura Ltd</strong>. Questi produttori giapponesi producono una vasta gamma di cavi in fibra ottica per molte applicazioni diverse, tra cui le telecomunicazioni, l’energia, il settore marittimo e l’industria. In Europa, ci sono anche produttori di cavi in fibra ottica come <strong>Nexans</strong>, che produce una vasta gamma di cavi in fibra ottica per le telecomunicazioni e l’industria. Altri produttori europei includono Acome, Draka e Corning.In sintesi, ci sono molti produttori di cavi in fibra ottica in tutto il mondo, che producono una vasta gamma di cavi per molte applicazioni diverse.</p> <p>I cavi in fibra ottica offrono molti vantaggi rispetto ad altre tecnologie di trasmissione dei dati. Innanzitutto, i cavi in fibra ottica hanno una capacità di trasmissione dati molto elevata, in grado di raggiungere velocità di trasmissione fino a <strong>diversi terabit al secondo.</strong> I cavi in fibra ottica sono molto resistenti alle interferenze elettromagnetiche, che possono causare problemi di trasmissione sui cavi in rame o su altri tipi di cavi. Questo li rende ideali per le applicazioni in ambienti industriali o in aree con forti interferenze elettromagnetiche. Infine, i cavi in fibra ottica sono molto sottili e leggeri, il che li rende facili da installare e da gestire.</p> <p>Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi nell’uso dei cavi in fibra ottica. In primo luogo, i cavi di questo materiale sono <strong>generalmente più costosi dei cavi in rame</strong> o di altri tipi di cavi. Inoltre, i cavi in fibra ottica – come detto in apertura di articolo – richiedono <strong>strumenti specializzati e personale altamente qualificato</strong> per l’installazione e la manutenzione, il che può aumentare ulteriormente i costi. L’altro rischio è la fragilità: possono essere danneggiati facilmente da piegature eccessive o da forti urti, con la conseguenza di dover prevedere costi aggiuntivi per la riparazione o la sostituzione dei cavi danneggiati. Infine, i cavi in fibra ottica possono essere soggetti a perdite di segnale a causa di fenomeni come l’attenuazione e la dispersione, il che può influire sulla qualità del segnale trasmesso.</p> <h2 >Dove passa la fibra ottica in casa?</h2> <p>Quando la fibra ottica viene installata in una casa, di solito viene portata all’interno dell’edificio attraverso una piccola scatola chiamata <strong>Optical Network Terminal (ONT).</strong> Questa scatola viene solitamente posizionata all’esterno della casa o in un armadio tecnico all’interno dell’edificio. Dalla scatola ONT, la fibra ottica viene quindi fatta passare attraverso una serie di tubi o canali, come ad esempio i condotti dell’aria condizionata o i canali dell’acqua. Questi tubi o canali consentono alla fibra ottica di raggiungere le stanze dell’edificio dove sono presenti i dispositivi che necessitano della connessione in fibra ottica, come il modem o il router.</p> <p>In sintesi, i cavi in fibra ottica sono una tecnologia di trasmissione dati altamente avanzata che offre molti vantaggi rispetto ad altre tecnologie. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi da considerare, tra cui i costi elevati, la fragilità e la possibile perdita di segnale. Nonostante gli svantaggi, i cavi in fibra ottica sono utilizzati in molte applicazioni diverse e sono un’importante tecnologia per le telecomunicazioni, l’industria, la sorveglianza e la sicurezza. Con il continuo sviluppo della tecnologia, è probabile che i vantaggi dei cavi in fibra ottica supereranno sempre di più gli svantaggi, rendendo questa tecnologia sostenibile.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/fibra-ottica-guida-produzione-cavi/">La guida definitiva alla produzione di cavi in fibra ottica</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<title>Computer Quantistici: storia e guida al funzionamento</title>
<link>https://www.giornalettismo.com/computer-quantistici-storia-guida/</link>
<dc:creator><![CDATA[Redazione Giornalettismo]]></dc:creator>
<pubDate>Fri, 07 Mar 2025 08:00:18 +0000</pubDate>
<category><![CDATA[Glossario Digitale]]></category>
<category><![CDATA[computer]]></category>
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<description><![CDATA[<p>Scopri cosa sono i computer quantistici, la loro storia e come funzionano con questa guida al funzionamento</p>
<p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/computer-quantistici-storia-guida/">Computer Quantistici: storia e guida al funzionamento</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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<content:encoded><![CDATA[<img class="type:primaryImage" src="https://static.nexilia.it/giornalettismo/2023/05/computer-quantistici-768x432.jpg" /><p>Cosa sono i<strong> computer quantistici</strong>, perché rappresentano il futuro e come funzionano? Vediamo una breve guida a quella che è, senza ombra di dubbio, una delle innovazioni tecnologiche più rivoluzionarie di sempre nella storia.</p> <ul > <li ><a href="#storia">La storia </a></li> <li ><a href="#funzionamento">Come funzionano i computer quantistici</a></li> <li ><a href="#qubit">I qubit: l’unità di base della computazione quantistica</a></li> <li ><a href="#futuro">Il futuro dei computer quantistici</a></li> </ul> <h2>La storia</h2> <p>I <strong>computer quantistici</strong> rappresentano una delle più rivoluzionarie innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Questi<br /> dispositivi utilizzano i principi della meccanica quantistica per eseguire calcoli a velocità mai viste prima. In questo<br /> articolo, esploreremo cosa sono questi computer, da quanto tempo esistono e come funzionano nel dettaglio<br /> minuzioso.</p> <p>La storia dei computer quantistici affonda le sue radici negli anni ’80, quando il fisico Richard Feynman propose l’idea<br /> di utilizzare la meccanica quantistica per la computazione. Nel 1994, Peter Shor scoprì un algoritmo quantistico in<br /> grado di fattorizzare numeri primi molto più velocemente dei migliori algoritmi classici, alimentando l’interesse nella<br /> ricerca sulla computazione quantistica. Da allora, la tecnologia ha fatto passi da gigante, con aziende come IBM, Google<br /> e Intel che lavorano allo sviluppo di questa tipologia di PC.</p> <h2 >Come funzionano i computer quantistici</h2> <p>A differenza dei computer classici, che utilizzano bit per rappresentare l’informazione in forma di 0 o 1, i computer<br /> quantistici utilizzano qubit. I qubit possono esistere in uno stato di sovrapposizione, che permette loro di essere sia<br /> 0 che 1 contemporaneamente. Questa proprietà consente a questi computer di <strong>eseguire più calcoli in parallelo</strong>,<br /> aumentando notevolmente la velocità di elaborazione.</p> <p>Inoltre, i computer quantistici possono utilizzare l’entanglement, una proprietà della meccanica quantistica in cui lo<br /> stato di due particelle è correlato indipendentemente dalla distanza tra di esse. Questo significa che un qubit può<br /> influenzare l’altro, consentendo di eseguire operazioni complesse come la simulazione di molecole e la risoluzione di<br /> problemi di ottimizzazione.</p> <p>I <strong>qubit</strong> sono l’unità di<strong> base della computazione quantistica</strong> e possono essere realizzati in diverse forme. Ad esempio, un qubit può essere realizzato utilizzando lo spin di un elettrone, lo stato di un fotone polarizzato o la carica di un singolo elettrone. La scelta del tipo di qubit dipende dalle esigenze dell’applicazione, ma tutti devono essere<br /> controllati in modo preciso per eseguire calcoli quantistici.</p> <p>Questa particolare tipologia di computer ha il potenziale di rivoluzionare molte aree della scienza e della tecnologia. Ad esempio, essi possono essere utilizzati per simulare molecole complesse, migliorando la ricerca sui materiali e la progettazione di <strong>farmaci</strong>.</p> <p>Inoltre, possono essere utilizzati per risolvere problemi di ottimizzazione, migliorando l’efficienza nella<br /> gestione della <strong>logistica</strong> e dei <strong>trasporti</strong>. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide tecniche da superare prima che questi<br /> dispositivi possano essere utilizzati su larga scala.</p> <h2 >Il futuro dei computer quantistici</h2> <p>Il <strong>futuro dei computer quantistici</strong> è entusiasmante e pieno di potenziali nuove applicazioni. Le aziende continuano a<br /> investire nella ricerca e nello sviluppo di questa tecnologia, cercando di superare le sfide tecniche e di aumentare il<br /> numero di qubit utilizzabili. Si prevede che i computer quantistici diventeranno sempre più comuni e potenti, aprendo<br /> nuove strade per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica.</p> <p>Al momento, diversi computer quantistici sono in funzione, sebbene siano ancora in fase di sviluppo e miglioramento. Alcuni dei più noti sono:</p> <ol> <li><strong>IBM Quantum Experience</strong>: IBM ha lanciato il suo primo computer quantistico nel 2016, chiamato IBM Quantum Experience. Da allora, IBM ha continuato a sviluppare e migliorare la sua piattaforma quantistica, rendendo disponibili diversi sistemi quantistici per i ricercatori e gli sviluppatori attraverso il cloud.</li> <li><strong>Google Sycamore</strong>: Nel 2019, Google ha annunciato di aver raggiunto la supremazia quantistica con il suo processore quantistico Sycamore, composto da 53 qubit. La supremazia quantistica si verifica quando un computer di questo tipo è in grado di risolvere un problema che sarebbe impossibile o richiederebbe un tempo eccessivo per essere risolto da un computer classico.</li> <li><strong>D-Wave Systems</strong>: D-Wave Systems è un’azienda canadese che si concentra sulla produzione di computer quantistici basati sull’adiabatic quantum computing, un approccio diverso rispetto ai circuiti quantistici utilizzati da IBM e Google. D-Wave ha rilasciato diversi computer quantistici, tra cui l’ultimo, il D-Wave Advantage, con 5.000 qubit.</li> <li><strong>Rigetti Computing</strong>: Rigetti Computing è un’azienda statunitense che sviluppa computer quantistici e piattaforme software per accelerare la ricerca e lo sviluppo quantistico. L’azienda ha presentato il suo primo computer quantistico nel 2017 e da allora ha continuato a sviluppare nuovi sistemi e piattaforme.</li> </ol> <p>Questi computer quantistici rappresentano solo l’inizio dell’era della computazione quantistica. Mentre la tecnologia continua a progredire, è probabile che vedremo ulteriori miglioramenti e nuovi sistemi quantistici emergere nel prossimo futuro.</p> <p>In sintesi, i computer quantistici rappresentano una delle più grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi anni.<br /> Utilizzando i principi della meccanica quantistica, questi dispositivi possono eseguire calcoli a velocità mai viste<br /> prima, aprendo nuove strade per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica. Sebbene ci siano ancora molte sfide<br /> tecniche da superare, il futuro di questa tecnologia è entusiasmante e pieno di potenziale.</p> <p>L'articolo <a href="https://www.giornalettismo.com/computer-quantistici-storia-guida/">Computer Quantistici: storia e guida al funzionamento</a> proviene da <a href="https://www.giornalettismo.com">Giornalettismo</a>.</p>
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